AVVERTENZA: questo capitolo contiene una scena di sesso un po' più esplicita. Io cerco di essere sempre delicata, ma se qualcuno ritiene di poterne essere turbato consiglio di non leggere o saltare il pezzo. Non so bene come sia la politica qui su wattpad, ma io ho ritenuto giusto avvertire. :)
L'attico di Milano è un piccolo bilocale che svetta sopra una palazzina ristrutturata degli anni cinquanta, affacciata sui Navigli. Al tramonto, nelle giornate limpide, la Darsena sembra incendiarsi di tutte le sfumature del fuoco e attraversando il ponte che collega le due sponde la vista ti inganna facendoti immaginare di passeggiare per una calle veneziana. Quando cinque anni fa ho preso questo appartamento per avere un punto di appoggio in città, soprattutto durante i weekend di lavoro, mi sono innamorato di questa zona che ribolle di vita e di giovani ad ogni ora del giorno e della notte, tra eleganti bar all'aperto, ristoranti chic e locali della movida.
Giulia osserva tutto con il suo solito entusiasmo, trascinandomi da un bar a un negozio di fiori, a un piccolo atelier di moda, finché ancora più carichi di bagagli decidiamo di salire in casa per sistemarci prima della cena.
Apriamo tutte le finestre per cambiare l'aria e restiamo a guardare le luci della città accendersi come un piccolo firmamento urbano, tra lampioni art decò e volgari luci al neon, tra sagome moderne di grattacieli e il sinuoso stile barocco della cattedrale.
Come tutte le città ricche di storia anche Milano ha un'anima, ma se Verona è una fanciulla pudica e romantica, e Roma è una donna verace e materna, Milano assomiglia più a una scaltra cortigiana, piena di lusinghe e fascino perverso, con i suoi contrasti e le mille opportunità per perdere e ritrovare se stessi.
"Che ne dici? Può andare anche se non è la Capitale?" le chiedo mentre le preparo un aperitivo al volo con quello che ho in casa.
"La vista da qui è fenomenale! – esclama Giulia a bocca aperta – se avessi una casa come questa credo che non uscirei mai...è un bene che l'appartamento di Caterina sia un piccolo buco poco accogliente...così sarò costretta a vedere cosa c'è fuori..." aggiunge con un sorriso.
"La mia offerta è sempre valida...lo sai." Le ricordo porgendole lo spritz con prosecco, Campari e acqua frizzante al posto del seltz.
"Non posso stare qui... lo sai...e poi tu non ci saresti quasi mai.." mi risponde con quell'espressione leggermente imbronciata che mi fa impazzire.
"Ma tu staresti comoda e tranquilla, e mi sentirei molto più sereno a saperti qui piuttosto che in uno studentato in una zona non bellissima, soprattutto di notte..." insisto.
"L'istituto è lì vicino, saranno cinquecento metri a piedi...non essere paranoico...– mi prende in giro – piuttosto, che ne dici di cambiare le lenzuola? Non voglio neppure sapere da quanto sono lì e chi hanno ospitato..." precisa con una smorfia di disgusto.
In realtà sono un tipo abbastanza geloso della propria intimità e dei propri spazi privati, perciò non ho mai avuto l'abitudine di portarmi le ragazze a casa. Molto meno impegnativa una stanza d'hotel presa sul momento e a mai più rivederci.
Solo con Jessica è stato diverso. Io stavo da lei ogni volta che potevo, soprattutto quando ero solo di passaggio, ma se mi trattenevo più a lungo in città veniva lei a dormire a casa mia. Probabilmente l'ultima volta che sono stato qui lei era con me.
È un pensiero strano, quasi agrodolce. Sicuramente non era l'amore della mia vita, né io lo ero per lei, ma mi ha dato una certa stabilità emotiva e di questo non posso che essergliene grato, soprattutto dopo anni di avventure senza scopo, che bruciavano così in fretta da non darmi neppure il tempo di godermele.

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Tu sai
FanfictionNel mondo esiste così tanta bellezza e magia da riempire un'intera esistenza. E non importa quanto tu ostinatamente voglia sfuggirle, lei continuerà a incrociare il tuo cammino fino alla tua resa. Fino a quando non ti abbandonerai all'amore. E avrà...