Capitolo 54

949 32 20
                                    

"E così entrambi i tuoi genitori vivono in Sicilia?" mi chiede Giulia affondando il cucchiaio in un'enorme tazza con i cereali e il latte di soia.

"Sì, ognuno col proprio compagno, ma ormai sono abituato ad averli così lontani da me. È da quando sono poco più che un adolescente che me la cavo da solo." Rifletto ad alta voce, rubandole dal vassoio di legno, con cui si è accomodata sul letto per fare colazione, un paio di biscotti integrali.

"Ma come fai a mangiare questa roba, sa di segatura!" mi lamento continuando però a sgranocchiare, mentre lei procede a ripescare resti di cereali dalla tazza per poi portarli alla bocca soddisfatta.

"Sciocchezze. Sono buonissimi e fanno molto bene, soprattutto per chi vuole perdere un po' di peso" mi redarguisce con aria seria.

"Scherzi? Tu non vorrai mica dimagrire, vero? – esclamo con assoluta disapprovazione – se perdi qualche altro grammo finirai per sparire...sei perfetta così, credimi" la rassicuro pizzicandole il fianco e faticando a trovare pieghe a cui aggrapparmi.

"Ma che dici? Ultimamente sono gonfia come un pallone!" si lamenta Giulia con aria afflitta, guardandomi come se si trattasse di un dirigibile in volo di ricognizione sopra il nostro letto.

"Sarà, ma per essere un pallone sei parecchio sexy..." le mormoro all'orecchio, scatenando il suo immediato imbarazzo.

"Bugiardo...– mi sussurra perdendosi a guardarmi con un sorriso stranamente timido – tu non sei per niente oggettivo, Andrea"

"Invece lo sono. Io amo la bellezza, la perfezione e l'armonia, lo sai. E tu le hai tutte, nanetta malefica. – sorrido allontanando il vassoio dal letto e trascinandola sul mio petto per respirare a fondo il suo profumo – se fossi anche alta ti dovrei chiudere in casa e buttare via la chiave. Smetterei di dormire la notte. Già faccio fatica adesso..." sospiro accarezzandole la schiena con la mano che trema leggermente.

"Non dirmi che sei geloso?"

"Come un pazzo" ammetto baciandole la punta del naso.

"Io peggio di te...se penso che già adesso potresti avere tutte le donne più belle, affascinanti, interessanti...figurati poi quando sarai diventato famoso...dovrò allontanarle con lo spalaneve..." mugola Giulia prima di scivolare sotto le coperte e riemergere sul bordo del letto, pronta ad alzarsi.

Io invece rimango a guardarla con gli occhi di chi ancora non ci crede fino in fondo.

Questa donna meravigliosa è mia davvero? Ne ammiro la curva dei suoi fianchi, l'eleganza del collo, scoperto da uno chignon, le gambe affusolate che si muovono come se appartenessero a un qualche raro felino.

"Sei talmente bella che potrei anche solo guardarti camminare tutto il giorno e mi faresti morire lo stesso. Credo che tu mi abbia fatto qualcosa, tutto questo non è normale...ammettilo di essere una strega!" le dico appoggiandomi al cuscino con un'espressione imbambolata.

"Credevo di avertelo detto...io creo dipendenza, ma non lo faccio apposta..." mi risponde con un sorriso malizioso, mentre gira su se stessa facendo salire leggermente la sottoveste che usa come pigiama.

"Oggi hai lezione?" le chiedo sentendomi già la testa leggera e il respiro più corto. Mi conosco ormai, e so bene l'effetto che mi fa vederla impegnata in qualcosa. Sono già pronto a portare avanti uno scorrettissimo assalto, quando lei mi spiazza con il suo entusiasmo, sorridendo felice.

"Meglio, decisamente meglio...oggi ho un progetto!"

"Davvero? E di che si tratta?"

"Diciamo marketing. Vedrai stasera...." Annuncia con un'aria cospiratrice.

Tu saiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora