Sabri'sPov
La afferro tremante, la apro lentamente, slacciando il fiocco verde, e con un po' di timore, faccio un respiro profondo e inizio a leggere.Tu non sai quanto mi risulti difficile scrivere una lettera del genere...
Non ti aspettare nulla... È solo un chiarimento a tutti i problemi.
In questi ultimi giorni, più precisamente dalla fine della scuola... Non stiamo andando d'accordo come una volta. Strano. Strano perché credevo che l'estate fosse il momento migliore per passarla insieme, spensierati, senza problemi. E invece mi sbagliavo, purtroppo non è stato così. La nostra relazione sta vacillando, probabilmente per vari motivi, tra cui il nostro ormai lavoro. Con questo non intendo abbandonarlo, come non intendo abbandonare te. No. Voglio soltanto staccare, riflettere, voglio capire cosa sta succedendo a me, a te, a noi. Sto prendendo l'aereo per Los Angeles. Non cercare di fermarmi, sarebbe inutile. Potrà sembrarti folle, pazzo, ma alla fine così mi hai conosciuto e così sono rimasto. Purtroppo non siamo riusciti a darci un arrivederci come si deve perché sì, non è un addio. Sappi che ti amo. Tanto. Forse pure troppo. Un giorno ritornerò... È una promessa.
~Tuo SaschaMi asciugo le lacrime, che hanno completamente ricoperto le mie guance. Non può farlo, non ora che ho un bambino in grembo, non ora che avevo deciso di dirglielo. No. Chiamo Stefano.
«Stefano, vienimi a prendere con la macchina, non fare domande»
«Cos-»
«Per favore...»
Lo interrompo, sussurrando, sul punto di scoppiare.
«Arrivo»
Chiudo la telefonata. In men che non si dica arriva, e salgo su.
«Dove siamo diretti?»
«All'aeroporto»
Lui accende il motore confuso e dopo qualche minuto arriviamo. Scendo dall'auto, e come un fulmine mi avvio fra la folla per cercare con lo sguardo il ciuffo di Sascha. "Aereo Milano-Los Angeles pronto per la partenza" sento dire da una voce robotica. Molte persone salgono su di esso, ma di Sascha nessuna traccia. Osservo attentamente ogni individuo, finché non lo trovo sulla scala dell'aereo. Mi avvicino.
«Sascha!»
Urlo, invano.
«Sascha!!!»
Niente. Mi faccio spazio tra le persone.
«Sascha, per favore!»
Entra nell'aereo e la portiera si chiude. Mi fermo, con le lacrime che rigano le mie guance. L'aereo parte per il decollo e lo seguo con lo sguardo. Mi accascio a terra, e delle persone si radunano intorno a me. Vedo Stefano avvicinarsi.
«Sabri! Sabri!»
Mi prende in braccio e mi riporta in macchina, conducendomi a casa.
«Cosa è successo?!»
Senza rispondergli, gli porgo direttamente la lettera. La afferra e la legge. Rimane sbalordito.
«Sascha è partito per Los Angeles?!»
Annuisco, singhiozzando. Si passa una mano tra i capelli.
«Perché?!»
«Ultimamente non andavamo molto d'accordo...»
«Non mi sembra una ragione valida per andarsene così lontano! Avevamo tante cose da fare! La festa di stasera, il matrimonio mio e della Marina, il vostro matrimonio!»
«Crescere un bambino...»
Sussurro. Lui mi guarda sconvolto.
«Tu sei incinta?!»
Annuisco, ritornando a piangere.
«Cazzo... Da quanto?!»
«Un mese»
«Eh?! E non gliel'avevi ancora detto?»
«No... Avevo intenzione di dirglielo proprio stasera»
«No, adesso lo chiamo e risolviamo questa pazzia»
Compone il suo numero, e dopo vari squilli chiude.
«Non risponde»
Dice sbuffando.
«Ascolta, risolveremo tutto... Tu riposati, ci penso io ad avvisare gli altri»
Annuisco e lo ringrazio. Lui mi abbraccia. Stefano è sempre stato un amico importante per me, senza di lui non saprei proprio come fare. Spero solo che riesca a convincere Sascha a farlo ritornare.
«Ciao Sabri...»
«Ciao...»
Se ne va da casa e rimango in silenzio, chiudendo gli occhi e facendo scendere ancora qualche lacrima. Penso a come sarebbe stata la mia vita con un bambino, con Sascha di fianco, sposati. Una vera e propria famiglia. Magari avere anche più di un bambino, cercare disperatamente un nome originale come quello del padre, maschio o femmina che sia. Ho sempre sognato di avere una famiglia con la persona che amo. Chissà se un giorno ci riuscirò, chissà se riuscirò a perdonarlo, chissà cosa starà pensando in questo momento Sascha, chissà se si sarà pentito, se vuole crearsi una nuova vita, senza di noi. Chissà se ritornerà da me.Angolo autrice
BUON NATALEEEEE <3
Sono riuscita ad aggiornare, in modo da farvi avere anche il mio regalo. Be', diciamo che non è il massimo perché le cose non sono molto positive, ma non è colpa mia se è capitato proprio a Natale un capitolo del genere! Amatemi perché nonostante sia stata fuori tutto il giorno e non avevo voglia di fare un cazzo, mi sono messa a scrivere ed ecco per voi il capitolo. Auguri in anticipo anche a Stefano, perché domani è Santo Stefano e niente.
Sciaooo
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Posso baciarti? || #Saschina
Fanfiction||COMPLETA|| Per Sabrina la parola "scuola" è un sinonimo di "odio", fin quando non arrivò nella sua classe un ragazzo, Sascha, che cambierà la sua vita. Affronteranno ostacoli, prenderanno decisioni, ma lo faranno insieme. Sascha avrà una vita diff...