"Tutto bene mamma, sono arrivata in orario, ma era tardi ed ero troppo stanca per mandare anche solo un messaggio...sì, lo so, scusa....no, tranquilla, ma quali feste? Figurati! Io e Caterina abbiamo un sacco di impegni domani, andremo a letto fra poco...ok, ti aggiorno. Un bacio"
Giulia preme col dito sull'icona rossa del telefono chiudendo la conversazione, poi con un sorriso disinvolto fa una giravolta e si lascia ammirare nel suo abito nero aderente scollato sulla schiena, messa ulteriormente in evidenza dai capelli raccolti in alto.
"Allora? – mi chiede oscillando su un paio di decolté con il tacco altissimo che la fanno sembrare più adulta – che te ne pare?"
"Allora sei una bugiarda patologica imbarazzante... – osservo colpito dalla conversazione appena ascoltata – sei abituata a raccontare balle a tua madre?" le domando divertito.
"Senti chi parla...non eri tu quello che ha detto al suo manager di avere una brutta influenza?" si difende lei guardandomi impunita, a mento alzato.
"Infatti ce l'ho, che credi? Si chiama Giulite...dicono che non trattata sia letale..."
"Paraculo"
"Demonio"
"Non vuoi darmi neanche un piccolo indizio?" mi supplica guardandomi a tradimento con gli occhioni dolci e sbattendo le ciglia come una versione moderna di Jessica Rabbit.
Ma io sono irremovibile, voglio che sia una sorpresa. Non voglio perdermi la sua faccia quando capirà dove la sto portando a cena.
"Ti fidi di me?" le sussurro romanticamente cingendole le spalle con le braccia e avvicinandomi al suo viso imbronciato.
"Ma neanche per sogno!" ribatte lei schivando il mio bacio e facendomi la linguaccia mentre io la osservo sbigottito e affascinato in ugual misura, come sempre.
Dopodiché Giulia prende la borsa e la mia mano e mi segue rassegnata.
"Mentre facevi la doccia ho chiamato Simone per ringraziarlo...era il minimo.." la aggiorno quando siamo in macchina.
"Davvero? E che ti ha detto? Era contento?" mi chiede lei con il sorriso che le si allarga fino alle fossette sulle guance.
"Oh, sì, ...ma più che altro ha detto che non credeva che il monologo del suo personaggio ti avesse colpito così tanto. Si sentiva molto fiero di sé..." le rispondo sghignazzando, guardandola impallidire.
"Personaggio in che senso? Che monologo?"
"Storia dell'uomo con due cuori. Debutta a teatro la settimana prossima, lui è uno degli attori principali. Non te l'aveva detto?" le domando trattenendo a stento una risata.
"Stai scherzando, spero...io ti scelgo per le sue parole ispirate nei tuoi confronti e si scopre che sono solo righe di un copione?" urla Giulia tirandomi un pugno sul braccio
"Ma va, io ho veramente due cuori: uno nel petto e l'altro..."
"Non lo voglio sapere!" esclama lei indignata, voltando il viso verso il finestrino
"Vabbè, tanto hai conosciuto più volte anche l'altro" ridacchio beccandomi altri due pugni sul braccio e uno scapaccione.
"Sei un porco!"
"Troppi complimenti, tesoro, non farmi montare la testa" la prendo in giro guardandola con la coda dell'occhio mentre sorride senza farsi vedere.
Lasciamo l'auto a pochi passi da Corso Porta Nuova, e ci incamminiamo stringendoci l'uno all'altra per il freddo insolito, accompagnato da una tramontana pungente che ha completamente ripulito il cielo.
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Tu sai
FanfictionNel mondo esiste così tanta bellezza e magia da riempire un'intera esistenza. E non importa quanto tu ostinatamente voglia sfuggirle, lei continuerà a incrociare il tuo cammino fino alla tua resa. Fino a quando non ti abbandonerai all'amore. E avrà...