Capitolo 71

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"Edo, parla più forte, c'è una gran confusione qui e non sento un tubo...dove sei?"

Di tutti i posti possibili, la squadra più sgangherata di operai volontari sta trapanando dei pannelli di compensato per il palco delle autorità proprio a un paio di metri dalla panchina su cui ci siamo seduti, lungo la passeggiata panoramica. Così sono costretto a spostarmi di corsa per capire quello che il mio amico sta cercando di dirmi. A giudicare dal suo tono concitato sembrerebbe anche piuttosto urgente.

"Eccomi, ci sono, ora ripeti lentamente..."

"Niente, volevo solo avvertirti che sono ancora in aeroporto a Palermo, l'auto che avevo preso a noleggio mi ha lasciato a piedi dopo cinquecento metri e ora sono qui che discuto con l'assicurazione...perché di certo non ho intenzione di pagare i danni..." mi riferisce abbastanza innervosito.

"Mi dispiace, posso fare qualcosa da qui?" provo a chiedergli, pur sapendo che difficilmente le compagnie di noleggio mollano l'osso in questi casi, soprattutto dopo averti fatto firmare mille documenti in cui in pratica, oltre a dichiararti responsabile di ogni di danno possibile ed eventuale, spesso anche di quelli precedenti alla tua nascita, di fatto gli cedi anche il tuo primogenito.

"Non preoccuparti, vedrò di risolvere prima che venga buio...alle brutte sarò costretto a trattenermi qui in zona per la notte e ti raggiungo domani..." annuncia leggermente sconsolato.

"Ok, fammi sapere come ti organizzi, e non preoccuparti per l'albergo, pago tutto io ovviamente..."

"Tranquillo Andrea, non c'è bisogno, al massimo mi faccio ospitare da qualche hostess di terra. Ne ho vista qualcuna davvero carina..." mi risponde Edo già nettamente in ripresa.

"Senti un po', ma Alice? Credevo aveste recuperato..."

"Chi? Voldemort? Figuriamoci...colei-che-non-deve-essere-nominata ha finito di rovinarmi l'esistenza...per carità..." sbuffa sonoramente all'altro capo del telefono, mentre io cerco il modo più indolore per dirgli che potrebbe capitargli di incontrarla molto presto.

"Voi state bene? E Giulia?" mi chiede premurosamente, e so che è sincero nel suo preoccuparsi perché lo conosco bene. E Giulia gli piace molto, anche perché è l'unica ragazza verso la quale non ha mai fatto battute grevi. E non si è certo formalizzato per la nostra amicizia, dato che in passato ha commentato in maniera colorita praticamente tutte le mie donne. Ma con lei si è instaurato subito un certo rispetto reciproco che ha immediatamente messo in chiaro quanto stavolta tutto fosse diverso.

"Lei si sta riprendendo, proprio adesso siamo a fare due passi sul lungomare...- gli rispondo con il cuore un po' più leggero – abbiamo rischiato grosso... davvero grosso...ma qualcuno ci ha voluti ancora qui, evidentemente..."

"Senti un po', cos'è questa storia della conversione? Mac mi ha fatto una telefonata allarmata poco fa, e mi ha fatto giurare di riportarti a casa senza che ti circoncidessero....sei diventato ebreo adesso?" Mi chiede confuso, mentre io sospiro rassegnato.

"Nessuna conversione all'orizzonte Edo, stai sereno, e soprattutto ci tengo al mio pisello, quindi la circoncisione non rientra nei miei piani per il futuro – gli comunico con tranquillità mentre sento il mio amico sghignazzare in sottofondo – io e Giulia partecipiamo solo a una funzione religiosa, diciamo che siamo praticamente obbligati... del resto ci sembrava brutto dire di no, dopo tutto quello che queste persone hanno fatto per noi..." concludo asciutto.

"Capisco...naturalmente io non me la perderò per niente al mondo...a costo di attraversare a piedi tutta la Sicilia...quando hai detto che si fa questa cerimonia?"

"Venerdì, ma non disturbarti...goditi il mare, le arancine, i cannoli..." ribatto acido, voltandomi a cercare con lo sguardo Giulia, ancora seduta sulla panchina insieme a Salvatore, e sospirando felice di vederla ridere di gusto per qualcosa che non posso sentire.

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