Tredici

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<<Arriviamo sempre troppo presto per i miei gusti>>
<<Meglio presto che tardi>>
<<Vero, mister saggezza>> Amadou annuisce e apre il frigo bar <<è vuoto>> dice sbuffando e buttandosi sul letto.
<<Ci penso io>> mi alzo e scatto fuori dalla stanza, ho un pretesto perfetto per cercarla.
Cammino per i corridoi e incontro un'altra cameriera.
<<Ciao, sai dirmi dove è Azzurra?>>
<<Azzurra è al piano dello staff, quello di sopra>> mi dice scrutandomi coi suoi occhi color miele <<posso aiutarla io?>>
<<Si certo, credo di sì.. il nostro frigobar è vuoto, stanza numero 20>> le dico.
<<Le mando subito qualcuno>> annuisco e mi caccio le mani in tasca, incamminandomi verso la mia stanza.
<<Dov'è la mia Coca zero?>>
<<Arriverà presto qualcuno a portartela>> dico, buttandomi sul mio letto, guardando il soffitto.
<<Azzurra?>>
<<No lei l'hanno messa a fare altro>>
<<Che peccato era simpatica e anche gnocca>> dice sogghignando.
<<Amadou>> gli tiro un cuscino appresso e lui ride più forte.
<<Che c'è Marko, sei geloso?>>
<<Ma che dici>> scuoto la testa e torno a sdraiarmi.
TOC TOC
<<Si prego, avanti>>
<<Avete chiesto le bibite?>>
Azzurra.
<<Azzurra, buongiorno>> Amadou salta in piedi e la raggiunge, dopo poco faccio lo stesso anche io.
<<Buongiorno ragazzi. Ecco le vostre Coca zero e le Sprite>> dice, passandomene una.
<<Grazie>>
<<Prendine una anche tu>> Ama le passa una Sprite ma lei la rifiuta scuotendo la testa.
<<Devo lavorare>>
<<Non siamo noi il tuo lavoro?>> le domando e lei mi guarda negli occhi. Mi guarda per un'infinità di secondi, così come anche io faccio con lei.
<<Noi, come no>> ci interrompe Amadou sghignazzando ancora.
<<Ok allora, solo cinque minuti, altrimenti chissà cosa credono io stia facendo qui dentro con voi due>>
Alzo l'angolo della bocca come se stessi sorridendo ma l'immagine di ciò che ha detto non mi piace per niente.
<<Ua vi immaginate? Io, te>> Ama mi indica con un dito <<e lei.. mammamia>>
<<Ma la smetti Amadou? Sei proprio un coglione>>
<<Guarda che l'ha detto lei>> si difende.
Ritorno a guardarla ed è imbarazzata e abbassa lo sguardo.
<<Scusalo, a volte non sa quello che dice>> mi avvicino e glielo dico piano ad un orecchio, spostandole i capelli.
<<Non è un problema, tranquillo>>
<<Vedi? È una ragazza moderna>>
<<Chiudi quella cazzo di bocca Amadou>> gli intimo e lui scoppia a ridere tirandosi dietro anche lei.
<<Voi siete matti. Io ora devo andare, ci vediamo in giro>> ci sorride, prende il suo carrellino ed esce dalla nostra stanza.
Appena è andata via, Amadou mi raggiunge.
<<Te la sei scopata?>>
<<Ma che cazzo dici Amadou? Oggi vuoi farmi innervosire, ho capito>>
<<No?>>
<<No, assolutamente no>>
Solo a sentirle certe cose mi si rigira lo stomaco, lei non è una di quelle.
<<Vi vedo intimi, perciò ho chiesto>>
<<Le ho solo dato un passaggio a casa e stasera andiamo a correre insieme, nient'altro>>
Spalanca la bocca e poi si sfrega le mani.
<<Stasera si scopa! Auguri amico!>> mi abbraccia e mi batte le mani sulla schiena ma io lo allontano.
<<No, per niente. Dobbiamo solo correre e basta>>
<<E se lei vuole di più?>>
<<Non vuole di più>>
<<Ma se lo vu..>>
<<Smettila, non lo vuole e cambiamo argomento>>
<<Ok, come vuoi.. la cugina di Lorenzo te la sbatti?>>
<<No e possiamo non parlare della mia vita sessuale? Grazie mille>>
<<E di cosa dovremmo parlare?>>
<<Del fatto che dobbiamo prepararci per gli allenamenti per esempio>>
<<Ma che palle>>
Alzo le spalle e vado in bagno a prepararmi.
Mentre sono sotto la doccia non faccio che ripetermi le parole di Amadou: E se lei volesse di più? Non può essere così, non ora. Se fosse così vuol dire che ci avrei capito poco o niente di lei e sarei deluso.
Ci conosciamo da meno di una settimana, non può volere di più, mi ripeto.

Apnea || Marko RogDove le storie prendono vita. Scoprilo ora