Mi rigiro nel letto senza pace, controllando continuamente il mio nuovissimo orologio da polso, un plasticoso affare di Dragonball, fluorescente nel buio, gentilmente prestatomi da Salvo.
Sono le 2.23.
Le 3.12.
Le 4:09.
Le 4:11.
Cazzo.
Mi alzo di scatto rischiando di sbattere la testa in una delle travi del sottotetto e comincio a vestirmi, incapace di restare ancora sdraiato a pensare.
Domani, anzi, oggi ormai, sarà un giorno importante, per mille ragioni, ognuna delle quali riguarda qualcosa o qualcuno legato a me in maniera profonda.
Per prima cosa accompagnerò Giulia in ospedale ad Agrigento per i controlli, sperando che i miglioramenti evidenti delle ultime ore siano confermati dagli esami e che sia possibile gettarci davvero alle spalle questa brutta avventura. Questo però comporterà anche lasciare i meravigliosi coniugi Capobianco, e, a giudicare dalla loro reazione dispiaciuta di ieri sera quando glielo abbiamo comunicato, credo proprio che sarà la parte più dura sia per noi che per loro. È incredibile pensare a quanto siamo reciprocamente diventati importanti gli uni per gli altri in questi pochi giorni, e di certo nessuno di noi ha l'intenzione di dimenticare o di perderci di vista.
Sempre oggi la madre di Giulia e la mia si incontreranno per la prima volta e, anche se avrei voluto accadesse in circostanze e modi differenti, di certo sarà uno di quei momenti critici fondamentali in una relazione, sperando che vada tutto bene e mia madre non decida di tirare fuori qualche mio aneddoto preoccupante di quando ero un ragazzino scapestrato.
In tarda mattinata inoltre usciranno i primi dati relativi alle visualizzazione dei cinque video finalisti, e saranno essenziali per capire le mie reali possibilità di vittoria nel concorso, lasciando perdere l'entusiasmo di Mac o le sensazioni positive di Giulia.
Infine prenderò la macchina e andrò da mio padre. Ma non ci andrò a mani vuote, perché avrò negli occhi e nel cuore tutto il lavoro degli ultimi mesi, comprese le tante cadute e delusioni, ma anche pieno di entusiasmo e volontà di farne qualcosa di cui andarne fiero.
Avrò l'anima di chi ha imparato una lezione importante per la sua vita, e saprò farglielo capire. Almeno è quello che spero.
Sono le 5:24, e sono stanco di aspettare, così con le scarpe in mano scendo silenzioso le scale per raggiungere la cucina e farmi un caffè.
"Che è successo? Giulia sta male?" mi accoglie la voce allarmata della signora Pina, già ai fornelli nonostante fuori sia ancora buio.
"No, stia tranquilla, è solo che non riuscivo a dormire e ho pensato che tanto valeva alzarmi..." la rassicuro con un sorriso e uno sbadiglio quasi a volermi immediatamente smentire.
Mi guardo intorno e vedo che sul piano di marmo, vicino ai fornelli dove sta bollendo qualcosa in un pentolone, sono disposti decine e decine di barattoli di vetro trasparente, mentre la Pina armeggia intorno a un altro contenitore, pieno di salsa fumante.
"Sta preparando per la cena in piazza?" le domando respirando l'aroma di pomodoro, olive e melanzane che si spande dappertutto.
"No, quello già lo preparai...venti vassoi di cavatelli all'agrigentina, e quattro tegami di cunigghiu all'agrodolce pi firmari lu stommacu...poi il grosso lo faccio venerdì" mi risponde con la massima tranquillità, continuando a travasare mestolate di conserva nei barattoli, per poi metterli a bollire.
Tanti anni fa ricordo di aver visto una pratica del genere a casa della nonna di Edo, quando preparava la marmellata per non fare andare a male la frutta che suo marito le portava dalla campagna. Pane, burro e marmellata di nonna Ersilia restano ancora imbattibili nella mia memoria.
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Tu sai
FanfictionNel mondo esiste così tanta bellezza e magia da riempire un'intera esistenza. E non importa quanto tu ostinatamente voglia sfuggirle, lei continuerà a incrociare il tuo cammino fino alla tua resa. Fino a quando non ti abbandonerai all'amore. E avrà...