Azzurra
Dovevo aspettarmelo, ti pare che uno come lui potesse volere qualcosa da me? Era praticamente impossibile e io come una scema mi sono fatta trascinare. Però almeno è stato chiaro, forse la motivazione per cui non vuole più frequentarmi è un'altra e non quella che mi ha detto, ma è stato chiaro nel dirmi che non ci sarà altro tra noi. Bene, meglio così. Almeno so come comportarmi ora, lo tratterò come tratto tutti gli altri, è un cliente come un altro.
Per fortuna la giornata di lavoro è finita e me ne torno a casa. Pranzo e vado a riposare un po', ho la testa che mi scoppia e gli occhi pesanti, ho bisogno di dormire. Chiudo le persiane e mi metto sul letto provando a spegnare anche il cervello.
Mi addormento quasi subito dato che sono sfinita.
Dopo un paio d'ore è mia mamma a svegliarmi.
<<Azzù se devi studiare svegliati e studia che stasera devi andare tu da zia>>
<<No che non ci devo andare>>
<<Ho detto di sì e non fare storie>>
<<Ho da fare stasera, non ci posso andare>>
<<Rimanda quest impegno, ci servono i soldi, lo sai>>
<<Si ma ci puoi andare anche tu>>
<<Lo sai che non sto bene, sono depressa, non ho le forze per andarci>> mi dice ed esce dalla stanza.
Bene, solo questa ci mancava, mia mamma è depressa e devo andare io a lavorare al posto suo.
Mi alzo e preparo i libri per studiare. Studio un po' e poi mia sorella entra in camera mia.
<<Azzurra mi puoi preparare qualcosa da mangiare? Mamma dice che non ce la fa ma io sto morendo di fame>>
Sto per alzarmi e urlare contro mia madre ma poi penso che traumatizzerei solo mia sorella quindi decido di non parlare proprio.
Vado in cucina e metto a fare i sofficini. Osservo mia madre che è spaparanzata sul divano con in mano una birra di bassa qualità e provo pena per lei, pena mista a rabbia. Come si può finire così a soli 43 anni?
Apparecchio la tavola e mi siedo con Celeste, mia sorella. Lei mangia e io le faccio compagnia almeno fino a quando non si fa tardi e devo andarmi a preparare.
Dopo un quarto d'ora sono pronta e scendo.
Arrivo da mia zia e la aiuto coi panini come sempre. Non c'è molta gente anche se è sabato ma siamo in estate e molti preferiscono il lungomare alla pineta. Al momento ci sono solo un gruppetto di ragazzini e una coppia seduta ad un tavolino. Li osservo, sembrano star litigando. Lui le prende le mani, gliele bacia e la guarda negli occhi per parlarle mentre lei ha lo sguardo arrabbiato. La ragazza ha i capelli lunghi e scuri con una frangia che le copre un po' gli occhi, è formosa e molto carina, lui non lo vedo bene perché è di spalle, l'unica cosa che riesco a capire è che non è molto alto. Quando mia zia gli porta i panini, il ragazzo si gira e.. cazzo, cazzo, cazzo. Incrocia per un attimo il mio sguardo ma sembra non accorgersi di me.
Io quel ragazzo lo conosco, è Dries Mertens ma.. quella di sicuro non è Kat sua moglie.
STAI LEGGENDO
Apnea || Marko Rog
Fanfiction"E mi ami più di quanto mi aspettassi, nel letto aspetto l'attimo giusto. Le chiavi con cui ti apro ti hanno tarpato le ali, rose nere nel bouquet. Intorno solo teste chinate, siamo io e te e le altre. In fondo siamo pezzi di un puzzle, passo io per...