Capitolo 12

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"Chi non muore si rivede"

"Ciao Mac"

"Stai una merda, Andre, sembri uscito dal frullatore, hai cominciato a drogarti?"

"Ti voglio bene anch'io, Mac"

"Sì sì, lo so, al lavoro ora!"

Il nostro rapporto racchiuso in poche parole concise.

Conosco Mac da una vita intera, devo a lui tutto quello che sono diventato, come uomo e come musicista. Tra noi c'è schiettezza e sincerità, anche perché lui è incapace di mediazione furba e va sempre dritto al punto. Mi ha insegnato tutto quello che so in questo lavoro e mi affianca da qualche anno come manager, da quando ho iniziato a produrre musica con la mia etichetta.

È stato il primo a credere in me, ci ha creduto anche quando io ho vacillato, ma posso contare sulle dita di una mano le volte in cui mi ha fatto un vero complimento.

"Hai sentito il pezzo che ti ho mandato?" chiedo cautamente.

"Buono, ma non lo so...non lo vedo pronto del tutto, assomiglia ad almeno altri quattro o cinque pezzi che girano. Manca un po' d'anima – mi risponde con la solita franchezza – ci vuole un'idea forte, qui non esce la tua personalità"

"Bene, ma non benissimo quindi..."

"No, direi più male, ma non malissimo...ci si può lavorare" chiosa entrando in studio.

Sempre il solito. Efficiente, spiccio e concreto. È per questo che mi fido ciecamente di lui.

"Burioni è uno spocchioso di merda, lo hai notato?" butta là mentre accende il computer e sistema la strumentazione.

"Dici? A me è parso più che altro annoiato, ma immagino sia normale, chissà quanti ne incontra di aspiranti musicisti..." rispondo ripensando alla nostra breve conversazione a Roma.

"No, fidati, quello aveva proprio l'aura da stronzo. Ha parlato solo di scadenze e compensi, non mi ha fatto praticamente dire un cazzo. Alla fine ci siamo accordati per un brano entro maggio, e un anticipo con diritto di prelazione da parte della DIM. Ma non abbiamo garanzie di niente, è un salto nel vuoto." Ribatte con uno sguardo amareggiato che gli ho visto raramente.

"Sei preoccupato che possa svendermi, Mac?" gli chiedo sorridendo del suo volto scuro.

"No, sono preoccupato che tu non lo faccia..."

"In che senso? Non ti seguo stavolta..."

"Ho paura che usino la tua testa e la tua musica e poi ti buttino, senza che tu abbia voce in capitolo. Un contratto con loro è sicuramente una svolta, ma non so se va nel senso che vorresti...– aggiunge –Tu devi rimanere tu. Autonomo e libero. Non devi diventare il produttore della musica che vogliono loro, mi capisci, Andre?"

"Credo di sì, Mac, ma stai sereno, non è quello che ho in mente..." lo rassicuro.

"E allora mettiti al lavoro e metti insieme qualcosa che urli, che dica a tutti chi sei. Fanculo del pezzo per l'estate di Burioni. Se un pezzo spacca lo fa in ogni stagione. Razza di coglione..." borbotta infastidito e non posso fare a meno di sorridere del suo modo così atipico di dimostrarmi affetto e preoccupazione. Ma non mi aspetterei niente di meno da lui.

Mentre lavoro coi nuovi sound ricevo un paio di whatsapp da parte di Edoardo.

"Missione Cobra avviata. L'orso è entrato nella tana. Ci sono troppi barattoli di miele, ripeto, troppi barattoli di miele."

Vorrei mettermi a ridere, ma non voglio insospettire Mac. Non so cosa diamine abbia combinato Edo, ma di certo questo messaggio è la cosa più demenziale che mi abbia mai scritto. Passo al secondo.

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