C.49-Tre nuovi lavori

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Sascha'sPov
Quella macchina, contenente il mio amore più grande, la persona più importante della mia vita, la mia metà, se n'è andata. Lasciandomi qui da solo, in lacrime, nel cortile della scuola. Le mie gambe non reggono, mi sento così debole, come se parte del mio corpo se ne fosse andato insieme a Sabrina. No, non posso dare questa soddisfazione a Nicolas. Mi avrà anche rubato Chloe, ma Sabrina non riuscirà a portarmela via. Non posso cedere così, ci sarà un modo per riprenderla. Nicolas ha detto che l'avrebbe uccisa, ma è andata con lui, il problema è cosa potrebbe farle, ma la risposta la so già: abusarne. Proprio come ha fatto con Chloe. Cosa posso fare? Perché proprio a noi? Cosa abbiamo fatto di male? Vedo tutti gli alunni uscire da scuola, tra cui tutti i miei amici. Vengono verso di me.
«Sascha, ascolta ma di matem-»
Prova a dire Stefano, ma si blocca non appena mi giro verso di lui, vedendomi in lacrime.
«Sascha cos'hai? E dov'è Sabri?»
Chiede guardandosi intorno.
«È questo il problema, Nicolas l'ha portata via»
«Nicolas? Chi è Nicolas?»
Chiede Lorenzo.
«Uno stronzo...»
Dico stringendo i pugni. Mi asciugo le lacrime col braccio e guardo in direzione della via in cui se ne sono andati.
«Ma dove l'ha portata?»
Chiede Marina preoccupata.
«A casa sua, un posto schifoso...»
Racconto tutto ciò che è accaduto.
«Sascha ma è terribile!»
Esclama Ludovica.
«Dobbiamo trovare una soluzione, adesso!»
Dice Kristel.
«Non so cosa fare ragazzi, aiutatemi...»
Dico con la voce spezzata.
«Rivoglio indietro Sabrina»
Mormoro.
«Ci riusciremo Sascha, sta' tranquillo»
Mi rassicura Giuse. Lo abbraccio, ho bisogno di sfogarmi, ma l'unica persona con cui lo facevo era Sabrina, non riesco a togliermela dalla testa...

Sabri'sPov
La macchina parte, rimango in silenzio lungo tutto il viaggio. Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? Non posso vivere per una volta la mia vita, senza questi ostacoli, senza queste distanze dalle persone che amo? Che ingiusto il destino...
«Piccola, scendi»
Scendo dall'auto, e mi avvicino a quella porta in legno, che dovrebbe essere l'entrata di casa sua. Lui mi raggiunge, spinge la porta e accende la luce, cioè una piccola lampadina che illumina un tavolo e una sedia entrambi in legno. Tutto è circondato di ragnatele, per sedersi c'è solo un divanetto strappato. Che posto orribile.
«Noi due dormiremo tra virgolette, perché la notte serve ad altro, in questa camera»
Dice aprendo una porta, entro e mi stupisco: questa stanza, a differenza del resto della casa, è davvero bella. Pareti bianche, letto matrimoniale, specchio, armadio, tre comodini, scrivania, è enorme. Ma preferisco dormire in una stanzetta umile con Sascha, anziché stare in una stanza sofisticata con Nicolas. Che poi lui, di sofisticato non ha un cazzo. Sono le cinque di sera, a quest'ora sarei già uscita a fare una passeggiata con Sascha.

Nicolas'sPov
Il piano è molto semplice, chiamerò al telefono Sascha, gli dirò che mi tratterrò con Sabrina solo se mi porterà la cifra che molto tempo fa mi avrebbe dovuto restituire.
«Rimani qui, piccola, io scendo in giardino a fumare»
«Tu fumi?»
Chiede.
«Si, ti dà fastidio?»
«La verità? Sì»
Mi avvicino a lei e le alzo il mento con due dita.
«Mi dispiace, non sei tu qui che comanda, dovrai tenertelo. A dopo piccola»
Le dò un bacio, lei cerca di staccarsi, ma io che prevedevo la sua mossa la blocco per i fianchi, costringendola a ricambiare il bacio. Mi stacco e scendo in giardino. Prendo una sigaretta, la accendo e la porto alla bocca. Intanto compongo il numero​ di Sascha.
«Pronto? Ciao Sascha»
«Ridammi Sabrina, pezzo di merda»
Dice subito. Quanta fretta.
«È giusto di questo che volevo parlarti. Facciamo un patto: io non scoperò Sabrina e la lascerò libera non appena tu mi darai la cifra che avresti dovuto darmi molti anni fa»
«Cosa?! Dove li trovo diecimila euro?!»
«Cazzi tuoi, appena li avrai ti restituirò la tua amata Sabrina, non vorrai mica rinunciare a lei?»
«Certo che no, mi troverò un lavoro»
«Fai come ti pare, ci si vede Sascha»
Chiudo la telefonata.

Sascha'sPov
Chiamo Giuse, Ste, Lore e Sal. Dico loro di venire a casa mia, accettano e dopo qualche minuto arrivano. Saliamo in camera mia.
«Allora? Perché ci hai invitati?»
Chiede Stefano.
«Dovete aiutarmi, devo trovare un lavoro»
Loro mi guardano sconvolti, così racconto la vicenda di Nicolas.
«Ci penso io»
Giuse prende il computer portatile e va su Google.
«Puoi fare al massimo tre lavori contemporaneamente, altrimenti con la scuola non ce la faresti»
«Va bene»
«Impiegato in un negozio di abbigliamento?»
Chiede.
«No»
«Cassiere?»
«Faccio schifo in matematica»
«Cuoco?»
«Non so cucinare»
«Animatore?»
«Non ne ho voglia»
«Insegnante di diritto?»
«Nell'ultima verifica di diritto ho preso tre»
«Musicista?»
«Non so suonare»
«Cameriere?»
Mi fermo, riflettendo.
«Ne abbiamo trovato uno»
Affermo, deciso.
«Bene, andiamo avanti. Bagnino?»
Chiede ancora.
«Sai, anche questo mi ispira, sono bravo a nuotare»
«Benissimo, ne manca uno però»
Dice.
«Vai»
«YouTuber

Angolo autrice
Ed ecco che ci avviciniamo un po' alla realtà. Sascha riuscirà a guadagnare tutti quei soldi? Nicolas manterrà la sua promessa? Riusciranno a ritornare insieme? Lo scoprirete! Sciaooo

Posso baciarti? || #Saschina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora