Quarantuno

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Marko

Siamo qui in piscina a casa mia ma Azzurra non è quella di sempre. È distratta e nervosa, da quando siamo arrivati a stento mi ha rivolto la parola.
Esco dall'acqua e la raggiungo a bordo piscina dove è seduta con le gambe in ammollo nell'acqua.
<<Ti va un gelato?>> le domando baciandole la punta del naso.
<<No, grazie>>
<<Una torta? Una pizza? Qualsiasi cosa basta che torni a sorridere>>
Alza la testa e mi guarda per un attimo, inarcando le labbra in una sorta di sorriso.
<<Scusami hai ragione, è successa una cosa a lavoro che mi ha innervosita un po' ma tu non c'entri niente>>
<<Posso fare qualcosa?>>
<<Mhmh>> annuisce e mi accarezza i capelli.
Si avvicina con le sue labbra alle mie e mi bacia, inizia a baciarmi piano, dolcemente. Ci assaporiamo lentamente mentre mi metto in piedi tra le sue gambe e le stringo i fianchi.
<<Voglio solo rilassarmi>> sussurra sulle mie labbra, facendo scivolare le mani sul mio petto bagnato.
Annuisco e sposto le mie labbra su un suo orecchio lasciandogli dei piccoli baci sul lobo, poi arrivo al collo e faccio lo stesso sentendo la sua pelle accapponarsi al mio tocco. Scendo sempre più giù e arrivo al suo seno stretto in un bikini nero a triangolo. Prendo entrambi i seni con le mani e li bacio. Mentre lo faccio la guardo per qualche secondo e vedo che si morde le labbra dall'eccitazione.
Le lascio i seni e corro con le mani dietro al suo collo, slegandolo il fiocco del costume. Glielo tolgo e torno a baciarle il seno. Stavolta siamo pelle a pelle e adoro il modo in cui i suoi capezzoli si induriscono quando la mia lingua li accarezza, mi fa uscire fuori di testa.
Resto a godermi i suoi seni per un bel po' di minuti, poi inizio a scendere con i baci. Scendo seguendo il solco che parte dal seno e divide in due gli addominali fino ad arrivare all'ombelico. Le bacio anche la porzione di pelle attorno, poi scendo.
La guardo di nuovo e mi accorgo che Azzurra ha gli occhi di chi vuole di più: continua a tenersi il labbro inferiore tra i denti, ha il bacino alzato verso di me e le gambe sempre più spalancate.

So cosa vuol dire, ma non so se sono in grado di darglielo.

Distolgo lo sguardo dai suoi occhi scuri e torno a baciarle la pancia piatta. Scendo sempre più giù fino a quando il bordino del bikini non mi sbarra la strada.
Sorrido e la guardo di nuovo, vuole che io continui.
Prendo una boccata d'aria e mi faccio forza, infilo due dita sotto il bordino e lentamente le sfilo via quel pezzo di stoffa inutile.

La guardo, così, nuda ed eccitata davanti ai miei occhi è di gran lunga la cosa più bella e perfetta che i miei occhi abbiano mai visto.

Non sembra avere vergogna, anzi, mi mette le mani tra i capelli e me li accarezza piano, poi inclina la testa aspettando una mia mossa.

Non so cosa cazzo fare.

Ceh si lo so, ma non so come fare.
<<Ti sto aspettando Straniero>> dice alzando il bacino verso di me e sorridendomi.
Abbasso la testa e tiro fuori la lingua, sono praticamente con la testa fra le sue gambe e appena la sfioro con le labbra la sento rabbrividire. Mi muovo un po' di più sperando di non fare la figura del deficiente. Muovo la lingua su e giù mentre lei con le dita si strofina la l'estremità superiore.
<<Qui>> mi dice indicandomi la protuberanza che fino a poco prima si stava strofinando e io faccio come mi chiede: salgo con le labbra fino a lì e inizio a succhiare e a leccarla. Si dimena sotto la mia lingua, apre e chiude le gambe in continuazione, getta la testa all'indietro e appena può accompagna i movimenti della mia testa con le mani. Io continuo a restare lì perché vedo che le piace, succhio il suo nettare più che posso e la mia lingua saetta sulla sua pelle, forse fin troppo perché poco dopo Azzurra mi mette una mano su una spalla e mia allontana.
<<Ahi Dracula, fai piano>> mi dice sorridendo e poi mi spinge di nuovo con la testa tra le sue gambe.
<<Scusa>> sussurro e la vedo annuire mentre getta di nuovo la testa all'indietro strizzando gli occhi.
<<Le dita Marko, ora>> mi chiede quando il suo ventre inizia a salire e scendere a ritmo più veloce e il suo respiro si fa più affannato <<Le dita, dentro>>
<<Cosa?>> domando staccandomi per un attimo da lei.
<<Le dita Marko, mettimele dentro, non fermarti>> mi dice e quasi soffrendo. Annuisco e faccio come mi dice, riappoggio la lingua sul clitoride e infilo piano due dita dentro di lei. Un calore assurdo mi accerchia subito e capisco che cos'era quella smorfia di dolore sul suo viso quando poco dopo inizia ad urlare il mio nome e a stringermi forte i capelli, spingendomi con la testa sempre più su di lei.
La vedo soddisfatta e tremante poco dopo, si sdraia sul patio intorno alla piscina restando con le gambe in acqua.
Esco dall'acqua e mi stendo accanto a lei, si gira verso di me e sorride, appoggiandosi al mio petto.
<<Grazie, era ciò di cui avevo bisogno, signor Dracula>> mi dice <<ah e se non ti lecchi le dita godi solo a metà!>> conclude ridendo.
<<Ah si, giusto>> mi porto le dita alla bocca e assaporo il suo sapore <<dolce>> dico e lei scoppia a ridere.
<<Ora tocca a te>> si rinfila il pezzo di sotto del costume e si mette a cavalcioni su di me.
<<No vieni qui, oggi è solo per te, io non voglio nulla>> dico tirandola a me.
<<Sicuro? Guarda che non mi dispiace, anzi..>> si lecca le labbra facendomelo diventare ancora più duro all'istante ma non cambio idea.
<<Sicurissimo, vieni qui e rilassiamoci>> si appoggia di nuovo al mio petto e mi accarezza gli addominali.
<<Ma guardalo, mi vuole!>> indica la protuberanza evidente del mio costume.
<<Ovvio che ti vuole ma non dargli retta, si calmerà>>
<<Uffa, e va bene..>>

Prendiamo il sole, nuotiamo e poi dopo esserci preparati la accompagno al chiosco.
Ricorderò questa giornata per sempre, come potrei dimenticarla?

Apnea || Marko RogDove le storie prendono vita. Scoprilo ora