Otto mesi dopo...
Sabri'sPov
Potrà sembrare strano, eppure non sono mai stata così contenta di sentire la sveglia. Sono le quattro e mezza. È presissimo, ma a quanto pare Sascha mi ha preceduto, dato che non c'è affianco a me. Mi aveva detto che sarebbe andato a casa di Stefano, insieme a Lorenzo, Giuse, Sal, Theo, Daniele, Cameron e Jack. A me invece, avrebbero aiutato mia madre e le mogli dei ragazzi precedenti. Mi alzo con il cuore che va a mille. Oggi mi sposo. Ma non con una persona qualunque, come "successe" qualche mese fa: ma con la persona che amo. L'emozione adesso è molto più intensa rispetto alla volta precedente. Finalmente, il matrimonio che aspetto da... Ormai quasi sei anni, è arrivato. Ne è passato di tempo, mi sembra ieri quando ci siamo fidanzati per la prima volta. Quella frase, quel “Posso baciarti?” rimarrà per sempre nel mio cuore. Con un'ansia indescrivibile, vado in bagno, mi spoglio ed entro in doccia, dove l'acqua calda entra in contatto con la mia pelle. Insieme alle gocce, che percorrono varie strade sul mio corpo, anche i pensieri svaniscono. Gocce che arrivate a un certo punto, si intersecano tra di loro, riunendosi. Esattamente come la mia vita, composta da separazioni che si sarebbero, in seguito, rincontrate. Dopo una mezz'oretta, esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo in un accappatoio. Proprio mentre prendo la spazzola per pettinare i capelli, il campanello suona. Vado ad aprire, trovandomi davanti tutte le ospiti che sarebbero venute ad aiutarmi.
«Ehi...»
Dico sorridendo.
«Ma come siamo contente oggi»
Canticchia Marina, entrando.
«Sai com'è, mi sposo»
Dico ironicamente. Le faccio entrare.
«Non fate troppo chiasso, Sam sta dormendo. Comunque io mi sono fatta la doccia, quando sarò pronta verrò qui e mi darete una mano»
Dico agitata. Loro annuiscono divertite per il mio comportamento e ritorno in bagno. Dopo aver indossato l'intimo, insieme a un pantaloncino e una canottiera ritorno in soggiorno. Sono le sette. La messa inizia alle nove, ancora c'è tempo.
«Il vestito?»
«Eccolo»
Mi indica mia madre, sul letto. Lo prendo e quest'ultima mi aiuta ad indossarlo, per poi passare al trucco e poi ai capelli. È tutto molto semplice, ed è proprio questo che lo rende unico. La semplicità caratterizza più di quanto si possa immaginare. Quando anche mia madre ha finito di preparare Sam, si fanno le nove meno un quarto. Ci precipitiamo ognuna in macchine diverse, io con i miei genitori. Arriviamo davanti alla chiesa, ed è lì che il mio cuore comincia a martellare nel mio petto. A momenti potrei esplodere. Finalmente mi potrò sposare con Sascha, è tutto così perfetto che non mi sembra vero. Se è un sogno, vi prego, non svegliatemi. Scendiamo dall'auto e comincio a prendere respiri profondi. Devo calmarmi.
«Pronta tesoro?»
Mi chiede mia madre.
«Per niente»
Dico agitata.
«Stai tranquilla, questo è il giorno più bello della tua vita, goditelo al meglio»
Dice sistemandomi il vestito dietro. L'abbraccio e mio padre sorride.
«Allora! Andiamo?»
Dice prendendomi sotto braccio.
«La gente aspetta solo noi!»
Così non è per niente d'aiuto. Così, mi faccio coraggio. Infondo, appena arriverò lì vedrò il viso di Sascha, che sicuramente mi accoglierà con il suo dolce sorriso. Camminiamo verso la chiesa ed entriamo. Tutti gli sguardi sono puntati di me, e ciò non è per niente rassicurante. Possibile che ogni cosa che io veda mi mette ansia? I miei occhi, dopo aver guardato le persone presenti che mi sorridono, si posano subito su Sascha. Inutile dire che è... Stupendo. Ha una camicia bianca sotto la giacca nera. I pantaloni anch'essi neri e le scarpe del medesimo colore. Il fazzoletto nella tasca invece, è verde. Non poteva mancare. I capelli non sono ordinati come me li aspettavo, anzi, sono tutti completamente in disordine, con una ciocca che gli ricade sulla fronte. Lo sa che mi piacciono così. Come prevedevo, il suo sorriso mi fa dimenticare tutto quello che mi circonda e l'ansia che prima mi tormentava è svanita. Incredibile come basti un suo sorriso per farmi perdere il controllo. Ha un effetto dominante su di me. Senza rendermene conto, mio padre mi ha già abbandonato da un pezzo, infatti adesso è Sascha ad essere accanto a me. Non me ne sono proprio accorta. Sono un caso perso, lo so. La funzione procede bene, dallo scambio di anelli fino a che non arriva la parte del bacio. Mi volto verso di lui. E ora che devo fare? Non so se sarà lui ad avvicinarsi o... Ma neanche il tempo di terminare il pensiero che una scossa di brividi percorre il mio corpo, a causa delle labbra di Sascha sulle mie. E così, finita la celebrazione, io e Sascha usciamo dalla chiesa, dove ci accoglie una folla di fan che ci lancia il riso addosso. Sascha mi prende per mano, mi fa entrare nella sua auto e parte. Dove andiamo? Non lo so.
«Dove stiamo andando?»
«In un posto tranquillo, dove poter stare da soli»
Dice lui, parcheggiando l'auto davanti la spiaggia. Scende e apre la mia portiera.
«Entro domani ce la facciamo? O c'è bisogno che ti prendi in braccio?»
«Non mi dispiacerebbe»
Dico poggiando la testa sul sedile. Lui si avvicina e mi bacia. Sorrido sulle sue labbra e lui mi afferra per la vita con una mano e per le ginocchia con l'altra. Mi porta fino alla riva, poi mi fa scendere.
«Ce l'abbiamo fatta, Sascha»
Sussurro guardando le onde schiantarsi contro la sabbia.
«Ne ero sicuro»
Dice prendendomi il viso con una mano.
«Ti amo»
Sussurra.
«Ti amo anch'io»
Fa congiungere le nostre labbra in un dolce bacio. Un bacio che aspettavamo da troppo, troppo tempo. E finalmente quel momento è arrivato. Io, lui, e il nostro amore.Angolo autrice
-1
Ci vediamo probabilmente domani con il centesimo capitolo, nonché ultimo.
Sciaooo
STAI LEGGENDO
Posso baciarti? || #Saschina
Fanfiction||COMPLETA|| Per Sabrina la parola "scuola" è un sinonimo di "odio", fin quando non arrivò nella sua classe un ragazzo, Sascha, che cambierà la sua vita. Affronteranno ostacoli, prenderanno decisioni, ma lo faranno insieme. Sascha avrà una vita diff...