Il piano di Mirko presenta notevoli falle, e in generale mi pare al limite dell'autosabotaggio.
Ci sono tutta una serie di reati che potrebbero venirci imputati, altissime probabilità che qualcosa vada storto e, non ultimo, dei limiti fisici che dubito riuscirei facilmente a superare.
Quindi accetto.
La disperazione e la stanchezza superano di gran lunga il buon senso, in questo caso. Si tratta pur sempre di Giulia.
Così ci avviamo insieme verso il palazzo dove da qualche settimana Mirko abita con sua zia, l'insopportabile bibliotecaria che poco fa stavo per strangolare a mani nude.
"Non è una cattiva persona, è solo che è abituata a stare più con i libri che con le persone...ma se la prendi dal verso giusto è una donna dolcissima – la giustifica Mirko mentre mi fa strada – con me è praticamente una madre..."
"Con me più matrigna, ma va bene così..." ribatto allungando il passo per non farmi staccare, dato che lui sta quasi correndo.
"Beh, ha un discreto talento per inquadrare le persone...non gli sarai stato simpatico..." commenta Mirko lanciandomi una frecciatina.
"Posso sopravvivere" concludo acidamente.
Appena arriviamo davanti al portone Mirko mi ripete per l'ennesima volta tutto quello che devo fare, come se fossi un completo idiota.
"Ti faccio entrare io con le chiavi, tu fermati sul pianerottolo del secondo piano e aspetta che io ti dia il segnale, capito? Non fare di testa tua o non riusciremo a sincronizzarci, e andrà tutto a rotoli!"
"Ho capito, non c'è bisogno che tu me lo ripeta ancora – rispondo infastidito, mentre l'ansia sta cominciando a salire sempre di più – ma perché non posso semplicemente suonare il campanello e chiudermi in casa con lei?" chiedo esasperato.
"Primo perché lei al momento non ti vuole vedere neanche in cartolina, secondo perché per trattenerla dovresti usare la forza e se alzi un solo dito su di lei io ti spezzo tutte le ossa, e terzo perché se vuoi una sola possibilità di essere ascoltato devi fare in modo che non possa semplicemente aprire la porta e scappare. È tutto chiaro adesso?" esclama guardandomi in faccia e aspettando che io annuisca.
"Bene, allora cominciamo..."
Mirko infila la chiave nella toppa e spalanca il portone di legno massiccio dal quale si accede a un ingresso ampio e pulito, con l'unica nota visibile di disordine rappresentata da una bicicletta da corsa appoggiata contro il muro candido.
"Quella è del tipo del primo piano – commenta a bassa voce Mirko, notando il mio sguardo – la zia dice che ormai gliel'hanno ribadito in tutte le lingue che non può tenere la bici dentro, ma quello se ne frega...è straniero e secondo lei fa finta di non capire..."
"Ok, senti, fai in fretta perché tra poco mi sento male sul serio...sto cominciando a sudare e ancora non è arrivato il peggio...non so quanto posso resistere, eh..."
"Va bene, tranquillo, tieni duro...faccio in modo che scenda il prima possibile, tu tieniti pronto..."
"E se prende le scale?" domando all'improvviso, maledicendomi per non aver messo in conto prima questa eventualità.
"Ho già una scusa buona. Al primo piano qualcuno ha rotto una bottiglia d'olio e c'è unto scivoloso dappertutto..." mi risponde con un sorrisetto furbo.
E bravo Mirko, lo avevo sottovalutato. Se morirò nell'impresa o finirò in carcere per tentato sequestro di persona, almeno saprò che Giulia può contare su un tipo sveglio.

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Tu sai
FanfictionNel mondo esiste così tanta bellezza e magia da riempire un'intera esistenza. E non importa quanto tu ostinatamente voglia sfuggirle, lei continuerà a incrociare il tuo cammino fino alla tua resa. Fino a quando non ti abbandonerai all'amore. E avrà...