Marko
Il nostro aereo ha fatto tardi, cazzo. Sono quasi le tre e sono appena salito nella mia auto per andare a prendere le chiavi da Azzurra.
Sto arrivando, tieniti pronta
Le scrivo appena esco dall'asse mediano, imbocco la strada principale del suo quartiere e poi entro nel suo viale.
Scendi
Sono già qui
Leggo il messaggio ed alzo subito la testa per cercare di vederla ma il cancello è ancora chiuso e non ci riesco. Dopo qualche secondo il cancelletto si apre e ne esce lei: vestitino nero, capelli sciolti e sorriso imbarazzato.. una visione praticamente.
Faccio per aprire la portiera e raggiungerla fuori ma lei mi ferma.
<<Non scendere, salgo io>> mi dice aprendo la porta del lato passeggero.
<<Allora sono un segreto>>
<<No scemo, c'è mia mamma affacciata e non è il caso che ti veda. Tieni, le chiavi>> me le passa e poi mi dà un bacetto sulla guancia.
<<Non sono proprio il tipo di ragazzo che presenteresti a tua madre, giusto? Sono troppo strano>>
<<Ma la smetti con questa storia? Non sei strano e in realtà lei è la tipa di madre che non presenterei al.. a te>> sorride e guarda fuori dal finestrino alzando gli occhi al cielo <<ora mi porti nella tua benedetta piscina o il bagno ce lo facciamo di sudore?>> mi domanda incrociando le braccia.
<<Vieni da me?>>
<<È sempre valido l'invito?>>
<<Ovvio che si, andiamo>> metto in moto e parto verso casa mia.
Dopo neanche dieci minuti siamo già in casa mia.
Lei entra prima di me e mi fa segno di seguirla dentro. Poso il borsone e la valigia in un angolo e la guardo.
<<Che c'è?>>
<<Hai intenzione di toccarmi o credi che io abbia la scabbia?>> mi domanda inclinando la testa.
Sorrido scuotendo la testa e mi avvicino a lei.
<<Ci ho pensato in realtà..>>
<<Stronzo!>> mi tira gli schiaffi ma li scanso.
<<Però non mi interessa>> dico e mi butto praticamente su di lei, abbracciandola.
La stringo forte a me e lei appoggia la testa sulla mia spalla, alzandosi sulle punte. Mi tiene stretto aggrappandosi alla mia polo e mi sembra di sentire il battito del suo cuore. Mi sposto di qualche centimetro e appoggio la mia fronte alla sua.
<<Grazie per essere qui>> le dico e poi strofino il mio naso al suo.
<<E dove altro dovrei essere, scusa?>> mi chiede avvicinando le sue labbra alle mie ma io ho un piano diverso: la prendo e la porto in giardino, scaraventandomi con lei in piscina.
<<In piscina, per esempio!>> le urlo appena riesco a tirarmi fuori dall'acqua.
<<Ma almeno i vestiti, stupido!>> mi rincorre a nuoto.
<<O prima o dopo, che cambia?>> mi fermo quando arrivo al bordo della piscina e lei mi raggiunge, saltandomi addosso. Si aggrappa a me allacciando le braccia dietro al collo e le caviglie dietro la mia schiena.
Siamo di nuovo attaccatissimi e vedo le sue labbra avvicinarsi ancora alle mie.
Vuole baciarmi e, Dio, lo voglio anche io.
Non scapperò, non questa volta. Resterò e mi godrò qualsiasi cosa sta per succedere.
E non mi sbaglio. Le sue labbra morbide si appoggiano alle mie e d'un tratto mi sembra di non avere più aria, mi sembra di essere in una delle mie apnee subacquee. La sua bocca è dolce e mi cattura completamente. Ci stiamo esplorando, le nostre lingue si incontrano e poi lei si stacca sorridendomi e lasciandomi tanti baci a stampo sulla bocca.
<<Non andartene più, Straniero>> mi dice poi, uscendo dalla piscina.
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Apnea || Marko Rog
Fanfiction"E mi ami più di quanto mi aspettassi, nel letto aspetto l'attimo giusto. Le chiavi con cui ti apro ti hanno tarpato le ali, rose nere nel bouquet. Intorno solo teste chinate, siamo io e te e le altre. In fondo siamo pezzi di un puzzle, passo io per...