Ottantadue

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Azzurra

<<Ma che stronzo, non ci posso credere!>>
<<Credici invece, mi ha lasciata per quella e chissà già da quanto tempo andava avanti questa storia>>
<<Non me lo sarei mai aspettata da uno come lui, sembra un angioletto.. almeno ha avuto la decenza di lasciarti>>
<<L'unica cosa che ho apprezzato, ma per il resto è stato uno stronzo. Addirittura ha insinuato che tra me e Dries ci fosse una tresca..>>
<<Dries?>> spalanca la bocca <<ma che cazzo gli dice il cervello?>>
<<Ci ha visti parlare qualche volta e non sa di te e lui, quindi è saltato alle conclusioni più ovvie..>>
<<Ora vuole far passare te dalla parte del torto? Questa è bella>>
<<Diciamo che ultimamente eravamo entrambi freddi e distanti ma io credevo che lui volesse chiedermi di ritornare quelli di prima, di riscoprire il nostro amore.. non credevo che volesse lasciarmi per un'altra>>
<<Hai ragione.. però vedrai che dopo un po' starai bene, deve solo passare un po' di tempo>>
<<Si lo so, già sto meglio rispetto a tre giorni fa>>
<<Che ti dicevo? E stasera ce ne usciamo io e te, che ne dici?>>
<<Va benissimo ma ora devo prepararmi per andare all'hotel>>
<<Ti accompagno io>> si offre visto che sa che di solito mi passava a prendere Marko e che ora dovrei tornare ai mezzi pubblici. Per me non è un problema, l'ho sempre fatto e tornerò a farlo ma ora accetto volentieri il suo invito.
<<Ok grazie, dammi dieci minuti>>
Vado in camera mia e mi metto la divisa, mi sistemo e torno da lei. Scendiamo e quando siamo in auto lei ricomincia a parlare.
<<Cosa farai quando lo vedrai?>>
<<Non lo so, sarebbe la prima volta dopo lunedì>>
<<Mi raccomando, niente scenate>>
<<No certo che no, al massimo lo ignoro>>
<<Brava, l'indifferenza è la migliore arma>>
<<Si lo so e di solito l'ho sempre saputa usare, speriamo ne sia capace anche stavolta>>
<<Sicuramente tesoro>> mi abbraccia non appena arriviamo all'Holiday Inn.
<<Grazie ancora, ci sentiamo>>
<<A dopo>>
Scendo e raggiungo l'hotel, resto il più possibile giù in cucina al sicuro, lontana dagli occhi di tutti. Però verso le undici e mezza mi tocca portare le bibite e non posso rifiutarmi. Carico il carrello ed entro nell'ascensore che mi porterà al piano dei calciatori. Busso a tutte le porte e carico i loro frigo. Va tutto benissimo e mi sembra tutto come prima fino a quando non busso alla camera numero 20.
<<Bibite!>> mi annuncio.
<<Entra Azzu, entra>> è la voce di Amadou che mi dà il permesso e io entro.
Appena metto piede nella stanza l'occhio mi cade su Marko: è a telefono con un'espressione che mi fa subito capire che dall'altra parte del telefono c'è quella. Appena mi vede salta giù dal letto.
<<Ciao>> mi dice solo e poi esce. Io nemmeno gli rispondo.
<<Deve essere brutto..>> Amadou mi riporta sulla terra con la sua voce sconsolata.
<<Lo è ma chi ci perde è lui>> dico convinta.
<<Lo penso anche io e gliel'ho detto ma..>> si ferma e si alza raggiungendomi <<lui sembra sicuro della sua scelta>>
<<Buon per lui, siamo le scelte che facciamo, e lui ha preso la sua>>
<<Tu come stai?>>
<<Se ti dicessi 'bene' mentirei ma sto ogni giorno meglio, questo sì>>
<<Andrà sempre meglio, lascialo perdere e vedrai che tornerà strisciando da te>>
<<Non sara così facile per lui, non sono la sua bambolina. Comunque, sono esperienze che servono a crescere>>
<<Ah sicuro>>
<<Se hai bisogno di altro, sai dove trovarmi. Ci vediamo>>
<<Ciao Azzu>> ci salutiamo e vado via.
Nel corridoio becco Marko con Piotr che chiacchierano e poi Dries che mi saluta con un sorrisone dei suoi e un occhiolino. Io gli sorrido di rimando e sparisco nell'ascensore.
Davo le spalle a Marko ma da come mi tratta, sono quasi sicura che mi abbia ignorata totalmente anche mentre mi avvicinavo a Dries.

Forse con gli altri non lo ammetterò, ma lui mi manca come l'aria, mi manca troppo e non so se riuscirò a superare la sua mancanza. Senza di lui mi sento con un pezzo in meno di me, come se si fosse portato via un braccio o una gamba.
Sto male ma devo reagire, Marko Rog non sarà la mia rovina.

Apnea || Marko RogDove le storie prendono vita. Scoprilo ora