Sabri'sPov
Prendo la borsa dei trucchi in fretta e furia.
«Amore, sei pronta?»
Mi chiede Sascha.
«Ehm, cinque minuti e arrivo»
«Dicevi così anche mezz'ora fa»
Dice Sascha dall'altra parte della porta del bagno. Alla fine decide di entrare.
«Ma stai tranquilla, che stai benissimo anche così!»
Ridacchia venendo dietro di me mettendomi le mani sui fianchi. Mi bacia il collo.
«Sascha, dai che siamo già in ritardo»
Dico mettendomi il mascara, mentre lui continuava a succhiare la pelle del collo.
«Sascha!»
Arriva fino all'orecchio e smette. Poso tutto e scendiamo le scale.
«Allora ci vediamo fra due giorni, ciao!»
Saluto tutta la mia famiglia e usciamo dal palazzo. Troviamo davanti due macchine, una di Giuse e una di Kristel, e tutti i nostri amici ad aspettarci.
«Ce l'avete fatta!»
Dice Stefano scocciato.
«Colpa sua!»
Diciamo contemporaneamente io e Sascha, indicandoci.
«Cosa?! È colpa tua!»
Diciamo di nuovo all'unisono.
«Tu non smettevi di... Fare quello!»
Dico evitando di precisare davanti a tutti.
«Tu non ti sbrigavi a truccarti!»
Ribatte lui.
«Perché tu mi... Quello!»
Dico di nuovo.
«Quello cosa?!»
Ci chiedono tutti.
«Ehm...»
Inizio, non sapendo cosa dire.
«Niente!»
Mi aiuta Sascha. Ci fanno uno sguardo pervertito.
«Cosa avete combinato stamattina? Non si fa!»
Ci dice Salvatore con sguardo malizioso.
«Partiamo?!»
Diciamo io e Sascha imbarazzati. Gli altri scoppiano a ridere e finalmente entriamo in macchina. In quella di Kristel ci siamo io, Sascha e Salvatore. In quella di Giuseppe ci sono Ludovica, Stefano e Marina. Infilo le cuffiette nelle orecchie, faccio partire la playlist e mi appoggio con il gomito vicino al finestrino.
Mezz'ora dopo...
«Amore?»
Mi richiama Sascha.
«Mh?»
«Posso sdraiarmi?»
Mi chiede facendo gli occhioni.
«Certo»
Dico ridacchiando, si slaccia la cintura e poggia la testa sulle mie gambe. Mi sorride gli passo una mano tra i capelli. Ritorno a fissare il finestrino, mentre le mie dita continuano ad accarezzarglieli, so che gli piace. Piano piano, le palpebre si fanno pesanti, e mi addormento anche io.***
«Sabri?»
Dice Kristel scrollandomi le spalle. Apro lentamente gli occhi, e mi ricordo di avere Sascha sdraiato su di me.
«Sveglia Sascha, dobbiamo fermarci»
Guardo fuori dal finestrino, siamo in una stazione di servizio. Mi avvicino al viso di Sascha e poggio le mie labbra sulle sue. Lui ricambia il bacio, si è svegliato. Mi stacco lentamente e apre gli occhi.
«Siamo arrivati?»
Chiede lui.
«No, dobbiamo fermarci in una stazione di servizio»
Gli dico.
«Ma sto comodo!»
«Ti ci faccio rimettere dopo, dai»
Mi sorride e apro lo sportello. Le gambe... Mi fanno malissimo. Quasi non riesco a stare in piedi. Cammino verso il bagno ed entro. Ma dov'è l'interruttore? Possibile che non ci sia?! Accendo la torcia del telefono, e lo trovo. Lo clicco: sempre buio. Non funziona!
«Uffa!»
Dico sbuffando. Entra anche Ludovica, con Kristel e Marina.
«Ciao raga...»
Le saluto.
«Sabri»
Mi dice Ludovica.
«Che fai al buio?»
Chiede Marina confusa.
«Non funziona sto' cazzo di interruttore!»
Ludovica si avvicina e prova ad accenderlo.
«Hai ragione. Vabbè, ci arrangiamo»
Dice lei.***
Rientriamo in macchina. Alla fine abbiamo usato le torce del cellulare.
«Vieni, amore»
Dico picchiettandomi le gambe, facendo cenno di appoggiarsi, lui mi sorride e si sdraia. Gli prendo la testa tra le mani e lo bacio. Ricambia lentamente e sorrido sulle labbra, mi accarezza la guancia con due dita e il mio sorriso si allarga. Rimango a fissare le sue fossette. Ha un bellissimo sorriso. Si riappoggia sulle mie gambe e dopo qualche minuto si riaddormenta.***
Siamo arrivati. Stiamo per entrare in hotel.
«Buongiorno»
Dice Stefano alla receptionist, che deve avere la nostra età. Ha una scollatura fin troppo aperta, poteva anche abbassarsi quella cerniera di più, eh?
«Buongiorno, avete prenotato?»
Dice senza togliere lo sguardo da Sascha. Mi sta già sulle palle.
«Si, in nome di Lepri e Banfi»
Controlla la lista, e annuisce.
«Seguitemi»
Ci dice sorridendo. Avrei voglia di spaccarle tutti quei denti storti che si ritrova. Gallina. Si avvia in un corridoio e la seguiamo. Cammina sculettando, spostandosi i capelli all'indietro. Troia.
«Queste sono le stanze»
Ci dice indicando la quattro, la sette, la quindici e l'ottantotto (Numeri puramente casuali... Si, certo. Ma perché non mi credete? :( Vabbè, continuiamo il capitolo). Entriamo nella stanza, ma la receptionist ferma Sascha per il polso.
«Quando vuoi...»
Sussurra al suo orecchio mettendogli un foglietto in tasca, probabilmente del suo numero. Questo è troppo.
«Amore, entriamo?»
Dico scandendo bene la parola "amore".
«Si...»
«Buona permanenza...»
Dice sussurrandoci, e se ne va.
«Ma tua madre!»
Sussurro. Che troietta del cazzo. Entriamo nella camera.
«Ma l'hai vista quella?!»
Chiedo subito a Sascha, che è stato zitto per tutto il tempo.
«Cosa?»
«Ti mangiava con lo sguardo!»
Dico infastidita.
«Gelosa?»
Mi chiede con un ghigno. Non gli rispondo e mi metto a braccia conserte. Si avvicina e mi bacia.
«Non si avvicina neanche un po' alla tua bellezza...»
Dice sussurrandomi e gli sorrido. Si mette la mano in tasca e tira fuori il foglietto. Lo spezza a metà e lo butta per aria. In risposta lo bacio di nuovo. Ci stacchiamo e usciamo dalla camera per pranzare.
«Raga, oggi pomeriggio andiamo in piscina?»
Chiede Giuse addentando il pezzo di carne che aveva ordinato.
«Si!»
Rispondiamo tutti. E infatti, quando finiamo, prepariamo la roba e corriamo verso la piscina dell'hotel.Angolo autrice
Buonaseeeeera, tutto bene? Nuovo capitolo. Comunque quella cosa del bagno dove non c'è la luce, mi è successa davvero, faceva cagare. Non si chiudeva neanche la porta, altrimenti rimanevi bloccato dentro, e non c'era il sapone per lavarsi le mano. Che schifo. Vabbè, so che non ve ne frega niente ma... Volevo dirvelo. E niente
Sciaooo
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Posso baciarti? || #Saschina
Fanfic||COMPLETA|| Per Sabrina la parola "scuola" è un sinonimo di "odio", fin quando non arrivò nella sua classe un ragazzo, Sascha, che cambierà la sua vita. Affronteranno ostacoli, prenderanno decisioni, ma lo faranno insieme. Sascha avrà una vita diff...