Quaranta

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Azzurra

Oggi la giornata di lavoro mi sembra più leggerà perché oggi pomeriggio starò con Marko. Ogni giorno che passa con lui ci sto meglio, mi fa ridere, divertire, correre e nuotare. Ma è anche dolce e passionale, senza essere troppo romantico e appiccicoso, insomma, per il momento sembra perfetto.
<<Tu sei Azzurra, vero?>> Mertens mi avvicina e mi ostruisce il passaggio impedendomi di proseguire con il carrello delle bibite.
<<Wow sono famosa>> rispondo con un sorriso <<Ora ho da lavorare, mi scusi signor Mertens>> cerco di deviare col carrello per superarlo e quando credo di avercela fatta lui mi blocca prendendomi un braccio. Ma è una fissa dei calciatori questa cosa?! Ma io non lo so! Non lo conosco e mi mette le mani addosso.
<<So che credi di sapere>> mi dice a testa bassa, sussurrandolo appena <<ma ti sbagli>>
Mi fermo e sbuffo.
<<Io non so un bel niente e non voglio sapere niente, ora se mi lascia andare devo lavorare>>
<<È solo un'amica>>
<<No, non mi tirare in questa storia, ok? Non voglio saperne>> tiro via il mio braccio dalla sua mano e cerco di allontanarmi, appena mi giro mi ritrovo Marko di fronte.
<<Ciao Azzurra, appena puoi vieni da noi?>> mi chiede con un sorriso appena accennato.
<<Finisco col signor Mertens e arrivo>>
<<Ok>> annuisce guardandomi in modo strano e poi torna nella sua stanza.
<<Cosa vuoi per stare zitta?>> mi dice il belga, freddo come un iceberg.
<<Scusa? Credo di non aver capito bene>>
<<Quanto? Dieci? Venti? Cinquanta mila? Dimmi quanto e ti firmo l'assegno>>

Sono disgustata. Davvero crede di potermi comprare? Mi viene da vomitare e non lo riempio di parolacce solo perché siamo qui dentro e io qui ci lavoro, non voglio perdere il lavoro a causa sua.

<<Non hai niente da darmi. Vergognati, mi dispiace solo per quella ragazza>>
<<Dimmi tu cosa vuoi, qualunque cosa>> mi sta quasi supplicando ma a me onestamente non interessa.
<<Starò zitta, non mi interessa rovinarti la vita ma stai alla larga da me>>
<<Posso esserne sicuro?>>
<<Se mi dici anche un'altra parola su questa cosa ti sputtano, sta zitto e basta>>
<<Ok, va bene. Grazie>>
Non gli rispondo e vado via. Entro in camera di Marko e Amadou e dopo aver riempito il loro frigobar mi sdraio sul letto con Marko.
<<Che cucciolini che siete, il cucciolo e la cucciola>> Amadou non fa che prenderci in giro, a me fa ridere mentre Marko vorrebbe ammazzarlo di botte.
<<La smetti cretino?>> gli dice lanciandogli un cuscino addosso.
<<No! Se volete vi lascio soli eh>> risponde lui e Marko sbuffa mentre io mi accoccolo sul suo petto e mi godo qualche minuto di pace.
<<Sta solo zitto, ok?>>
<<Ok>>
Smette di pensare ad Amadou e mi accarezza i capelli facendomi quasi addormentare. Non riesco a smettere di pensare a Mertens e alla sua vergognosa proposta, ceh ma davvero faceva? Per chi mi ha presa, una sgualdrina in cerca di denaro facile? Sono allibita, davvero.
<<Allora va bene?>> sento la voce di Marko come se provenisse da un tunnel.
<<Cosa?>>
<<Mi aspetti alla fermata del pullman qui fuori e andiamo da me?>>
<<Si va bene>> rispondo e mi alzo dal letto, devo tornare a lavoro.
<<Ok. Va tutto bene? Ti vedo strana>>
<<Si sto bene, sono solo stanca. Ci vediamo dopo>>
<<Ok a dopo>>
<<Ciao Ama>>
<<Ciao cucciolina>>
Gli tiro uno schiaffo e do un bacio a Marko.
<<Ciao Marko>>
<<Ciao Azzurra>>

Esco e torno a lavoro. Non vedo l'ora che questa giornata lavorativa termini, non ne posso più.

Apnea || Marko RogDove le storie prendono vita. Scoprilo ora