C.56-Non riesco ad odiarti

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Sabri'sPov
Apro gli occhi, svegliata da una scia di vento. Noto la finestra mezza aperta. Mi giro verso Sascha, che ancora dorme, sono ancora le sei... Sto dormendo davvero poco. A questo punto mi alzo, perché tanto lo so già che non riuscirei più a prendere sonno, bensì rimarrei a fissare i lineamenti perfetti di Sascha, che in questo momento ha il volto molto sereno. Vado in bagno e mi preparo, mi lavo, mi vesto e ritorno in soggiorno, dove Sascha si è svegliato.
«Già sveglio?»
Dico indifferente, andando verso il frigo.
«Si»
Dice per poi tossire. Sta tremando, eppure è sotto le coperte.
«Hai freddo?»
Lui fa cenno con la testa di sì, per poi starnutire. Vado a chiudere quella finestra e preparo la colazione, ma Sascha ancora non viene. Vado in soggiorno e lo trovo ancora a letto, con gli occhi chiusi e lo stesso tremolio.
«Cos'hai?»
«N-non lo so...»
Mi avvicino a lui e gli poso una mano sulla fronte: scotta.
«Vado a prendere il termometro»
Apro un cassetto e lo prendo.
«Tieni»
Lo infila sotto l'ascella e rimane fermo per cinque minuti, infine lo toglie e me lo porge.
«Hai la febbre a trentotto e mezzo... Di nuovo»
Non so se essere triste o felice... Triste perché non sta bene, ma felice perché vorrà dire che dovrà rimanere qui... Con me. Perché infondo non riesco a stare senza di lui, ma allo stesso tempo lo odio. Lui mi guarda con le lacrime agli occhi.
«Che c'è am-»
Mi blocco, non posso chiamarlo amore dopo tutto quello che mi ha fatto.
«Mi dispiace così tanto...»
Dice posando lo sguardo sul soffitto.
«Di cosa?»
Dico guardando altrove. Lui rimane in silenzio per un secondo.
«Per tutto quello che ti ho fatto, per il fatto che tu ti sia innamorata di uno come me. Non ti merito affatto, io non sono mai stato alla tua altezza. Non merito una ragazza dolce e bella come te. Non merito di stare al tuo fianco e non me lo sono mai meritato»
Ho l'impressione che sia ancora ubriaco. Mi scende una lacrima. Vorrei urlargli che lo amo, che sono pazza dei suoi occhi, dei suoi capelli, di tutto, di lui, ma non ci riesco. Cosa dovrei fare adesso? Rimanere immobile di fianco a lui, che in questo momento ha anche la febbre? Lui mi guarda negli occhi, io distolgo lo sguardo, non riesco a guardarlo.
«Scusa... Hai tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata con me»
«Ma io non sono arrabbiata con te... Ti odio così tanto che ti amo!»
Sbotto. Realizzo ciò che ho appena detto. Sono una completa deficiente! Mannaggia a me! Lui mi guarda.
«Mi odi?»
«Si!»
Dico subito.
«Ma mi ami?»
«Si...»
Non so neanch'io cosa sto dicendo.
«Vado a prenderti l'antibiotico»
Dico spostando lo sguardo sulle sue labbra, e noto un taglio.
«Che hai fatto lì?»
«Dove?»
«Sulle labbra»
«Ho fatto a botte con uno»
«Cosa? Perché?»
Chiedo. Lo dice come se fosse una cosa da tutti i giorni.
«Stavamo litigando...»
«Vado a prendere anche il disinfettante»
Prendo tutto l'occorrente, intanto sento dei passi correre verso il bagno. Dopo poco ritorno da Sascha.
«Sei andato in bagno?»
Gli chiedo.
«Ho vomitato»
Immaginavo. Verso l'antibiotico in un bicchiere con un po' d'acqua e glielo poggio sulle labbra. Lui lo beve ed io riposo il bicchiere.
«Mettiti seduto... Ce la fai?»
Lui annuisce e si siede. Prendo un po' d'ovatta e la bagno nel disinfettante.
«Brucerà un po'...»
Mi avvicino al suo viso e gli poso l'ovatta sul taglio che ha sulle labbra. Intanto lui non smette di fissarmi, di scrutare i miei occhi e la mia bocca. Lo sento gemere un po', probabilmente starà sentendo un poco di dolore... Ma poco, per lui non è niente. Esce un po' di sangue dal taglio, così tampono leggermente più forte.
«Ti sto facendo male?»
«Un po'...»
Quando il sangue smette di uscire, tolgo l'ovatta dal labbro e faccio per allontanarmi, ma lui mi prende il polso.
«Aspetta... Grazie...»
In risposta gli sorrido debolmente e vado a buttare l'ovatta.

***
«Sascha, hai fame?»
«No...»
«Sicuro?»
«Si»
Vado in soggiorno e lo vedo sdraiato con migliaia di coperte addosso.
«Mi fai compagnia? Mi sto annoiando...»
«Ma devo cucinare...»
«Lo fai dopo»
Sospiro. Vorrei, ma l'immagine di Sascha e Violet che si baciano mi impedisce di agire.
«So che stai pensando a me e Violet»
Dice, alzando la schiena e mettendosi seduto.
«Ma alla festa era venuta anche Alice, quindi ha preso il mio telefono, Violet mi ha preso per la maglia e mi ha baciato, così Alice ha scattato la foto e l'ha mandata a te insieme a quel messaggio...»
Si alza e viene verso di me.
«Ma io non l'ho ricambiato quel bacio, credimi, perché qui dentro... Ci sei solo tu»
Dice prendendomi la mano e portandola sul suo petto, all'altezza del cuore. Alzo lo sguardo verso di lui.
«Quindi non sei stato tu?»
«No, è stata Violet insieme ad Alice»
Dice accarezzandomi la guancia. Gli sorrido e lo bacio, potrò sembrare una stupida, perché ho perdonato di nuovo una persona che mi ha fatto soffrire, ma allo stesso tempo mi ha fatto provare emozioni indescrivibili. Tanto, io non riuscirei mai ad odiarlo veramente, sarebbe inutile fingere di non amarlo.
«Promettimi una cosa però»
Gli dico, seria.
«Cosa?»
«Non farlo mai più»
«Te lo prometto, non andrò più in nessuna festa senza di te»
Gli sorrido. Non succederà più, mai più, me lo sento.

Angolo autrice
CIAO! COME VA? OGGI A ME UNA MERDA, SPERIAMO CHE DOMANI VADA MEGLIO. Nuovo capitolo, novecento e passa parole scritte tutte in una volta! Mi stupisco di me stessa pt.2!
Sciaooo

Posso baciarti? || #Saschina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora