La ragazza coi capelli castani si alza per andare a prendere un drink, sistemandosi il corto vestito rosso che le scopre gran parte delle gambe. È una studentessa di chimica o qualcosa del genere, ma non ho ascoltato affatto mentre raccontava di sé, ho sbadigliato tutto il tempo in maniera assai poco educata. Edoardo mi ha fatto finalmente conoscere Gaia, la sua frequentazione delle ultime settimane, e questa ha pensato bene di portarsi un'amica per me, come se avessi bisogno di compagnia o me ne importasse qualcosa.
La tizia si chiama Valentina, è simpatica, credo, almeno a giudicare dalle risate che fanno Edo e la sua ragazza ogni volta che questa apre bocca, ma per quanto mi riguarda parla davvero troppo. Non è male, ha un bel viso, un fisico slanciato, e a occhio e croce una quarta abbondante di reggiseno. Almeno a questo sono stato attento, ma è solo un riflesso condizionato della mia vita precedente. In realtà non riesco a guardarla con interesse nemmeno pensando di portarmela facilmente a letto.
E sono sicuro che non farebbe storie, lo vedo da come mi guarda , ma a che servirebbe?
Non c'è una cura per quello che ho dentro, e lo capisco con dolorosa precisione quando lei mi mette con finta casualità una mano sulla gamba e non sento alcuna reazione, né fuori né dentro di me.
Posso bere, in compenso. Al Berfis la consumazione è sempre gratis per me e ne approfitto ogni volta che posso.
Così mi alzo anch'io e vado al bancone. Ho voglia si sentire caldo in gola, e di non pensare.
Non la vedo da due settimane.
Due settimane passate come uno zombie, a fumare una sigaretta dopo l'altra immerso nella vasca da bagno, finché l'acqua non diventa talmente fredda da farmi tremare in maniera violenta.
Due settimane senza dormire, mangiando quello che capita quando me ne ricordo, bevendo decisamente troppo per il mio fegato e passando tutto il resto del tempo con Mac, a lavorare al pezzo, nel tentativo disperato di riprendere in mano la mia vita.
Ma ogni notte la vedo, è di nuovo nel mio letto, tra le mie braccia, con la sua bocca a martoriarmi la pelle e quegli occhi che mi hanno maledetto, relegandomi in questo inferno. Non riesco a toccarla, perché svanisce come polvere e mi sveglio così, col fiato corto e il cuore in briciole.
Come ho fatto a ridurmi in questo stato?
"Gaia e Edoardo fanno sul serio, sono carini, non trovi?" la voce della ragazza in rosso mi strappa ai miei pensieri, lasciandomi una sensazione di fastidio. Si è avvicinata al mio sgabello e ammicca sfacciatamente.
"Se lo dici tu..." le rispondo annoiato, buttando giù l'ultimo sorso del mio daiquiri.
"Che programmi hai per dopo? Hai voglia di fare un giro?" insiste eroicamente nonostante la mia evidente poca predisposizione alle chiacchiere.
"Giro sul lago o con te?" le dico senza girarci intorno. Sono stufo di questa manfrina e voglio solo bere in pace il mio drink. Ma lei non si scoraggia né si offende. Al contrario, sorride come se le avessi fatto un apprezzamento.
"Entrambi, se ti va..." mi sussurra all'orecchio avvicinandosi quel tanto che basta da nausearmi con il suo profumo fruttato.
"Non sono interessato a nessuno dei due, perdonami" la allontano con il massimo del tatto che riesco a raccattare sotto la spessa cortina alcolica che mi ricopre.
"Non sai cosa ti perdi" ribatte stizzita prima di girare finalmente i tacchi e lasciarmi in pace con i miei demoni.
La verità è che senza Giulia non ho voglia di niente. Si è presa tutto di me. E non posso nemmeno immaginare che qualcuno possa stare al suo posto.
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Tu sai
FanfictionNel mondo esiste così tanta bellezza e magia da riempire un'intera esistenza. E non importa quanto tu ostinatamente voglia sfuggirle, lei continuerà a incrociare il tuo cammino fino alla tua resa. Fino a quando non ti abbandonerai all'amore. E avrà...