C.4-Il quasi-bacio

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Sabri'sPov
«Ciao mamma, sono tornata»
«Ciao tesoro, allora, com'è il nuovo compagno?»
«Si chiama Sascha e si è trasferito per lavoro della madre»
Rispondo.
«È simpatico? È carino?»
«Sì, è simpatico!»
Dico evitando l'ultima domanda. Mi vado a sedere sul divano e prendo il cellulare, vado su WhatsApp e mi ritrovo un numero sconosciuto. Vedo l'immagine del profilo e riconosco Sascha. Lo segno come "Sascha<3" e vado a mangiare.
«Stasera andiamo a mangiare una pizza tutti insieme, domani invece a andiamo in discoteca, okay?»
Chiedo a mia madre, speranzosa di una risposta positiva.
«Va bene»
Sorrido e mangiamo, dopodiché passo il pomeriggio un po' a studiare e un po' a cazzeggiare con il telefono. Apro WhatsApp e vado sulla chat di Sascha. "Online". Leggo sempre un "Online" e mai un "Sta scrivendo...". Che palle. Ma perché voglio che mi scrivi? Cosa mi sta succedendo? Basta, mi devo concentrare sullo studio, altrimenti domani prenderò uno dei soliti due. Faccio un ripasso generale di tutto quello che abbiamo studiato l'anno scorso e si fanno le otto di sera: meglio prepararsi. Mi faccio una doccia e rovisto nell'armadio. Opto per un top che lascia scoperta la pancia e dei pantaloncini di jeans. Mi asciugo i capelli e li lascio sciolti. Si fanno le otto e mezza, alle nove meno un quarto Sascha mi deve venire a prendere, perché la pizzeria che hanno scelto gli altri è un po' lontana da qui.
«Sabri, non dovresti avviarti?»
Mi chiede mia madre.
«No, mi viene a prendere Sascha»
Accidenti a me che l'ho detto. Mia madre si gira verso di me e mi guarda con un sorrisetto malizioso.
«Okay...»
Dice mia madre e, dopo neanche un secondo, suona il campanello. Apro la porta e vedo Sascha.
«Ciao»
Dico sorridendo.
«Ciao!»
Lo faccio entrare.
«Buonasera»
Saluta educatamente.
«Buonasera, tu devi essere Sascha?»
Chiede mia madre incuriosita.
«Si, sono io. Sono nuovo qui»
«Me l'ha detto Sabrina. Va bene, non vi rubo altro tempo, divertitevi. Ciao!»
Salutiamo mia madre e usciamo dal palazzo. Sascha mi squadra da capo a piedi.
«Sei... Bellissima»
Dice grattandosi la nuca. Quanto è carino quando è imbarazzato...
«Grazie...»
Gli dico sorridendo. Mi apre lo sportello della macchina ed entro. Mi allaccio la cintura e partiamo.
«Quanto ci vuole per arrivare al ristorante?»
Chiedo.
«Se non incontriamo traffico dovremmo essere là entro dieci o quindici minuti»
«Okay»
Durante tutto il tragitto restiamo in silenzio, fin quando decido di iniziare una conservazione.
«Allora, c'è qualcuno che ti piace nella nostra classe? O in tutta la scuola?»
«Be', ad essere sincero sì, c'è una ragazza che mi piace»
«Chi è?»
Chiedo subito.
«Eh eh, segreto»
«E dai!»
«Lo capirai da sola!»
«Uffa, e va bene»
Dico arrendendomi. Voglio sapere a tutti i costi chi è. E lo scoprirò. In tutto questo arriviamo al ristorante e scendiamo dalla macchina vedendo il nostro gruppo di amici chiacchierare. Così ci avviciniamo.
«Ciao raga!»
Saluto.
«Ciao!»
Rispondono in coro.
«Entriamo?»
Chiede Marina.
«Si!»
Rispondiamo. Così entriamo nel ristorante barra pizzeria. È proprio un bel locale, hanno scelto bene! In tutto siamo sedici, quindi decidiamo di prendere due tavoli divisi, con otto persone ciascuno. Nel primo tavolo ci sediamo io, Sascha, Lulla, Giuse, Stefano, Marina, Sal e Lore. Nell'altro si siedono gli altri compagni. Io sono in mezzo a Sascha e Marina, con di fronte Salvatore. Arriva il cameriere e ognuno ordina la sua pizza.
«Io prendo un'americana»
Ordino.
«Io come la signorina, grazie»
Dice Sascha guardandomi. Gli sorrido e cominciamo a parlare. Arrivano le nostre pizze e mangiamo, ridendo e scherzando. Mentre parlo con Sascha, sento un forte mal di pancia. Mi porto la mano su di essa e stringo i denti.
«Scusa Sascha, devo andare un attimo in bagno»
«Certo vai pure... Va tutto bene?»
Chiede preoccupato.
«Si, tranquillo»
Cerco di sorridere, invano, e corro in bagno. Chiudo la porta e mi sporgo sul water. Mi tengo i capelli e vomito. Sento la porta aprirsi, intanto scarico e mi lavo le mani e la bocca.
«Sabrina, tutto bene?»
Chiede Sascha entrando.
«Ho vomitato, sarà un virus...»
«Ora stai bene?»
Chiede fissandomi.
«Si»
Fortuna che mi sono portata lo spazzolino. Mi lavo i denti​ per non sentire il sapore del vomito e mi volto verso Sascha. Mi avvicino a lui.
«Andiamo?»
Chiedo.
«Certo»
Cerca di aprire la porta, ma non si apre. 
«Perché non si apre? Ragazzi, se è uno scherzo non è divertente!»
Dico sbattendo le mani contro la porta, ma nessuno risponde.
«Non poteva andare peggio»
Esclamo sbuffando.
«Guarda il lato positivo»
«Qual è il lato positivo? Ho appena vomitato e sono chiusa in un bagno!»
Dico alzando leggermente il tono di voce.
«Ehi, calmati...»
Dice Sascha mettendomi una mano sulla guancia.
«Sarai anche chiusa in un bagno, ma sei con me!»
Dice sorridendomi dolcemente. Toglie la mano dalla mia guancia, mi cade una ciocca di capelli davanti agli occhi ma lui prontamente la mette dietro l'orecchio. Vado verso lo specchio, scivolo dato il pavimento bagnato, ma Sascha mi afferra prima che possa toccare il pavimento.
«Ehi, sta' attenta»
Dice sorridendo. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio, si sta avvicinando sempre di più, ma sentiamo la porta aprirsi. Vediamo Stefano entrare.
«Ho interrotto qualcosa?»
«No, no»
Diciamo contemporaneamente. Mi alzo e usciamo dal bagno per andare dai nostri amici. Ci salutiamo tutti quanti e io e Sascha ci avviamo verso la macchina. Nessuno dei due ha il coraggio di parlare, dopo quello che è successo, anzi, che stava per succedere. Arrivati davanti il nostro palazzo ci salutiamo.
«Allora, ci vediamo domani a scuola... Ciao!»
Lo saluto.
«Si, ciao!»
Entro in casa e corro in bagno per andare a letto, sono molto stanca. Mi cambio e vado a letto. Mi addormento pensando a Sascha...
Inizio flashback
Vado verso lo specchio, scivolo dato il pavimento bagnato, ma Sascha mi afferra prima che possa toccare il pavimento.
«Ehi, sta' attenta»
Dice sorridendo. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio, si sta avvicinando sempre di più...
Fine flashback






Posso baciarti? || #Saschina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora