Trentanove

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Marko

<<Buongiorno Ama>>
<<Buongiorno compagno di stanza! Come va?>>
<<Bene, benissimo. A te?>>
<<Bene ma a quanto pare non scopo tanto quanto te>>
<<No ai miei livelli in effetti non ci puoi arrivare>> gli faccio l'occhiolino e insieme saliamo sopra.
<<Ciao Azzurra! Non trovi anche tu che Marko sia molto felice ultimamente?>>
<<Non lo so Ama, dimmelo tu>>
<<Lo è.. il sesso fa quest effetto ma non me lo stancare troppo>> le dice.
<<No tranquillo>> risponde imbarazzata e mi guarda.
Stiamo uscendo insieme da quando sono tornato da Dimaro cioè da qualche settimana ma non è mai successo, non abbiamo ancora fatto sesso quindi vorrei prendere a calci Amadou per le cose che dice.
<<Ma ti stai zitto? Sparisci deficiente>> gli tiro un calcio ma lui è veloce e mi sfugge.
<<Ciao ragazzi>> ci saluta scappando in camera.
<<Scusalo è un cretino, io non gli ho detto nulla, gli piace solo di rompere il cazzo>>
<<Noi non abbiamo ancora fatto nulla quindi non ci sarebbe niente da dire>>
<<Lo so e perciò dico che non gli ho detto nulla e anche se fosse.. se io e te l'avessimo fatto, non glielo direi>>
<<Sta tranquillo Marko, va tutto bene>>
<<Ok.. ora vado a rompergli i denti, ci vediamo in giro, ok?>>
<<Va bene>> mi dà un bacio al volo e sparisce dietro l'ascensore.
Vado in camera e sbatto la porta.
<<Ma una volta che ti stai zitto, ci sarà mai?>> chiedo ad Ama che sta col cellulare in mano.
<<Ma dai che ho detto di male?>>
<<Hai detto solo cazzate e anche se fosse stata la verità non lo dovevi dire davanti a lei>>
<<Oh ma che bugie ho detto? Ho detto che scopate non che vendete droga>>
Lo guardo incrociando le braccia e mi siedo sul mio letto.
<<Non mi dire che..no! Non ci credo, non l'avete ancora fatto!?>>
<<Non sono affari tuoi>>
<<Da quanto è che state insieme?>>
<<Usciamo da un paio di settimane>>
<<Ah pensavo di più.. ci sta dai, però  se fossi in te non me la farei scappare>>
<<A me ci penso io, tu pensa solo a stare zitto e a non farmi fare figure del cazzo>>
<<Va bene, scusa>> si mette anche lui seduto sul letto <<partita a FIFA?>> mi propone e io accetto.
<<Ok, classico o alternativo?>>
<<Classico>>
Scegliamo le squadre e ci sfidiamo, dopo un oretta finiamo di giocare perché l'ho battuto tre volte su quattro e si è scocciato ma la scusa è che gli squilla il cellulare.
<<Torno subito>> mi dice e io gli faccio il segno dell'ok spegnendo la console.
Non ho neanche il tempo di stendermi sul letto e prendere il cellulare che sento la porta  aprirsi ma non è Amadou.
<<L'ho visto uscire>> Azzurra entra e chiude la porta.
<<La mia Blue Sky è una ribelle, mi piace questa cosa>>
Sale sul mio letto e si mette a cavalcioni su di me. Inizia a baciarmi e io a toccarla. Le accarezzo la schiena, poi i fianchi e arrivato al sedere appoggio i palmi ognuno su un gluteo e li stringo, sentendola gemere per me. Si sposta con la bocca, ora è sul mio collo. Mi straccia una linea retta che da sotto l'orecchio arriva al collo e poi alla clavicola. Resta lì per qualche minuto, baciandomi e mordendomi poi mi sfila la polo e continua a scendere.
<<Sei pericolosa Azzurra>>
<<E tu sei il mio pericolo preferito>> risponde guardandomi dal basso all'alto con lo sguardo malizioso. E quando i suoi baci si interrompono sull'elastico dei miei pantaloncini e mi infila una mano dentro capisco.
In queste settimane è venuta spesso da me e spesso ci esploriamo, ci tocchiamo, ci baciamo ma mai eravamo arrivati a tanto. Io non le ho mai messo le mani negli slip né lei a me nei boxer ma a quanto pare, oggi qualcosa cambierà.
<<Ehi ehi ehi Azzurra.. oddio che stai facendo?>>
Lo tira fuori e ci fa scivolare le mani umide sopra.
<<Non si vede?>> sorride e spalanca la bocca accogliendo la mia erezione tra le sue labbra.
Appena sento il calore della sua bocca, mi sento come un maremoto nello stomaco, è una sensazione che non provavo da troppo tempo. Vederla che si muove su di me così, con la lingua che si muove veloce e la sua gola che ferma le mie spinte, mi fa perdere ogni controllo.
L'ultima volta che ho fatto una cosa del genere ero così piccolo, neanche capivo cosa mi stava succedendo e non me lo sono goduto appieno. Ora invece, ora ne sono consapevole e mi piace da morire.
<<Vuoi venire per me?>> mi chiede con un filo di voce, muovendosi con entrambe le mani sulla mia pelle sensibile.
<<Si>> annuisco e la spingo con la testa su di me, per farglielo riprendere in bocca. Continua per qualche minuto, tenendo sempre gli occhi fissi nei miei. Ed è soprattutto per quello che poco dopo arrivo al piacere, direttamente tra le sue labbra.
<<Scusa Azzu, non me ne sono accorto>> mi metto seduto e le chiedo scusa guardandola negli occhi ma non mi sembra per niente incazzata, anzi sembra compiaciuta.
<<Non chiedermi scusa, è stato fantastico. Tu non te ne sei accorto, ma io si>> mi dice, si pulisce la bocca con un fazzoletto e mi fa l'occhiolino.
<<Sei una scoperta continua>>
<<Anche tu Marko. Da quando è che non te ne facevano uno? Sembravi una cascata in piena>> mi dice ridendo, ancora con le pupille dilatate dall'adrenalina.
<<Parecchio>> rispondo restando sul vago, mentre mi risistemo i vestiti addosso.
<<Oh Marko di là c'è..>> Zielu apre la porta ma si interrompe appena vede anche Azzurra <<scusate, dovevo bussare, lezione imparata>> dice.
<<Tranquillo, non è successo nulla>> dico e sento Azzurra sghignazzare.
<<Ora no ma se entrava cinque minuti fa..>> dice a bassa voce facendomi sorridere.
<<Dicevi Piotr?>>
<<Ah si, c'è Pietro il figlio di Ivan che vuole salutarti>>
<<Un minuto e arrivo>>
<<Ok a dopo e ancora scusatemi>> chiude la porta e sparisce.
<<Lui lo sa?>>
<<Di noi?>>
<<Si>>
<<Si gliel'ho detto. È un ragazzo serio, non lo dirà in giro se è di questo che ti preoccupi>>
<<Marko che sia chiaro, io non voglio che sia per sempre un segreto quello che c'è tra di noi ma voglio andarci piano>>
<<Sono d'accordo con te, non andremo di fretta>>
<<Ok allora..>>
<<Domani ce ne andiamo da qualche parte? Ho il pomeriggio libero>>
<<Che ne dici se ce ne stiamo da te in piscina? La sera devo andare al chiosco e non posso fare tardi>>
<<Ah si è vero. Va bene allora da me>>
<<Poi la sera mi accompagni al chiosco e mangiamo qualcosa lì, ok?>>
<<Per me è perfetto>> sorrido aprendo la porta.
<<Ci sentiamo dopo allora>>
<<A dopo e scusa se non ti bacio, ma mi capirai sicuramente>> le dico.
<<Però ti è piaciuto>> mi fa il terzo dito e se ne va tra le mie risate.
<<Troppo!>>

Scendo al piano di sotto e raggiungo Ivan con i figli e appena mi Pietro mi vede mi salta addosso.
Questa giornata è stata fantastica, non potevo chiedere di meglio.

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Buonanotte😘

Apnea || Marko RogDove le storie prendono vita. Scoprilo ora