Marko
Siamo arrivati.
Lascio l'auto di mio padre appena trovo lo spazio necessario e aiuto Azzurra a scendere. Ha qualche difficoltà e lo capisco, siamo nel bel mezzo di una foresta, ci sono solo alberi e cespugli che ci circondano. Lei si guarda intorno perplessa e mi sorride imbarazzata.
<<Un bosco? Mh.. carino..>> dice prendendomi la mano.
<<Si ho scoperto questo posto quando avevo dodici anni, mi piaceva venire qui quando volevo stare da solo senza nessuno che mi rompesse, cioè praticamente ogni giorno. Se sono diventato strano come sono oggi, lo devo soprattutto a questo posto>>
<<Wow, allora è un posto importante>>
<<Lo è>> mi metto davanti a lei e le stringo i fianchi tirandola a me <<ma non è solo questo>> indico gli alberi con la testa <<c'è altro>>
<<Portami allora, ovunque tu voglia>>
Annuisco e le indico la strada.
Sono sicuro di quello che sto facendo, sono sicuro di portarla con me dove non ho mai portato nessuno, sono sicuro di me e di lei come mai prima.
La porto su per il sentiero che porta sopra a tutto il bosco ma prima di arrivarci mi fermo e la blocco.
<<Sei pronta?>>
<<Se ci sei tu, sì, sono pronta>> annuisce decisa e leggo nei suoi occhi sia la curiosità che l'adrenalina.
<<Vieni, andiamo>> le prendo di nuovo la mano e l'aiuto a scavalcare un tronco prima di arrivare sul punto più alto della collina.
<<Eccoci>> arrivo per primo e mi godo il panorama.
Tutto è come lo ricordavo, tutto è lì e sembra aspettare me ogni anno.
<<Wow Marko.. è.. bellissimo, fantastico..>> guarda il lago che si estende a perdita d'occhio sotto di noi e mi sorride.
<<Lo penso anche io>>
<<In effetti mi aspettavo dell'acqua, tu ami l'acqua>> mi dice appoggiandosi alla mia spalla.
<<È qui che ho iniziato a nuotare, qui è iniziato tutto..>> le faccio segno di seguirmi e la porto giù fino ad arrivare al porticciolo dove il signor Antalin custodisce le sue due barche di legno. Lui è sempre qui, da quando avevo dodici anni, lui è sempre qui. È più vecchio, la sua pelle è più rugosa e sembra quasi bruciata ma lui è qui, sempre.
Faccio fermare Azzurra e raggiungo il signore a qualche metro da me, appena mi vede si alza e senza dire nulla mi abbraccia forte. Credo di essere l'unico a venire ancora qui, credo che lui mi aspetti. Alla fine mi indica con l'indice la barca in legno attraccata con una corda ad un piolo. Annuisco e vado a prendere Azzurra, lui solo ora si accorge che non sono solo e appena la vede sgrana gli occhi, poi sorride appena e mi guarda.
Non gli ho mai sentito dire una parola in dieci anni che lo conosco, so il suo nome perché c'è scritto sullo scafo di un'imbarcazione ma lui non mi ha mai rivolto la parola, credo sia muto o qualcosa del genere.
<<Grazie>> gli dico e lui annuisce risedendosi al suo posto.
<<Andiamo nel lago?>> mi domanda Azzurra, quasi spaventata.
<<Ehi piccola, se non fosse sicuro non ti ci avrei portata. Le acque sono fredde ma non sono molto profonde e se non vuoi non devi farti il bagno. Ci sono io con te, sempre>>
Annuisce battendo le palpebre più volte e raggiungendomi sulla barca.
Tiro la corda del motore a scoppio e ci inoltriamo nel lago.
<<Fa freddo qui>>
<<Ci sono delle coperte lì>>
<<Grazie>> ne prende una e se la mette sulle gambe. Si guarda intorno e si gode la tranquillità di questo posto.
Spengo il motore quando siamo al centro del lago, più o meno.
Mi vado a sedere accanto a lei e mi metto anche io sotto la coperta. Guardo ciò che ci circonda e non credo di trovarmi a mio agio da nessun altra parte come qui. E il fatto che la presenza di Azzurra non mi infastidisca ma anzi mi aiuti a rilassarmi ancora di più, mi convince ancora una volta che lei è quella giusta.
<<Oltre a nuotare, che facevi qui?>>
<<Niente.. nuotavo e ascoltavo il silenzio, mi piaceva e mi piace tuttora la natura e mi rilassa sentire gli uccelli cantare e le onde del lago infrangersi contro gli scogli>>
<<Mi piace qui, sembra.. speciale>>
<<Lo è, è magico, sembra un mondo a parte>>
<<Si sembra di sì>> risponde mentre si guarda ancora intorno, poi di scatto guarda me <<è sicuro tuffarsi in questo periodo dell'anno?>>
<<Sarebbe meglio in estate ma come vedi non c'è ghiaccio e non piove, ci sono solo le nuvole. Si può fare>>
<<Allora facciamolo>> si alza e si toglie la felpa.
<<Sicura? Non devi per forza>>
<<Lo voglio fare>>
<<Va bene allora>> mi sfilo anche io il maglione e tutto il resto. È importante che i vestiti non si bagnino per avere qualcosa di asciutto da metterci dopo.
<<Andiamo>> mi dice prendendomi la mano. Sta tremando, forse dal freddo o dalla paura, non so, ma trema parecchio.
Dopo qualche secondo ci tuffiamo insieme e non sono mai stato così contento di condividere un momento e un luogo con qualcuno come oggi qui con Azzurra.
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Apnea || Marko Rog
Fanfiction"E mi ami più di quanto mi aspettassi, nel letto aspetto l'attimo giusto. Le chiavi con cui ti apro ti hanno tarpato le ali, rose nere nel bouquet. Intorno solo teste chinate, siamo io e te e le altre. In fondo siamo pezzi di un puzzle, passo io per...