Marko
<<Ci fermiamo un minuto?>>
<<Tra cento metri c'è la panchina>>
<<Ok>>
Siamo nella pineta per una corsa mattutina e dopo più di un'ora che corriamo capisco la stanchezza di Azzurra.
<<Eccola>> dico indicando la 'nostra' panchina e lei sorridendomi ci si siede sopra.
Mi siedo anche io e bevo l'acqua per rinfrescarmi.
<<Me lo fai un massaggio?>> mi chiede sorridendo.
<<Sicuro, sono bravissimo a farli>> le faccio l'occhiolino e le prendo le gambe mettendole sulle mie. Inizio a massaggiarle le caviglie e lei si rilassa anche se ha ancora il fiatone. Il modo in cui si muove e i versi che fa mi portano indietro nel tempo, mi sembra un flashback. Infondo non è cambiato poi molto da quella nostra prima corsa, si ora stiamo insieme ma io sono sempre incasinato mentalmente.
Da quella sera che stavamo quasi per farlo è passato quasi un mese, ora siamo ad ottobre e l'autunno si sta avvicinando. Tra me e Azzurra, dopo un imbarazzo durato un paio di giorni, è tornata la normalità anche se né lei né io abbiamo più provato ad andare oltre ai preliminari.
Io però non sono stupido, so che lei vorrebbe di più: la vedo che quando finiamo i preliminari cerca di non farmelo capire, non me lo dice ma vorrebbe andare oltre e ha anche ragione. Non siamo degli adolescenti, dovremmo affrontare questa nuova tappa della nostra relazione ma a me ancora risulta difficile.
<<Grazie, hai delle mani portentose>> mi sorride e si appoggia con la testa alla mia spalla.
<<Di nulla>> le faccio scorrere l'indice sul naso, sulle labbra, il mento e poi tra i seni sudati. <<Dopo la nostra prima corsa qui ho immaginato di tutto su di te>> le dico.
<<In che senso?>>
<<Nel senso che non riuscivo a togliermi la tua immagine sudata e stretta in quel completino dell'Adidas, quella collanina che spariva tra i seni, le tue gambe su di me.. ci ho pensato per giorni>>
<<Davvero?>>
<<Si>> mi passo una mano tra i capelli con fare imbarazzato, perché devo dire sempre queste bimbominchiate?
<<Io credevo di aver sbagliato qualcosa, visto quello che è successo dopo..>>
Questa cosa che lei crede di aver sbagliato con me mi fa troppo innervosire, troppo.
<<Azzu non è così, ero io che non volevo prendere impegni e sono io anche ora. Se non sono convinto di una cosa non riesco a farla>> le spiego.
<<L'ho capito e per questo non insisto>> mi dice baciandomi la punta del naso <<non ho fretta, quando sarai convinto io sarò qui>> conclude con un sorriso.
<<Sei fantastica>> le do un bacio sulla bocca e mi alzo <<torniamo indietro?>>
<<Si va bene>> si alza anche lei e raggiungiamo la mia auto parcheggiata nella piazzola di sosta.
La accompagno a casa e ci separiamo giusto il tempo di fare una doccia veloce, poi ripasso da lei e insieme andiamo all'Holiday Inn.
Quando arriviamo lì ci diamo un bacio e ci salutiamo, lei va verso la cucina e io verso il campo da allenamento.
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Apnea || Marko Rog
Fanfiction"E mi ami più di quanto mi aspettassi, nel letto aspetto l'attimo giusto. Le chiavi con cui ti apro ti hanno tarpato le ali, rose nere nel bouquet. Intorno solo teste chinate, siamo io e te e le altre. In fondo siamo pezzi di un puzzle, passo io per...