Due

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Azzurra

Mi sembra di non respirare. A casa, a lavoro, all'Università. Vivo di continuo col freno a mano tirato, non faccio mai nulla per me. Mia mamma e mio padre, da quando lui ha perso il lavoro, non fanno che litigare. Mia sorella ha otto anni e di sicuro non può sorbirsi le loro sfuriate quindi spesso me la porto dietro ovunque io vada.
Il lavoro, che ve lo dico a fare? Fare la cameriera non è un granché ma almeno le mance sono buone e mi riesco a pagare da sola gli studi. Già, gli studi.
Mia mamma mi voleva avvocato, mio padre medico: io ho scelto architettura. Forse è l'unica cosa che ho fatto davvero per me, ma non va molto bene. Tra il lavoro e i problemi a casa non riesco mai a studiare quanto vorrei e al momento ho la media del 27, niente di che.
Fino a due mesi fa, avevo un ragazzo, Michele, stavamo insieme da più di due anni quando mi sono accorta di non amarlo e l'ho lasciato, senza il minimo rimpianto. Certo ogni tanto mi manca ma non lo sentivo più parte di me, era come se la sua presenza mi infastidisse ultimamente.
Non sono una che si piange addosso e almeno nella scelta del mio fidanzato, non voglio accontentarmi, quindi dopo averci riflettuto per qualche giorno ho deciso di dirglielo e ora non ci sentiamo da due mesi. E io sto bene.

Non ho molti hobby, mi piace leggere, uscire qualche volta, e correre. Adoro correre. Scappo via dal caos che c'è in casa mia e nella mia testa. Alcune sere quando non sono troppo stanca mi infilo le scarpe da corsa, metto le cuffiette e corro via. Torno solo quando non ho più fiato e ho solo voglia di una doccia fredda e del mio letto.
Non credo ci sia altro da raccontare su di me, non sono poi così tanto interessante.
Scendo dal pullman che ogni giorno mi accompagna in giro e mi metto le mie amate cuffiette, ritornando nella mia Apnea.

Apnea || Marko RogDove le storie prendono vita. Scoprilo ora