Azzurra
Oggi la giornata di lavoro mi sembra più leggerà perché oggi pomeriggio starò con Marko. Ogni giorno che passa con lui ci sto meglio, mi fa ridere, divertire, correre e nuotare. Ma è anche dolce e passionale, senza essere troppo romantico e appiccicoso, insomma, per il momento sembra perfetto.
<<Tu sei Azzurra, vero?>> Mertens mi avvicina e mi ostruisce il passaggio impedendomi di proseguire con il carrello delle bibite.
<<Wow sono famosa>> rispondo con un sorriso <<Ora ho da lavorare, mi scusi signor Mertens>> cerco di deviare col carrello per superarlo e quando credo di avercela fatta lui mi blocca prendendomi un braccio. Ma è una fissa dei calciatori questa cosa?! Ma io non lo so! Non lo conosco e mi mette le mani addosso.
<<So che credi di sapere>> mi dice a testa bassa, sussurrandolo appena <<ma ti sbagli>>
Mi fermo e sbuffo.
<<Io non so un bel niente e non voglio sapere niente, ora se mi lascia andare devo lavorare>>
<<È solo un'amica>>
<<No, non mi tirare in questa storia, ok? Non voglio saperne>> tiro via il mio braccio dalla sua mano e cerco di allontanarmi, appena mi giro mi ritrovo Marko di fronte.
<<Ciao Azzurra, appena puoi vieni da noi?>> mi chiede con un sorriso appena accennato.
<<Finisco col signor Mertens e arrivo>>
<<Ok>> annuisce guardandomi in modo strano e poi torna nella sua stanza.
<<Cosa vuoi per stare zitta?>> mi dice il belga, freddo come un iceberg.
<<Scusa? Credo di non aver capito bene>>
<<Quanto? Dieci? Venti? Cinquanta mila? Dimmi quanto e ti firmo l'assegno>>Sono disgustata. Davvero crede di potermi comprare? Mi viene da vomitare e non lo riempio di parolacce solo perché siamo qui dentro e io qui ci lavoro, non voglio perdere il lavoro a causa sua.
<<Non hai niente da darmi. Vergognati, mi dispiace solo per quella ragazza>>
<<Dimmi tu cosa vuoi, qualunque cosa>> mi sta quasi supplicando ma a me onestamente non interessa.
<<Starò zitta, non mi interessa rovinarti la vita ma stai alla larga da me>>
<<Posso esserne sicuro?>>
<<Se mi dici anche un'altra parola su questa cosa ti sputtano, sta zitto e basta>>
<<Ok, va bene. Grazie>>
Non gli rispondo e vado via. Entro in camera di Marko e Amadou e dopo aver riempito il loro frigobar mi sdraio sul letto con Marko.
<<Che cucciolini che siete, il cucciolo e la cucciola>> Amadou non fa che prenderci in giro, a me fa ridere mentre Marko vorrebbe ammazzarlo di botte.
<<La smetti cretino?>> gli dice lanciandogli un cuscino addosso.
<<No! Se volete vi lascio soli eh>> risponde lui e Marko sbuffa mentre io mi accoccolo sul suo petto e mi godo qualche minuto di pace.
<<Sta solo zitto, ok?>>
<<Ok>>
Smette di pensare ad Amadou e mi accarezza i capelli facendomi quasi addormentare. Non riesco a smettere di pensare a Mertens e alla sua vergognosa proposta, ceh ma davvero faceva? Per chi mi ha presa, una sgualdrina in cerca di denaro facile? Sono allibita, davvero.
<<Allora va bene?>> sento la voce di Marko come se provenisse da un tunnel.
<<Cosa?>>
<<Mi aspetti alla fermata del pullman qui fuori e andiamo da me?>>
<<Si va bene>> rispondo e mi alzo dal letto, devo tornare a lavoro.
<<Ok. Va tutto bene? Ti vedo strana>>
<<Si sto bene, sono solo stanca. Ci vediamo dopo>>
<<Ok a dopo>>
<<Ciao Ama>>
<<Ciao cucciolina>>
Gli tiro uno schiaffo e do un bacio a Marko.
<<Ciao Marko>>
<<Ciao Azzurra>>Esco e torno a lavoro. Non vedo l'ora che questa giornata lavorativa termini, non ne posso più.
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Apnea || Marko Rog
Fanfiction"E mi ami più di quanto mi aspettassi, nel letto aspetto l'attimo giusto. Le chiavi con cui ti apro ti hanno tarpato le ali, rose nere nel bouquet. Intorno solo teste chinate, siamo io e te e le altre. In fondo siamo pezzi di un puzzle, passo io per...