Azzurra
<<Ma che stronzo, non ci posso credere!>>
<<Credici invece, mi ha lasciata per quella e chissà già da quanto tempo andava avanti questa storia>>
<<Non me lo sarei mai aspettata da uno come lui, sembra un angioletto.. almeno ha avuto la decenza di lasciarti>>
<<L'unica cosa che ho apprezzato, ma per il resto è stato uno stronzo. Addirittura ha insinuato che tra me e Dries ci fosse una tresca..>>
<<Dries?>> spalanca la bocca <<ma che cazzo gli dice il cervello?>>
<<Ci ha visti parlare qualche volta e non sa di te e lui, quindi è saltato alle conclusioni più ovvie..>>
<<Ora vuole far passare te dalla parte del torto? Questa è bella>>
<<Diciamo che ultimamente eravamo entrambi freddi e distanti ma io credevo che lui volesse chiedermi di ritornare quelli di prima, di riscoprire il nostro amore.. non credevo che volesse lasciarmi per un'altra>>
<<Hai ragione.. però vedrai che dopo un po' starai bene, deve solo passare un po' di tempo>>
<<Si lo so, già sto meglio rispetto a tre giorni fa>>
<<Che ti dicevo? E stasera ce ne usciamo io e te, che ne dici?>>
<<Va benissimo ma ora devo prepararmi per andare all'hotel>>
<<Ti accompagno io>> si offre visto che sa che di solito mi passava a prendere Marko e che ora dovrei tornare ai mezzi pubblici. Per me non è un problema, l'ho sempre fatto e tornerò a farlo ma ora accetto volentieri il suo invito.
<<Ok grazie, dammi dieci minuti>>
Vado in camera mia e mi metto la divisa, mi sistemo e torno da lei. Scendiamo e quando siamo in auto lei ricomincia a parlare.
<<Cosa farai quando lo vedrai?>>
<<Non lo so, sarebbe la prima volta dopo lunedì>>
<<Mi raccomando, niente scenate>>
<<No certo che no, al massimo lo ignoro>>
<<Brava, l'indifferenza è la migliore arma>>
<<Si lo so e di solito l'ho sempre saputa usare, speriamo ne sia capace anche stavolta>>
<<Sicuramente tesoro>> mi abbraccia non appena arriviamo all'Holiday Inn.
<<Grazie ancora, ci sentiamo>>
<<A dopo>>
Scendo e raggiungo l'hotel, resto il più possibile giù in cucina al sicuro, lontana dagli occhi di tutti. Però verso le undici e mezza mi tocca portare le bibite e non posso rifiutarmi. Carico il carrello ed entro nell'ascensore che mi porterà al piano dei calciatori. Busso a tutte le porte e carico i loro frigo. Va tutto benissimo e mi sembra tutto come prima fino a quando non busso alla camera numero 20.
<<Bibite!>> mi annuncio.
<<Entra Azzu, entra>> è la voce di Amadou che mi dà il permesso e io entro.
Appena metto piede nella stanza l'occhio mi cade su Marko: è a telefono con un'espressione che mi fa subito capire che dall'altra parte del telefono c'è quella. Appena mi vede salta giù dal letto.
<<Ciao>> mi dice solo e poi esce. Io nemmeno gli rispondo.
<<Deve essere brutto..>> Amadou mi riporta sulla terra con la sua voce sconsolata.
<<Lo è ma chi ci perde è lui>> dico convinta.
<<Lo penso anche io e gliel'ho detto ma..>> si ferma e si alza raggiungendomi <<lui sembra sicuro della sua scelta>>
<<Buon per lui, siamo le scelte che facciamo, e lui ha preso la sua>>
<<Tu come stai?>>
<<Se ti dicessi 'bene' mentirei ma sto ogni giorno meglio, questo sì>>
<<Andrà sempre meglio, lascialo perdere e vedrai che tornerà strisciando da te>>
<<Non sara così facile per lui, non sono la sua bambolina. Comunque, sono esperienze che servono a crescere>>
<<Ah sicuro>>
<<Se hai bisogno di altro, sai dove trovarmi. Ci vediamo>>
<<Ciao Azzu>> ci salutiamo e vado via.
Nel corridoio becco Marko con Piotr che chiacchierano e poi Dries che mi saluta con un sorrisone dei suoi e un occhiolino. Io gli sorrido di rimando e sparisco nell'ascensore.
Davo le spalle a Marko ma da come mi tratta, sono quasi sicura che mi abbia ignorata totalmente anche mentre mi avvicinavo a Dries.Forse con gli altri non lo ammetterò, ma lui mi manca come l'aria, mi manca troppo e non so se riuscirò a superare la sua mancanza. Senza di lui mi sento con un pezzo in meno di me, come se si fosse portato via un braccio o una gamba.
Sto male ma devo reagire, Marko Rog non sarà la mia rovina.
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Apnea || Marko Rog
Fanfiction"E mi ami più di quanto mi aspettassi, nel letto aspetto l'attimo giusto. Le chiavi con cui ti apro ti hanno tarpato le ali, rose nere nel bouquet. Intorno solo teste chinate, siamo io e te e le altre. In fondo siamo pezzi di un puzzle, passo io per...