Quando avvistiamo le luci che punteggiano il vialetto sterrato della Villa, restiamo per un attimo imbambolati. Con la luna piena si vede distintamente la scogliera a picco sul mare e le piccole insenature in cui le onde si frangono con la loro risacca. Guardando con più attenzione verso l'entroterra riusciamo a scorgere persino le famose rovine dei templi su un'altura illuminata poco distante. La posizione del Bed and Breakfast è incredibilmente suggestiva, non c'è che dire. Giuseppe ha fatto un'ottima scelta quando ha puntato su quel vecchio rudere, e adesso, dopo quasi un anno di lavori di ristrutturazione, l'incanto è totale.
Giulia scende dalla macchina rapita.
"Guarda che meraviglia, e quella terrazza! – esclama indicando la veranda al primo piano, appoggiata sopra la loggia che conduce alla porta d'ingresso -Ti immagini fare colazione lì con il sottofondo solo del mare e le grida dei gabbiani? Sembra il set di un qualche film..."
"Hai ragione, questo posto è irriconoscibile...hanno curato ogni minimo dettaglio...tipico di mia madre..." sorrido prendendo le valigie di entrambi e avviandomi verso la porta.
"Accidenti, sono un disastro..." la sento borbottare mentre armeggia con il vestito, cercando di stirarne le pieghe con le mani.
"Sei bellissima come sempre. Sorridi e la abbaglierai come fai con chiunque..." la rassicuro prendendole la mano.
"Lo pensi davvero?"
"Che cosa?"
"Che io abbagli le persone intorno a me...."
"Oh sì, ho calcolato che a trent'anni avrò perso almeno otto decimi su dieci..."
"Cretino!" sbuffa lei scoppiando a ridere.
"Missione riuscita, allora" le rispondo con un occhiolino.
Mentre scherziamo tra di noi non ci accorgiamo che qualcuno ci sta osservando con curiosità, semi nascosta dal buio e dalle tende leggere della veranda.
Infine una voce familiare mi chiama.
"Andrea, finalmente! Credevo avessi perso la strada!"
Mia madre si sporge reggendosi la vestaglia con una mano, con un evidente sollievo dipinto in faccia.
"Mamma, ti ricordo che oggi esistono i navigatori....abbiamo solo trovato un po' di traffico..." mento per evitare che ci sommerga di domande.
"A quest'ora?" aggiunge con un alzata di sopracciglio, scrutando Giulia da capo a piedi.
Niente, non ce la può fare. Preoccuparsi per tutto è il suo superpotere, unito a un formidabile sesto senso che mi rende difficile propinargli delle balle. Per questo evito direttamente di chiamarla, quando posso.
"Aspettate solo un attimo che scendo ad aprirvi" ci grida mentre entra di nuovo in casa.
Giulia mi stritola la mano.
"Mi ha radiografato, lo hai notato anche tu o è il frutto della mia paranoia?" esclama preoccupata.
"Tranquilla, fa così con tutti. Avrà calcolato anche il mio peso per sapere quanti etti devo recuperare secondo la sua tabella della salute. Non agitarti, ok?" la rassicuro con un bacio.
"E' giovanissima comunque...sembra tua sorella più che tua madre..."
"Sì, beh, mi ha avuto a vent'anni...lei e mio padre si sono sposati molto presto..."
Sentiamo un armeggiare di serrature, poi finalmente mia madre ci accoglie sulla soglia di casa con il suo solito entusiasmo. Prima che possa dire una parola mi afferra e mi stritola in un abbraccio, facendomi sentire piccolo e al sicuro come quando ero bambino. Sarà che il suo profumo non è mai cambiato negli anni, sarà che in fondo non vederla per così tanto tempo mi è pesato, ma ogni volta che sono con lei mi sento a casa come un adolescente che torna dopo un viaggio.
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Tu sai
FanfictionNel mondo esiste così tanta bellezza e magia da riempire un'intera esistenza. E non importa quanto tu ostinatamente voglia sfuggirle, lei continuerà a incrociare il tuo cammino fino alla tua resa. Fino a quando non ti abbandonerai all'amore. E avrà...