C.5-Stefano e Marina

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Sascha'sPov
Mi alzo, un altro giorno sta per iniziare. Vado in bagno, mi preparo e scendo a fare colazione.
«Buongiorno, Sascha»
Mi saluta mia madre.
«Buongiorno»
«Com'è andata ieri sera?»
«Benissimo!»
Dico pensando al viso di Sabrina vicino al mio...
«Vieni a fare colazione, dai»
«Si, vengo»
Faccio colazione il più velocemente possibile, visto che sono in ritardo il secondo giorno di scuola, mi preparo lo zaino e vado. Mi avvio verso la mia scuola a passo svelto. Entro e cerco di ricordarmi quale fosse la mia classe... Poi per fortuna, vedo Marina e la seguo. Entra in una classe e cerco di origliare per riconoscere le voci, ma tutti stanno in silenzio. Poi sento una ragazza parlare, assomiglia molto alla voce di Sabrina.
«Prof, posso andare in bagno?»
Chiede la voce.
«Si»
Risponde la prof. Sento dei passi venire verso la porta e mi scanso prima che possa farmi male. Si apre la porta e vedo Sabrina.
«Sascha! Che ci fai qua davanti? Entra, no?»
Dice ridendo.
«Non trovavo la mia classe quindi mi sono avvicinato alla porta per vedere se riuscivo a riconoscere le voci...»
«Ricordati che siamo la terza porta a sinistra»
Mi consiglia.
«Va bene, grazie Sabri»
«Prego, entra»
Mi apre la porta, la ringrazio ed entro.
«Buongiorno»
«Buongiorno, Burci»
Mi siedo vicino al posto di Sabrina e ascolto la lezione.
«Allora, ragazzi. Vi avevo avvertito che oggi si iniziava a studiare come si deve. Quest'anno avete gli esami, quindi mi raccomando, impegnatevi e studiate»
Dice la prof. Arriva Sabrina e si siede vicino a me.
«Cereseto! Stavamo dicendo che quest'anno, veda di studiare, avete gli esami!»
Annuisce e la prof inizia la lezione.

***
Suona la campanella e tutti ci alziamo per mangiare. Tiro fuori il mio panino e vedo Sabrina che lo fissa.
«Non hai la merenda?»
«No...»
«Ne vuoi un po'?»
Le chiedo e mi sorride. Dopo qualche secondo me la ritrovo addosso, aggrappata a koala.
«Ti sto dando la merenda, eh? Non chissà cosa!»
Dico ridendo.
«La merenda è una delle cose più importanti!»
Ridiamo, scarto il panino e lo divido a metà.
«No, Sascha! Un po', non la metà! È tuo il panino...»
Mi rimprovera Sabrina.
«Tranquilla, tieni»
«Grazie»
E così, mangiamo il "nostro" panino. Intanto vediamo Stefano avvicinarsi.
«Ciao, raga»
«Ciao Ste, come va?»
Chiedo.
«Bene, sentite... Mi dovete aiutare...»
«Che è successo?»
Chiedo leggermente preoccupato.
«Allora, stasera avete presente che dobbiamo andare in discoteca?»
Annuiamo entrambi.
«Ecco​... Non so come dirvelo...»
«Dillo e basta!»
Lo invito impaziente.
«E va bene»
Fa un respiro profondo e ci guarda.
«Mi piace la Marina e stasera avevo pensato di dirglielo, sono amico del Dj e quindi gli avrei chiesto di mettere un lento così...»
«Così avresti chiesto a Marina di ballare e gliel'avresti detto, vero?»
Lo precede Sabrina.
«Esatto... Ma ho bisogno di aiuto... Non so come dirglielo...»
«Tranquillo. Facciamo così: appena dopo mangiato, finiamo di fare i compiti, dopo io, Giuse, Sal e Lore veniamo a casa tua e ti diamo una mano con i vestiti e lo stesso fai tu Sabri, insieme a Ludovica andate a casa della Marina e ditele di vestirsi elegante, ci incontreremo tutti in discoteca»
Propongo.
«Va bene»
Acconsente Sabrina.
«Grazie ragazzi. Siete i migliori»
«Di nulla»
Rispondo e Stefano se ne va.
«Sono belli insieme...»
Osservo.
«Si...»
Dice Sabri sorridendo.
«Ma la ragazza che piace a me è più bella di tutti e due messi insieme»
«E chi sarebbe?»
Mi chiede un po' infastidita.
«Se vuoi te la descrivo...»
Le dico.
«Avanti, sentiamo»
«Fisico... Da paura, capelli rossi, bellissimi occhi verdi, lentiggini... Insomma, è una ragazza stupenda»
Si gira verso di me a braccia conserte.
«Cosa?»
«Che c'è? Ti è familiare per caso?»
Chiedo stuzzicandola.
«Ehm... Non lo so...»
È molto confusa, si vede. E come biasimarla! Suona la campanella e ci sediamo. Non mi ha rivolto più la parola. È stata sempre pensierosa, probabilmente ha riflettuto sulla descrizione che le ho fatto, magari ha capito di chi sto parlando. Finita la lezione la prof ci assegna gli esercizi da studiare e ce ne andiamo.
«Sabri, andiamo insieme?»
Propongo.
«Si»
Camminiamo verso il nostro palazzo ed entriamo.
«Allora ci vediamo stasera?»
Dico.
«Certo, buona fortuna con Stefano»
«E a voi con Marina. Ciao!»
Le dò un bacio sulla guancia, le faccio un cenno con la mano e se ne va. Entro in casa.
«Mamma, sono tornato»
«Ciao tesoro»
«Senti, dopo mangiato, appena finisco di fare i compiti, vado a casa di un mio amico, Stefano, okay?»
«Okay»
Cerco di mangiare il più velocemente possibile per mettermi a studiare. Prendo il mio zaino, caccio i libri, e armato di penna e quaderno, mi metto a studiare. Erano abbastanza semplici gli esercizi, infondo sono i primi giorni, sono cose che abbiamo studiato l'anno scorso. Ultimo esercizio, scrivo l'ultima parola e... Fatto! Ho finito! Metto tutto nello zaino e vado a casa di Stefanino. Entro in ascensore e indovinate chi incontro? Sabrina! Probabilmente starà andando a casa di Marina.
«Ciao Sabri, vai dalla Marina?»
«Si, tu da Stefano, vero?»
«Si... Speriamo bene, non ne so niente di vestiti!»
«Tranquillo che starai bene con qualunque cosa!»
Dice facendomi l'occhiolino e le sorrido. Si apre l'ascensore e scendiamo.
«A stasera!»
Mi saluta.
«Si, ciao!»
Mi avvio verso casa di Stefano e busso al campanello.
«Chi è?»
Chiede una voce.
«Sono Sascha»
La porta si apre e vedo Stefano con dietro Salvatore, Giuseppe e Lorenzo.
«Ci siamo tutti, andiamo»
Dice Stefano. Annuiamo e saliamo in camera.

Sabri'sPov
Vado verso casa della Marina. Busso e mi apre Ludovica.
«Ciao Sabri!»
«Ciao»
«Entra»
Mi fa entrare e saliamo in camera di Marina.
«Allora, andiamo nel negozio qua di fronte?»
Propone quest'ultima.
«Si!»
Diciamo contemporaneamente io e Ludovica, e ci avviamo nel negozio.

***
«Ragazze, guardate questo vestito!»
Dice Ludovica venendo verso di noi, tenendo in mano un vestito nero, lungo un po' più del ginocchio, tutto in pizzo.
«Provatelo!»
Suggerisco. Annuisce ed entra in camerino. Dopo qualche minuto esce.
«Come sto?»
«Stai benissimo! Tu sei apposto»
Dice Marina che intanto stava rovistando tra i vestiti. Poi ritorna due secondi dopo correndo.
«Raga, guardate qua!»
Dice indicando il vestito che ha in mano, è tutto giallo, lungo fino al ginocchio, con un coprispalle grigio, e una cintura in vita anch'essa grigia.
«Bello! Provalo!»
Esclama Ludovica ed entra anche Marina nel camerino.
«Allora?»
Ci chiede una volta uscita.
«Ti dona un sacco! Ora tocca a me!»
Dico e mi metto a camminare in mezzo ai vestiti. Poi trovo quello perfetto...
«Raga, vi piace questo?»
Dico indicando il mio vestito. È tutto rosso, aderente, con le spalline in pizzo e arriva un po' più sopra del ginocchio.
«Bellissimo!»
Dice Marina.
«Provalo»
Mi suggerisce Ludovica ed entro in camerino per cambiarmi. Una volta finito, esco e mi guardo allo specchio.
«Stai una favola!»
Dice sorridendo Marina.
«Concordo!»
Decidiamo di comprare questi tre vestiti e ritorniamo a casa della Marina. Chissà cosa staranno combinando i ragazzi...

Sascha'sPov
«Che?! Io quella cosa non la metto!»
Dice Stefano indicando la giacca che ha in mano Giuse.
«Dai! Provala!»
Lo incito.
«Uffa! E va bene!»
Dice sbuffando, strappa la camicia azzurra dalle mani di Giuseppe ed entra in camerino. Dopo un po' esce.
«Mh, stai bene»
Dice osservandolo Sal.
«Si, ti sta molto bene»
Approva Giuse.
«Prenditi questa»
Dico. Stefano annuisce e andiamo a pagare. Subito dopo ritorniamo a casa di Ste. Passiamo il pomeriggio a fare gli stupidi fin quando non ceniamo. Finiamo di mangiare e indossiamo le camicie che abbiamo comprato. Io ce l'ho verde, Giuse ce l'ha blu, Sal ce l'ha gialla e Lore ce l'ha celeste. Ci mettiamo in macchina e andiamo in discoteca. Parcheggio l'auto e vedo ancora tutti i miei amici davanti l'entrata.
«Raga, non siete entrati? Che ci fate ancora qui?»
Chiedo a tutti e quattro e Lorenzo mi indica con la testa Stefano, che sta esplodendo dall'ansia. Ah, ecco perché!
«Raga, ho un'ansia pazzesca... E se non accetta?! Cosa le devo dire?! E se...»
«Amico, tranquillo. Andrà tutto bene, sii te stesso, descrivile quello che provi e se accetta non perdere tempo e baciala»
Suggerisco.
«Okay, devo essere me stesso, devo descriverle quello che provo e se accetta devo baciarla, ce la posso fare»
«Bravo, mi raccomando, buona fortuna!»
Lo incoraggia Giuse.
«Grazie ragazzi!»
Entriamo e cerco di intravedere tra le teste la chioma rossa di Sabrina. Ed ecco che la vedo e mi avvicino a lei.



























Posso baciarti? || #Saschina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora