Trentotto

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Azzurra

Esco dalla piscina con i suoi occhi praticamente incollati addosso. Mi fissa anche mentre mi sfilo la tutina e le converse ormai zuppe. Prendo la rincorsa e mi rituffo ma stavolta lo faccio a bomba. Schizzo tutta l'acqua mentre lui si sfila la polo e si toglie il pantaloncino restando in boxer.
<<Ah ti sei messa anche il costume? Brava>> nuota nella mia direzione e si mette accanto a me aggrappato al bordo.
<<Ovvio, tu mi hai invitata per stare in piscina o sbaglio?>>
<<Ah ti ho detto così?>>
<<Si!>>
<<Ho dovuto. Invitarti nel mio letto sarebbe stato poco carino>> mi dice girandosi verso di me e accerchiandomi con le sue braccia.
<<Sogna Marko Rog, sogna>>
<<Vedremo chi sogna chi>> mi risponde sorridendo e mi bacia.
Il bacio diventa subito molto approfondito e io mi aggrappo a lui con le gambe mentre con le mani gli accarezzo i capelli invitandolo a continuare. Mi piace questo lato aggressivo di Marko, sapevo che ne era capace.
<<Andiamo più in là che si tocca e stiamo più comodi>> mi dice prendendomi la mano e guidandomi dal lato della piscina dove l'acqua è più bassa. Appena riesco a toccare il fondo della piscina, lo spingo contro le pareti lisce e mi metto su di lui aggrovigliando le mie gambe alla sua schiena.
Torniamo a baciarci e dopo nemmeno un minuto sono già eccitata, ma come si fa?! In vita mia avrò baciato una decina di ragazzi e nessuno mi ha mai fatto quest effetto, nemmeno quando avevo quattordici anni e gli ormoni a palla.
Fatto sta che sono super eccitata e quando lo sono, ho sempre paura di combinare casini. Non voglio rovinare tutto ma devo dire che Marko nemmeno mi aiuta. È sceso con la bocca al mio collo e mi sta lasciando tanti di quei baci che ormai ho più brividi che sangue. Mi struscio su di lui e sento che neanche io gli sono indifferente, anzi, lui è più eccitato di me e i boxer non lo aiutano affatto.
<<Sei bellissima>> mi dice mentre con le mani mi accarezza la schiena e mi stringe le gambe.
<<Grazie>> gli rispondo, che cos'altro avrei dovuto dire?
Annuisce divertito e torna a baciarmi, arrivando fino alla zona dove il collo si incontra con il seno ma senza andare oltre. Si stacca da me e lo sento prendere un respiro profondo.
<<Ti va di riposare un po' al sole? Sono distrutto>> mi dice, accarezzandomi la guancia.
<<Certo>>
Usciamo dalla piscina e io mi distendo su una sdraio.
<<Mi vado a mettere il costume.. questo>> si indica il boxer <<non va per niente bene>>
<<Non posso darti torto>> gli rispondo e mi godo il sole.
Dopo qualche minuto torna con un piatto pieno di cubetti di cocomero e si stende sulla sdraio accanto a me.
<<Vuoi?>>
<<Si grazie>>
<<Con tua madre come va?>>
<<Sempre uguale, sta male ma ora è passata alla fase in cui vuole trovarsi un altro uomo>> rispondo mangiando un pezzetto di cocomero.
<<Non mi dire che è per questo che non poteva vedermi..>>
Alzo le spalle e annuisco.
<<Le piacciono giovani e biondi>>
<<Ma dai, esco con te che sei sua figlia!>>
<<Ma lei non lo sa.. le ho detto che eri un collega che veniva a prendermi>>
<<Ah bene.. ho capito>> annuisce e non dice altro.
Passiamo il resto della serata a chiacchierare e poi ci mettiamo sul divano, lui disteso e io su di lui.
<<Devi andare per forza?>> mi domanda mentre mi rivesto.
<<Si Marko, mi dispiace, mia madre non può e non posso lasciare da sola mia zia>>
<<Si hai ragione>> dice alzandosi.
<<Che fai?>>
<<Mi vesto per accompagnarti>>
<<Ma non ti preoccupare, prendo il pullman>>
Si gira di scatto verso di me e mi raggiunge. Mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio e con il pollice mi accarezza una guancia.
<<Regola numero uno: se stai con me a piedi non vai da nessuna parte>>
<<Ma è vicinissimo ci metto cinque minuti>>
<<Shhh non mi interessa>> mi zittisce con un bacio e allaccia le sue mani dietro la mia schiena, tirandomi a lui <<ti do un passaggio>>
<<E va bene>>
<<E poi ti devo una cena nel miglio ristorante di Napoli>>
<<Ma falla finita>> lo prendo in giro ridendo.
<<Io ero serio>>
<<Ma non ce n'è bisogno..>>
<<Voglio portarti fuori a cena, posso decidere dove?>> mi prende le mani e alza un sopracciglio.
<<Va bene..>>
<<Quando ci sei?>>
<<Il venerdì di solito sono libera>>
<<Anche questo?>>
<<Dopodomani?>>
<<Si>>
<<Si per me va bene>>
<<Allora è deciso, venerdì io e te usciremo a cena>>
<<Perfetto Straniero>> gli bacio la bocca e poi mi infilo le scarpe.

Mi accompagna al chiosco e se ne va, non ha nemmeno voluto prendere niente da mangiare, dice che aveva già la cena e che era stanco ma che quando torno a casa devo chiamarlo lo stesso.

Sei forse uscito da un film, Marko Rog?

Apnea || Marko RogDove le storie prendono vita. Scoprilo ora