"Miami Vice!?"
"Andrea..."
"Andrea, giusto...che cavolo ci fai qui, sei un fottuto stalker per caso?"
"Se anche lo fossi ti risponderei di sì, secondo te?"
Giulia si dondola pensosa a un metro da me, con i due bicchieri in una mano e la bottiglia evidentemente vuota nell'altra. A poca distanza da lei due ragazzi e una ragazza spuntano dal vialetto ridendo in maniera sguaiata. Alla comitiva si aggiungono anche i due innamorati scalzi e si incamminano tutti quanti verso il locale alle nostre spalle.
"Giulia, che fai? Non vieni? Peppe ti starà cercando"
"Arrivo subito, saluto questo amico, ci vediamo lì"
Uno dei due ragazzi arrivati per ultimi mi squadra da capo a piedi con evidente curiosità mista a fastidio, dà l'ultimo tiro alla sigaretta e la getta a un passo da me, prima di allontanarsi.
Rimaniamo solo io e lei.
Mi sento come in uno di quei sogni assurdi dove passi di palo in frasca, da un posto all'altro, senza alcun senso, ma che mentre li vivi ti sembrano assolutamente logici.
"Allora, che ci fai a casa mia?"
"Casa tua? Guarda non ne avevo idea...davvero abiti qui?"
"Non proprio, ma questo è il mio territorio..."
"Cos'è, una roba tra bande tipo West Side Story?"
Giulia ride di gusto e fa un passo nella mia direzione, barcollando leggermente.
D'istinto le vado incontro e la sollevo al volo mettendo le mie braccia sotto le sue, mentre con un movimento goffo sta per cadere fracassando bottiglia e bicchieri.
"Cristo santo, ma quanto hai bevuto?"
Non mi risponde ma si appoggia al mio petto e stringe le braccia dietro la mia schiena.
Ha un profumo buonissimo fatto a pezzi dall'odore di alcool e mare. Quel contatto involontario è come una scossa elettrica che parte dalla pancia e si irradia in ogni muscolo del mio corpo, attivando tutti i miei campanelli d'allarme.
La faccio sedere su un asse di legno e le tolgo di mano tutto ciò che può rompere. Poi mi siedo accanto a lei, in silenzio.
"Stavo festeggiando" dice sottovoce. Poi mi guarda con gli occhioni scuri spalancati e sorride appoggiando la testa sulla mia spalla.
"Perché, hanno rinnovato il tuo cartone animato del cuore?"
Il sarcasmo è sempre stato il mio scudo preferito, soprattutto quando mi sento vulnerabile, e in quel momento, con la brezza di mare a scompigliarci i capelli di fronte a quella luna perfetta, mi sento come se fossi nudo.
"Sei un coglione, lo sai?"
"Ma guardati, sei una bambina, quanti anni hai?"
Oddio, almeno diciotto spero.
"Venti, e tu nonno?"
Grazie Signore!
"Ventisei, bimba"
"Non mi hai ancora detto che ci fai qui..."
"E tu non mi hai ancora detto cosa festeggi..."
"Ho superato il test d'ingresso all'Istituto Europeo di Design a Milano!"
"Wow, bravissima, so che è una scuola molto selettiva, una mia ex aveva tentato un anno fa, ma non ce l'ha fatta..."
"E l'hai lasciata per quello?" Ride.
"Ma figurati. Era una pazza ossessiva, mi controllava come se fossi un cane bisognoso di chip elettronico..."
"E tu la tradivi?"
Mi volto verso di lei guardandola indignato.
"Ma va là, non farei mai una cosa simile, preferisco troncare quando le cose non vanno più, ma non sono un tipo così codardo da tradire..."
"Adesso hai una storia?"
"Sì, no...beh...è complicato..."
"Cosa c'è di complicato, sì o no?"
La verità è che Jessica all'inizio era poco più di una compagnia part time per i mesi invernali, ed andava bene ad entrambi, o almeno credevo. Lei faceva la finta ribelle stando con il dj, io sentivo meno la solitudine quando lavoravo a Milano. Solo che la storia sta durando più del previsto, e senza essercelo detto si sono messi in mezzo aspettative e progetti. Lei vorrebbe farmi conoscere i genitori, mentre io con la scusa del lavoro sono tornato in pianta stabile a Verona.
Forse è vero che sono un codardo, dopotutto.
Giulia mi fissa intensamente lasciandomi la sensazione pazzesca che riesca a leggermi nella mente.
Poi mi accarezza il viso con la mano.
"Sei uno dei buoni, si vede"
"E tu sei nel team dei cattivi? Dimmelo che mi devo mettere in salvo..."
Sorridiamo contemporaneamente, poi restiamo a fissarci negli occhi come se ci vedessimo per la prima volta. Mi sembra di avere di nuovo quindici anni, la testa leggera come l'aria della notte, le mani impacciate che non sanno dove posarsi per non sembrare un completo idiota.
E poi c'è lei, con quel ridicolo maglione da bambina delle medie, che mette una gamba sopra la mia e si morde per un attimo il labbro, senza smettere di guardarmi.
L'ennesima vibrazione proveniente dalla tasca del mio giubbotto mi riporta alla realtà. Tiro fuori il cellulare e vedo le otto chiamate perse di Simone.
"Cazzo, il mio amico...mi ero completamente scordato di lui..."
Giulia si rialza e mi porge la mano per aiutarmi a tirarmi in piedi.
"Andiamo, le nostre bande rivali ci reclamano!"
Ci avviamo così verso il Blue's, ma questa volta a traballare siamo in due.
Sono completamente ubriaco senza aver bevuto una goccia di alcool.
Ubriaco di questa giornata incredibile, di questa notte magica, di questa ragazza che sembra disegnata sui miei sogni.
Ubriaco di Giulia.
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Tu sai
FanfictionNel mondo esiste così tanta bellezza e magia da riempire un'intera esistenza. E non importa quanto tu ostinatamente voglia sfuggirle, lei continuerà a incrociare il tuo cammino fino alla tua resa. Fino a quando non ti abbandonerai all'amore. E avrà...