Capitolo 17

1.1K 29 2
                                    

Troviamo Edoardo, dopo essere sciamati fuori dal palazzetto insieme alla folla appagata, a bere birra a una bancarella che vende porchetta alla brace, proprio accanto a dove abbiamo parcheggiato la nostra auto. Nessuna traccia della stangona con cui lo avevo visto l'ultima volta un'ora e mezzo prima.

"Ehi, ma dove eri sparito? Ti ho cercato dappertutto..." lo rimprovero raggiungendolo di corsa, mentre Giulia e i suoi amici seguono a poca distanza.

Edo alza la bottiglia.

"A me che sono un coglione!" brinda evidentemente alticcio.

"Ma che è successo? Non ti ho visto più e a un certo punto ho immaginato che ti fossi andato a imboscare con la tipa...che fine ha fatto, a proposito?" chiedo perplesso.

"Chi Barbie Sorpresa? Non saprei... – biascica ridendo e buttando giù un'altra sorsata di birra – A pisciare in piedi in qualche cespuglio? "

" Che cosa?? Non mi dire che...era un UOMO?" urlo sbalordito, prima di scoppiare a ridere così forte da farmi male alle costole.

"Bastardo...ridi, ridi...che la ruota gira...– ribatte offeso Edo – e poi era davvero credibile come donna, un po' alta...ma che ne so io...vaffanculo..." piagnucola poco dignitosamente stravolto da stanchezza, delusione e una dose generosa di alcol.

Alice è la prima a raggiungerci e guardando Edo in quelle condizioni decide di fare un'opera di bene ordinando panino con la porchetta per tutti.

"Tu sei una donna vera?" le chiede lui prima di addentare il panino caldo appena sfornato.

"Sì, bimbo, con due X. O preferisci quella con la Y?" gli risponde lei sarcastica.

"Bella stronza questa, è amica tua?" Urla sguaiatamente in direzione di Giulia

"Temo di sì – risponde lei ridendo prima di presentarsi – Piacere, io sono Giulia"

"Giulia? Ma non è il nome di quella contessa che ti piace, Andre?" mormora confuso Edo, guardandomi con innocenza.

"E' l'ora di andare a nanna, ometto" taglio corto per evitare che possa mettermi in imbarazzo ulteriormente.

Michele e Mirko mi aiutano a portarlo in macchina, mentre Giulia ci segue preoccupata.

"Senti, forse è il caso che venga io con voi – mi dice lei dopo aver allacciato le cinture a Edo che già dorme come un bambino – dato che tu non sai dove si trova la casa hai bisogno di un navigatore, no?"

"E dai, dillo che muori dalla voglia di stare sola in macchina con me..." le rispondo ridendo, ma felice che sia stata proprio lei a chiedermelo.

"Mi hai scoperta, stallone. Non riesco a starti lontana nemmeno se accanto a te c'è un cadavere che puzza di birra, hai proprio ragione" ribatte lei prendendomi in giro.

"Vabbè, noi andiamo, ci vediamo là" esclama Mirko stizzito, avviandosi a passi svelti e nervosi con l'amico che lo segue quasi di corsa, mentre Giulia, con un'espressione pensierosa, sale nel sedile posteriore dell'Alfa dietro il guidatore.

Finalmente partiamo, io e Giulia con la macchina di Edo, mentre gli altri si sistemano sulla Zafira a sette posti di Jack, il più grande della compagnia, cugino di Alice e figlio della proprietaria della casa che ci ospiterà per le prossime due notti. Giulia mi racconta che la madre di Jack è una ex modella austriaca che si era sposata con un conte fiorentino, da cui si era poi separata perché innamorata di un altro uomo. Questo dopo poco tempo era sparito nel nulla, lasciandola da sola con il figlio piccolo che avevano avuto insieme, così il conte li aveva ripresi con sé, ancora molto innamorato di lei. Jack lo ha cresciuto lui con tutto l'amore di un padre, ma purtroppo tre anni fa il conte è venuto a mancare così lui ha iniziato l'università a Roma, appoggiandosi dalla zia Johanna, la madre di Alice.

Tu saiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora