Capitolo 57

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Nonostante la stanchezza, che ormai mi porto addosso da talmente tante settimane da non ricordare più la sensazione di benessere di un bel sonno ristoratore, nemmeno questa notte sono riuscito a dormire per più di qualche ora, immerso in sogni confusi.

Ci sono così tante cose in ballo al momento nella mia vita che il cervello per elaborarle deve rubare tempo al riposo, passando da un pensiero all'altro senza sosta, con il risultato che ogni giorno che passa sono sempre più stralunato.

La musica, il mio futuro, mio padre. E soprattutto Giulia, la donna che amo e che vorrei rendere felice senza però sapere bene come si fa. La verità è che non ci sono abituato, nessuno mi ha mai insegnato a dare senza chiedere niente in cambio in un rapporto, o forse sono cose che non si imparano. A un certo punto, se si è fortunati, si sentono dentro e basta.

So solo che non voglio sbagliare, sia per me che per lei. Non voglio rovinarle la vita con scelte affrettate, ma non voglio nemmeno essere infelice rinunciando a qualcosa che sento di desiderare con ogni fibra di me.

Forse sto cercando un equilibrio impossibile tra mente e cuore, la quadratura di un cerchio che non può esistere.

Mi giro nel letto sperando di trovare sollievo nel calore del suo respiro. Mi avvicino poggiando la testa sul suo cuscino e accogliendola tra le braccia non appena lei si muove, ancora immersa in un sonno profondo e sereno, che le distende i lineamenti e la fa sembrare un angelo in perfetta pace con il mondo.

Giulia è nuda, e lo sono anch'io. Ieri notte, dopo aver fatto l'amore baciati dalla luce della luna, non ci siamo nemmeno rivestiti. Stanchi e soddisfatti ci siamo abbracciati e siamo scivolati nel sonno, pieni l'uno dell'altra.

Il suo corpo è fatto a misura perfetta del mio. Combaciamo come tessere di un puzzle, con la sua testa che si incastra nell'incavo del mio collo, le mie braccia lunghe abbastanza da avvolgerla e proteggerla, e le nostre gambe che trovano pace solo intrecciandosi.

Da quando stiamo insieme non c'è stato un solo giorno che non abbiamo fatto l'amore. A volte con passione, altre volte con rabbia, altre ancora con dolcezza e stupore, ma ogni giorno e ogni notte ci siamo donati piacere con generosità, seguendo un istinto naturale che appartiene ad entrambi.

Sono gli unici momenti in cui perdo del tutto il controllo su di me, ma paradossalmente sono anche gli unici in cui sento di possederla davvero. E lo so che sbaglio, lo so che nessun uomo deve desiderare in questo modo una donna, e che nessuna donna può volere un simile possesso, ma quando tutto sembra scivolarmi via dalle mani, l'unico modo per tornare ad allineare i pezzi della mia vita è ricominciare da lei, da quello che mi fa sentire, da quello che mi fa diventare, quando sono tra le sue braccia, sotto le sue mani. Dentro di lei.

Percorro con le dita la curva della sua schiena e sorrido spiando l'alba oltre le tende di lino leggero del terrazzo che guarda il mare.

Oggi è un giorno perfetto per rischiare.

"Andre...sei già sveglio? Hai dormito almeno un po'?" mi chiede la mia bellissima principessa ancora assonnata.

"Shh...riposa...è presto..." le sussurro tra un bacio e l'altro che deposito sulla sua pelle calda.

"Mmm...a che ora è l'inaugurazione?" mugola avvinghiandosi ancora di più a me, che a stento trattengo le mani, preferendo aggrapparle alla spalliera del letto pur di non farle vagare in cerca di guai.

"Nel tardo pomeriggio, o sera...abbiamo un'intera giornata per noi, prima di dover presenziare...ho già in mente un posto dove portarti....ma ora dormi, avrai bisogno di energie..." le dico sorridendo, mentre lei si solleva sui gomiti per baciarmi il collo e il petto nudo.

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