Sascha'sPov
Sono felicissimo che abbia accettato la mia proposta. Certo, ci vorranno mesi per organizzare il tutto, magari potremmo sposarci in estate, alla fine di questo ultimo anno scolastico che finalmente ci porterà alla libertà, ma devo sentire anche il parere di Sabrina, mi sembra più che ovvio. Ora è mezzanotte, abbiamo dato gli auguri a Roberta, dato che fa il compleanno il quindici febbraio, e poi siamo entrati in quella limousine per ritornare a casa.Sabri'sPov
E pensare che domani dobbiamo ritornare a scuola... Non riuscirò mai a svegliarmi in tempo. Meglio che mi metta a dormire, tanto il viaggio è abbastanza lungo. Sascha ha la mano sulla mia coscia, la testa appoggiata sulla mia spalla e sta dormendo. Appoggio a mia volta la testa sulla sua e chiudo gli occhi.***
Eppure io sapevo, sapevo benissimo che lui non faceva per me. Ma cosa posso fare? Se mia figlia è contenta, lo sono anche io. Questo abito da sposa... Non fa per me, ne bastava uno semplice, senza tutte queste decorazioni. Scendo i gradini di casa, faccio per infilarmi nella macchina che mi avrebbe portato in chiesa, ma Marina e Ludovica mi fermano.
«Sabri! Fermati!»
«Cosa c'è?»
«Abbiamo scoperto che...»
Comincia a dire Ludovica.
«Che?!»
«Sascha... È vivo!»
Dice Marina. La fisso negli occhi, non può essere vero... Sascha... È vivo?!***
Apro gli occhi, la prima cosa che mi viene in mente è sapere dove si trova Sascha. Mi guardo intorno, i ricordi invadono la mia mente. San Valentino, le ragazze, la limousine... Era solo... Un sogno? Eppure sembrava così reale... Proprio come quello fatto in aereo... Che sia collegato anche questo ad esso? Cosa mi sta succedendo? Perché sto facendo questi sogni?! Gli altri ancora dormono... Tranne Stefano, che stranamente è sveglio.
«Sabri... Perché ti sei svegliata?»
«H-ho fatto un sogno che... Mi ha svegliata...»
«Un incubo?»
«Non saprei dirlo... Sembrava di no, ma... Sono confusa»
Dico massaggiandomi la fronte.
«Di cosa parlava?»
Chiede Stefano.
«Mi stavo per sposare...»
«Con chi? Con Sascha?»
«A quanto pare no... Stavo per entrare in macchina, ma Marina e Ludovica mi bloccano, dicendomi che avevano scoperto una cosa...»
«Cosa?»
Chiede incuriosito.
«Che Sascha era vivo...»
Sussurro.
«Quindi tutti pensavano che fosse morto?»
«S-si...»
Mi giro verso Sascha, ha il volto così sereno... Chissà cosa starà sognando lui, spero qualcosa di meno confusionario del mio.***
Sento una mano accarezzarmi la guancia, apro gli occhi, è Sascha. Mi sono addormentata di nuovo.
«Ehi, amore, siamo arrivati a Milano»
«Già?»
Dico mugugnando.
«Si»
«Che ore sono?»
«Le sette...»
«Ritorniamo a casa e poi andiamo a scuola. Gli altri?»
Chiedo.
«Sono ritornati a casa, adesso andiamo noi»
Annuisco e scendiamo dall'auto. Entriamo nel nostro palazzo, i miei genitori stanno facendo colazione.
«Ciao Sabri! Com'è andata?»
Chiede mia mamma.
«Bene!»
«Vieni a fare colazione»
«Si»***
Mi avvio verso scuola, e arrivata, entro in classe.
«Buongiorno...»
«Buongiorno Cereseto, oggi vi vedo un po' stanchi»
«A chi?»
Chiedo fingendomi sorpresa.
«Burci, Cereseto, Lepri, Banfi, Greco, Cinquegrana, Ostuni, Kristel e Ludovica. Come mai?»
Wow, ha notato proprio tutti, nessuno escluso.
«Non sappiamo di cosa parla, noi abbiamo dormito dalle dieci di ieri sera»
Dico. Non ci crederebbe neanche se lo vedesse...
«Si, certo, come no»
Ironizza. Appunto.
«Siamo andati a letto a mezzanotte»
«Sicura? Secondo me anche più tardi»
«Prof, ma i cazzi suoi?»
Sbotto. Di prima mattina sono ancora più nervosa.
«Cereseto! Si becca una bella nota»
«Wow, che novità...»
Sussurro.
«Vuole aggiungerne due alla collezione?»
Chiede la prof arrabbiata. Alice, Emanuele e Violet ridono.
«Ah, ecco il trio del cazzo. Come va?»
Chiedo sorridendo innocentemente.
«Prima che arrivassi andava meglio...»
Dice Alice guardando Sascha. Gli fa l'occhiolino e lui sbuffa.
«Smettetela! Comunque oggi non ho proprio voglia di spiegare, quindi interrogo»
Perfetto direi.***
Suona la campanella. Esco dalla classe e scendo in cortile. Voglio prendere un po' d'aria.
«Ma guarda chi si rivede...»
Mi volto di scatto: è Nicolas.
«Cosa vuoi?»
Sputo acida.
«Quante volte dovrò ripetertelo, io voglio te»
«Quante volte dovrò ripetertelo, no»
Lui prende dalla tasca una pistola. Ma è impazzito?!
«Mi sono stancato delle tue negazioni, io quando voglio una cosa la ottengo. Ci ho provato con le buone, adesso basta»
Dice puntandomi la pistola contro.Sascha'sPov
Suona la campanella, Sabrina è già uscita dalla classe. Chissà dov'è andata.
«Raga, sapete per caso dov'è andata Sabrina?»
Chiedo agli altri.
«No...»
Risponde Marina. Esco dalla classe, nel corridoio non c'è, controllo nel bagno, niente, magari è rientrata in classe, ma non è neanche lì. Manca solo un posto: il cortile. Lo raggiungo e la trovo lì, ma non è da sola, c'è anche Nicolas... Che le sta puntando una pistola. Mi avvicino.
«Nicolas, cosa stai facendo?»
Gli sussurro minaccioso.
«Ciao Sascha, ho solo detto alla tua fidanzata di venire con me, lei mi ha risposto male quindi... O sarà mia o di nessun altro»
Sabrina ha le lacrime agli occhi. E come biasimarla, è costretta a stare con un maniaco del genere, ma io non voglio che accada.
«Basta Nicolas, chi sei tu per dire cosa deve fare e con chi stare?!»
Dico alzando la voce, ma lui punta la pistola verso la mia direzione. Sabrina si gira.
«No! Basta così, ti sto creando solo problemi, Sascha. Io voglio che tu sia felice»
Dice lei.
«Come pensi che possa essere felice, senza di te?»
«Un giorno mi dimenticherai, e vivrai la tua vita felicemente, senza di me e tutti i miei problemi. Ti amo Sascha, sappi che con te ho vissuto alcuni dei momenti più belli della mia vita e... Il matrimonio... Forse un giorno riusciremo a realizzarlo, chissà... Ciao Sascha»
Dice avvicinandosi a Nicolas. Lui la prende per un fianco e la bacia. Una lacrima percorre il viso di Sabrina, mentre le sue labbra sono ancora attaccate a quelle di Nicolas.
«Ciao Sascha, a quanto pare anche stavolta ho vinto io. È bello fare affari con te. Ci si vede»
Porta Sabrina in macchina, mi avvicino al suo finestrino. Lei mi guarda dritta negli occhi, abbassa il finestrino e mi bacia. Le lacrime scendono.
«Ti amo»
Sussurro.
«Anche io, Sascha»
«Un giorno riuscirò a riprenderti, è una promessa»
Mi sorride debolmente, il finestrino si rialza. Nicolas mi guarda, fa un sorriso soddisfatto e parte. Questo non sarà un addio, non riuscirai a farla franca, mi riprenderò ciò che è mio.Angolo autrice
PRIMA COSA: altro sogno importante, tenete a mente anche questo se riuscite, sennò shalla.
SECONDA COSA: il 15 febbraio è veramente il mio compleanno... Volevo dirvelo, anche se non ve ne frega niente.
TERZA COSA: so già che partiranno minacce di morte e cose così, ma vabbè, pazienza.
Lasciate una stellina magari, così non li faccio separare. E niente
Sciaooo
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Posso baciarti? || #Saschina
Fanfic||COMPLETA|| Per Sabrina la parola "scuola" è un sinonimo di "odio", fin quando non arrivò nella sua classe un ragazzo, Sascha, che cambierà la sua vita. Affronteranno ostacoli, prenderanno decisioni, ma lo faranno insieme. Sascha avrà una vita diff...