C.87-Il ritorno

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Sabri'sPov
«Sascha... È vivo!»
Ma neanche il tempo di rispondere che mio padre mi prende sotto braccio, trascinandomi verso la chiesa.
«Papà... Aspetta...»
«Sabri sei già in ritardo, vorresti ancora far aspettare Aaron?»
Mi interrompe.
«No papà, è solo che...»
«Niente ma, su, dobbiamo muoverci, tutta la chiesa sarà piena, manchiamo solo noi!»
Dice e faccio per ribattere, ma noto che siamo davanti il portone. Così mi zittisco ed entriamo. Tutti gli sguardi sono puntati su di me, che mi guardano sorridendo. Fingo anch'io un sorriso, che più falso di questo non credo di aver mai fatto. Arrivati davanti l'altare, mio padre mi lascia e vado vicino ad Aaron.
«Sei bellissima»
Mi sussurra all'orecchio.
«Grazie...»
Dico, ma in realtà non lo sto proprio calcolando. Sto pensando alla frase che mi ha detto poco fa Marina. Sascha è vivo. Ma dopo qualche secondo ritorno alla realtà. Siamo già arrivati al momento che tutti aspettano... Tutti tranne io.
«Aaron, vuoi tu prendere come tua legittima sposa la qui presente Sabrina, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?»
Chiede il parroco.
«Si, lo voglio»
Risponde Aaron deciso.
«E tu, Sabrina, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Aaron, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?»
Rimango in silenzio. Lo voglio? Voglio sposare Aaron? Io lo amo? Sento una leggera gomitata da parte sua, sposto lo sguardo verso di lui, che mi guarda abbastanza scosso. Mi indica con la testa il parroco, come per incitarmi a rispondere.
«Sabrina?»
Mi sussurra il parroco.
«Io...»
Dico, tremando. Cosa rispondo? La folla comincia a sussultare, e un mormorio si diffonde nella chiesa.
«Si»
Dice Aaron al posto mio.
«Con il potere conferitomi dalla Chiesa, io vi dichiaro marit-»
«No, fermi!»
Ringrazio mentalmente chiunque sia stato, e mi giro. È stata Marina.
«Basta così!»
Dice Aaron.
«Continui»
Ordina al prete.
«Con il potere conferitomi dalla Chiesa... Io vi dichiaro... Marito e-»
«No!»
Dice la Marina venendo verso di noi.
«Cosa stai facendo?»
Sussurra a denti stretti Aaron.
«Sabri non ti ama, inutile fingere ancora!»
«Cosa dici?! Mi ama, altrimenti non avrebbe accettato, vero Sabrina?»
Dice voltandosi verso di me.
«I-io...»
Balbetto.
«Ha accettato per far felice Sam! Ma guarda un po', Stefano ha scoperto che Sascha è vivo! Sta tornando da Los Angeles con lui, Sam è sua figlia, ha il diritto di conoscerla, e fin quando non arrivano, qui non si farà nessun matrimonio»
Dice Marina.
«Ora basta Marina! Lasciaci in pace e facci sposare una volta per tutte, perché è questo che vogliamo. Lo voglio io e lo vuole Sabrina!»
«No»
Intervengo.
«Come scusa?»
Chiede avvicinandosi a me.
«Ha ragione Marina, i-io non ti amo, nella mia testa c'è sempre solo e soltanto Sascha! E se è vero quello che ha detto Stefano, non posso sposarti sapendo che è vivo!»
«Perché non me lo hai detto?»
Mi chiede Aaron.
«Perché l'ho scoperto poco fa! Ma purtroppo tu avevi già organizzato tutto!»
«Be', se è così, se non mi vuoi sposare, ritorna da lui, ma Samantha la terrò io»
«Come?! Non è tua figlia, decido io per lei!»
«Chi è che ti ha aiutata sempre? Ti è stato sempre accanto? Chi è che si è preso cura di Samantha quando tu non c'eri? Chi è che l'ha vista crescere, ha assistito alla sua infanzia, è stato come un padre per lei? Forza, dimmelo Sabrina! Sascha per caso? No! Lui se n'è andato cinque anni fa, come un codardo, lasciandoti così, da sola!»
«Sascha se n'è andato per colpa mia! Era un periodo di litigi, ce la prendevamo per qualunque cosa, e in primis ero io quella che iniziava a litigare! Se Sascha se n'è andato, non è di certo perché è un codardo! Non lo sapeva che io in quel periodo ero incinta, altrimenti non sarebbe mai partito! Lo sai benissimo che lui non sapeva nulla!»
Dico alzando il tono di voce.
«Bene, allora vattene!»
«Cosa?»
Chiedo.
«Vattene, torna da lui!»
Mi dice.
«Non aspettavo altro»
Sussurro guardandolo. Detto questo, mi faccio spazio tra Marina ed Aaron ed esco fuori dalla chiesa, entrando in macchina. Mio padre mi raggiunge e si siede al posto del guidatore.
«Sabri... Se Sascha è vivo, hai fatto la scelta giusta»
Mi dice sorridendo debolmente. Lo abbraccio, con le lacrime agli occhi, e mi riaccompagna a casa. Una volta arrivati, entro e mi tolgo il vestito, indossando dei leggins neri e una semplice felpa verde. Mi sciolgo i capelli, che fino a poco tempo fa erano raccolti in una strana e complicata pettinatura e mi strucco. Indosso le scarpe da ginnastica e vado in camera, buttandomi a capofitto sul letto. È mattina e già sono successe le peggio cose, non oso immaginare cosa succederà oggi pomeriggio...

Angolo autrice
No okay, non è stato lontano l'aggiornamento. Comunque, Sabri ha avuto il coraggio di ribellarsi con Aaron. Ormai manca poco al suo incontro con Sascha, e intanto fra tredici capitoli questa storia terminerà. Wow, non mi sembra vero. La storia in tutto avrà quindi 102 parti. 100 capitoli più la parte dei personaggi e la parte dei ringraziamenti. Poi la correggerò (ne ha bisogno, fidatevi) anche se già sto iniziando. Il sequel no, non penso proprio che ci sarà. Non è detto ma è molto più sul no che sul sì. Detto questo...
Sciaooo

Posso baciarti? || #Saschina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora