Azzurra
Che giornata di merda, mioddio. Non bastava aver litigato ancora con mia madre, mia sorella con la febbre, mio padre menefreghista e un libro da mille pagine ancora da studiare, no, anche Insigne che mi viene addosso e la ramanzina dal capo mi ci voleva. Per fortuna ho finito il mio turno, sono quasi le sette e sto percorrendo il viale che mi porta alla fermata del bus. Metto le mie cuffie e cammino a passo veloce.
Appena arrivo a casa, una bella corsa non me la leva nessuno, ne ho bisogno.
<<Azzurra, sei tu?>> mi fermo quando vedo i fari di un auto investirmi. Guardo chi è alla guida e riconosco subito Marko.
<<Ciao>> dico togliendomi gli auricolari e fermandomi.
<<Sei a piedi?>> mi chiede.
<<Si prendo il bus>>
<<Sali che ti do un passaggio>> dice, togliendo le chiusure di sicurezza.
Io e lui in macchina, da soli? E di cosa dovremmo parlare? Oddio, che cosa imbarazzante.
<<Tranquillo, il pullman mi lascia proprio sotto casa, non ho bisogno del passaggio>> rispondo sorridendo.
<<Sali lo stesso, ti va?>> mi fissa con quegli occhi perforanti che si ritrova e annuisco, mi ha convinta.
Salgo sul suo Range Rover nero e mi metto la cinta.
<<Dove abiti?>>
<<Ti indico io la strada>>
<<Va bene>> risponde e chiude i finestrini accendendo l'aria condizionata.
<<Sicuro che non è un disturbo? Puoi anche lasciarmi qui guarda..>> indico la fermata del bus ma lui accelera invece di frenare <<c'è la fermata del bus..c'era..>>
<<Stasera ci sei al chiosco? Volevo andarci>>
<<No, non ci sono.. devo studiare e correre, anzi, corre e studiare>>
Si gira di scatto verso di me e mi osserva come se fossi un dipinto.
<<Ti piace correre?>>
<<Si, lo trovo rilassante>> rispondo abbassando la testa, <<lo so può sembrare strano ma per me è così>>
<<Non è strano anzi, io la penso come te. Io preferisco nuotare fino a non sentire più il corpo e svenire sul letto ma anche correre mi piace, qualche volta dovremmo farlo insieme>>
<<Gira a destra..sì certo, se vuoi..>>
<<Certo che si. A quanto vedo abitiamo anche vicini. Io sono nel parco Ghirlanda sul lago, non è distante da qui>>
<<No non siamo lontani>>
Gli indico il mio palazzo e lui si ferma e tira il freno a mano, poi si toglie la cinta e si gira con il busto verso di me.
<<Stasera non posso perché sono già troppo stanco ma ci organizziamo>>
<<Domani sera?>> gli domando, presa da un improvvisa dose di coraggio.
Gli si illuminano gli occhi ma poi dopo qualche secondo la luce svanisce.
<<Non posso, sono a cena da Lorenzo.. venerdì?>>
Ci pensa un attimo e poi mi sorride.
<<Venerdì va benissimo>>
<<Venerdì allora, andata>> apro la portiera e scendo, lui mette in moto e mi saluta con la mano.
<<Ciao Vittoria Azzurra, a domani>>
<<A domani Marko Rog>>
Sorrido ed entro nel palazzo, e tutto d'un tratto, non so perché, andare a correre da sola non è la cosa che preferirei fare in questo momento.##############
Buonanotte😘
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Apnea || Marko Rog
أدب الهواة"E mi ami più di quanto mi aspettassi, nel letto aspetto l'attimo giusto. Le chiavi con cui ti apro ti hanno tarpato le ali, rose nere nel bouquet. Intorno solo teste chinate, siamo io e te e le altre. In fondo siamo pezzi di un puzzle, passo io per...