Diciotto

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Azzurra

Dovevo aspettarmelo, ti pare che uno come lui potesse volere qualcosa da me? Era praticamente impossibile e io come una scema mi sono fatta trascinare. Però almeno è stato chiaro, forse la motivazione per cui non vuole più frequentarmi è un'altra e non quella che mi ha detto, ma è stato chiaro nel dirmi che non ci sarà altro tra noi. Bene, meglio così. Almeno so come comportarmi ora, lo tratterò come tratto tutti gli altri, è un cliente come un altro.
Per fortuna la giornata di lavoro è finita e me ne torno a casa. Pranzo e vado a riposare un po', ho la testa che mi scoppia e gli occhi pesanti, ho bisogno di dormire. Chiudo le persiane e mi metto sul letto provando a spegnare anche il cervello.
Mi addormento quasi subito dato che sono sfinita.
Dopo un paio d'ore è mia mamma a svegliarmi.
<<Azzù se devi studiare svegliati e studia che stasera devi andare tu da zia>>
<<No che non ci devo andare>>
<<Ho detto di sì e non fare storie>>
<<Ho da fare stasera, non ci posso andare>>
<<Rimanda quest impegno, ci servono i soldi, lo sai>>
<<Si ma ci puoi andare anche tu>>
<<Lo sai che non sto bene, sono depressa, non ho le forze per andarci>> mi dice ed esce dalla stanza.
Bene, solo questa ci mancava, mia mamma è depressa e devo andare io a lavorare al posto suo.
Mi alzo e preparo i libri per studiare. Studio un po' e poi mia sorella entra in camera mia.
<<Azzurra mi puoi preparare qualcosa da mangiare? Mamma dice che non ce la fa ma io sto morendo di fame>>
Sto per alzarmi e urlare contro mia madre ma poi penso che traumatizzerei solo mia sorella quindi decido di non parlare proprio.
Vado in cucina e metto a fare i sofficini. Osservo mia madre che è spaparanzata sul divano con in mano una birra di bassa qualità e provo pena per lei, pena mista a rabbia. Come si può finire così a soli 43 anni?
Apparecchio la tavola e mi siedo con Celeste, mia sorella. Lei mangia e io le faccio compagnia almeno fino a quando non si fa tardi e devo andarmi a preparare.
Dopo un quarto d'ora sono pronta e scendo.
Arrivo da mia zia e la aiuto coi panini come sempre. Non c'è molta gente anche se è sabato ma siamo in estate e molti preferiscono il lungomare alla pineta. Al momento ci sono solo un gruppetto di ragazzini e una coppia seduta ad un tavolino. Li osservo, sembrano star litigando. Lui le prende le mani, gliele bacia e la guarda negli occhi per parlarle mentre lei ha lo sguardo arrabbiato. La ragazza ha i capelli lunghi e scuri con una frangia che le copre un po' gli occhi, è formosa e molto carina, lui non lo vedo bene perché è di spalle, l'unica cosa che riesco a capire è che non è molto alto. Quando mia zia gli porta i panini, il ragazzo si gira e.. cazzo, cazzo, cazzo. Incrocia per un attimo il mio sguardo ma sembra non accorgersi di me.
Io quel ragazzo lo conosco, è Dries Mertens ma.. quella di sicuro non è Kat sua moglie.

Apnea || Marko RogDove le storie prendono vita. Scoprilo ora