Speciale

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Questo è un insieme di capitoli di ciò che succederà in futuro.

Spero vi piaccia.

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"Ascolta, raperonzolo dei miei stivali.
Stammi lontana e vedi di non fare la gatta morta con lo sguardo civettuolo a Nicolas.
Tu non sai quello che ci unisce e quello che abbiamo passato.
Non metterti contro di me... anche se sono più piccola di te, so essere molto pericolosa"

La ragazza con i capelli biondi, quella pelle lattea, sorride convinta di avere la vittoria in pugno.

"Tu!
Devi stare attenta, io e Nicolas siamo stati insieme sei anni, riuscirò a riprendermelo, io sono la sua donna, tu sei solo un giocattolo"
A quelle parole non ci vedo più.

Ho quindici anni, non due, sono grande abbastanza da badare a me stessa.
Al diavolo le conseguenze.

La mia mano entra in contatto con la sua guancia.
Lancia un urletto e mi salta addosso dopo aver massaggiato la zona rossa.

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"Piccola mi dispiace così tanto"
Nicolas mi stringe a se, voglio rimanere così per sempre, sento il dolore al petto diminuire.
Persiste ma non è così forte da farmi svenire di nuovo.

"Ti prego non lasciarmi"
Singhiozzo contro di lui.

Come faccio adesso.
Voglio che tutto ritorni alla normalità, oppure che questo dolore passi.

"Non ci penso neanche"
Col pollice fa alzare il mio viso, rosso e bagnato dalle lacrime.

Il mio sguardo si incatena al suo, provo a trovare una cura, una certezza a tutto, un qualcosa che mi dia la forza per andare avanti.

Socchiudo gli occhi quando lascia una serie di baci, casti, dal collo, alla guancia, fino alla bocca.

Lui riesce a farmi stare, lui è il mio tutto.

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"Ingrid, respira.
Ricordi gli esercizi?
Bene forza"
Mi siedo accanto a lei e la aiuto con la respirazione.

Non ci posso credere il piccolo Jørgen sta per nascere.

Vedo che Ingrid sente le contrazioni sempre più forti, nonostante stia facendo tutto bene, ho paura che quando arriviamo in ospedale sia tardi.

Scoop!
Parto in macchina.

Fantastico.

"Nicolas cazzo!
Premi quel cavolo di acceleratore"
Urlo agitata, mentre prima ero quella più calma.

"E che faccio uccido tutti?!
Piccola ti prego almeno tu mantieni la calma, per la prima volta in vita mia sto sudando"

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"Pronta per la partenza?"
Siamo in aeroporto.

È agitatissimo, io un po' meno, però non sono tranquilla.

Spero che quella trota non si avvicini a Nicolas.
Spero che Fede stia bene, spero che Riccardo abbia mantenuto la promessa, voglio solo abbracciarlo e tornare a casa.

"Si, anche se non è facile"
Abbasso la testa e poso un attimo la valigia.

"Perché?"
Domanda avvicinandosi.

"Questo via vai continuo, i problemi che ci sono a casa, i problemi con Ingrid... la gatta morta"
Mormoro infine, a lui da un po' fastidio.

Gli piace la mia gelosia, ma non sopporta che io mi sia fissata con quella.
Il suo nome mi fa pure vomitare e mi porta a stringere le mani in due pugni.

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"Lorenzo basta!
Vattene e lasciami da sola"
Continuo a piangere, i piedi fanno male, gli occhi pizzicano, il mal di testa batte al ritmo della musica del salone, le forse mi lasciano ogni secondo che passa.

Le gambe cedono, chiudo gli occhi, con la mano sulla testa.

"Wuo.
Piano, fai piano"
Le sue mani mi circondano il busto da dietro.

Mi sorregge e ci sediamo insieme per terra.

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"Sono incinta"

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Ecco qua che ve ne pare?
Vi ha incuriositi?

Spero di si.

Allora, oggi ci saranno due pubblicazioni del sequel.
Metterò l'avviso qua.

Baci Fede!

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora