La luce che filtra dalla tenda è di un tenue color crema, ma ferisce gli occhi come se fosse un faro sparato in faccia a un fuggitivo. Mi riparo col dorso della mano, mentre tento di mettermi seduto, per capire dove accidenti sono finito. La testa è ancora dolorante, ma sono abbastanza sicuro che non sia per l'alcool, dato che non ho fatto in tempo a bere niente ieri notte.
Già, ieri notte...
Mi tornano in mente le immagini della rissa come se fossero flash senza senso, Simone con il naso probabilmente rotto, il toro tatuato che mi colpisce e la faccia atterrita di Luana. Mi tasto la fronte e scopro di avere un grosso cerotto sul sopracciglio sinistro. Ma che caz...
"Oh, grazie a Dio, credevo di doverti portare all'ospedale davvero...non ti svegliavi più!"
Una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare e mi blocca l'imprecazione in gola. Non ho bisogno nemmeno di voltarmi, la riconosco come se fosse la musica di un mio demo.
Giulia. Ancora lei.
"Ti fa così male? Ieri a momenti scoppiavi a piangere per quel graffietto..."
La sento ridere come se questa situazione fosse la cosa più naturale del mondo: io che mi risveglio nel suo letto, dopo una notte da incubo, dopo essere sfuggiti alla polizia, con un sopracciglio spaccato, il mio amico disperso e...senza pantaloni!
"Si erano macchiati un po' col sangue, mia madre te li ha messi subito in acqua fredda, altrimenti ti rimaneva l'alone..."
"Ah, no, dici dei pantaloni? Neanche mi ero accorto..." Mento spudoratamente.
Ma che poteri ha? Mi legge nella mente?
"Tranquillo, non te li ho tolti io, il tuo onore è salvo..." aggiunge con un sorrisetto sornione, sedendosi sul bordo del letto, mentre io mi irrigidisco come un salame stagionato e non trovo niente di meglio da ribatterle di un ridicolo "Ma no, figurati..."
"Mia zia voleva portati in ospedale, lei si impressiona subito quando vede il sangue, ma io avevo capito che non era niente di che, rischiavi di stare tutta la notte al pronto soccorso per un taglietto. Mio padre s'è un po' incazzato, dice che finché porto a casa un gatto randagio può pure starci, ma uno sconosciuto anche no...allora gli ho dovuto raccontare quella balla..."
"Una balla? In che senso, che gli hai detto?"
"Ammazza, il trauma cranico è stato bello forte allora, forse aveva ragione la zia, ...ma non ti ricordi proprio niente di ieri sera?"
Mi sforzo di pensare a quando sono arrivato a casa sua, dopo essere collassato in auto, ricordo a mala pena il vialetto, e un cane enorme che mi lecca la mano, ricordo di essermi scusato mille volte con chiunque mi passasse davanti, ma ero così stordito che probabilmente devo aver detto qualcosa di inopportuno. E le orecchie fischiavano come treni in partenza.
"Temo di no...non ero molto lucido" mi scuso coprendomi istintivamente con il lenzuolo a piccoli rombi rosa. Jessica ne ha uno identico nel suo appartamento e io mi sono sempre rifiutato di dormirci. Se non fossi tremendamente in imbarazzo coglierei l'ironia feroce di questa situazione.
Intanto non posso fare a meno di guardarla, fresca come se avesse passato la serata in una beauty farm e non la notte più traumatica della sua vita, con le guance rosate, i capelli ribelli sciolti sulle spalle e un paio di occhiali da vista con la montatura a farfalla. È scalza, indossa solo una t-shirt bianca extralarge a coprirla fin sopra le ginocchia. Sorride e accavalla le gambe, mentre con una mano tira leggermente verso il basso la stoffa che è salita verso l'attaccatura delle cosce.
Sembra un'immagine tratta dal mio immaginario erotico. Visualizzo il suo corpo perfetto sotto la stoffa, la sua pelle naturalmente dorata e il suo calore selvaggio che percepisco fino nello stomaco. Vedo le mie mani che afferrano i bordi della maglietta e li sollevano con urgenza fino a sopra la testa...Oh Cristo! Deglutisco a fatica tentando di distogliere lo sguardo, ma mi sento avvampare. Sembro un quindicenne arrapato, santo cielo!
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Tu sai
FanfictionNel mondo esiste così tanta bellezza e magia da riempire un'intera esistenza. E non importa quanto tu ostinatamente voglia sfuggirle, lei continuerà a incrociare il tuo cammino fino alla tua resa. Fino a quando non ti abbandonerai all'amore. E avrà...