capitolo 15

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Nessuna donna l'aveva mai schiaffeggiato. E in quel momento gli bruciava, ma non sul viso ma nel suo orgoglio.
Era consapevole che stavolta lei avesse ragione.
Le si avvicinò ancora di più, finché i loro respiri si mischiarono, lei era aveva le giance in fiamme e il respiro corto .Lui alzò una mano per accarezzarle una gote.

Lei spaventata indietreggioó credendo che volesse picchiarla e scivoló.

Lui prontamente la sostenne e la prese a mó di sposa e l'adagió sul letto.

"Non scapare vi da me. Non ti avrei picchiato ma solo accarezzato. "
disse con aria grave fissandola negli occhi."
Poi le diede un casto bacio sulla fronte.
Ma quello che la stupí fu quella lacrima che vide scendere lentamente sulla guancia sinistra di Sarim...
Quell' uomo la destabilizzava, questo era sicuro! Sembrava sincero...
Non ricordava di averla violentata!
Forse il cugino lo aveva davvero drogato! Ripensó a quella lacrima non credeva fosse capace di averne.

Da quel giorno lui non la sfioró più. La sera lui le spalmava la lozione sulle spalle ormai quasi guarite, e lei si rigidiva quando sentiva le  mani di lui su di lei. Perché le tornava in mente la notte della violenza.

"Piccola con il tempo guariranno anche le ferite dell' anima. Si può fare sesso anche provando molto piacere...
Sai.." Lei disse lui malizioso.

Lei si scostó di scatto e lo fulminó con uno sguardo.
"Non chiamarmi piccola, perché non saró mai la tua piccola. E dopo quello che mi hai fatto! Come pensi che io possa provare piacere ha fare sesso con te, dato che non non potró mai! Provare amore verso un essere ..."

"Ora basta! Mi sono sono scusato!
Cosa vuoi che faccia ancora! Te lo l"ho detto non ero in me ero drogato, è la colpa è di quel deficiente di mio cugino! "

"E credi che sia facile per me farmi toccare da te ,da mani che, mi hanno toccato, con violenza! "

Lei lo prese a pugni sul petto, e anche se era a torso nudo gli fece più male vedere lei singhiozzare. Poi il lenzuolo e le scoprì il seno. Quando lei se ne accorse e vide che lui guardava le sue grazie, lei stava mollando un ceffone ma lui fu piú veloce e la fermó.

" Vuoi violetarmi ancora?! Avanti!
Dimostra il mostro che sei!"

Lui abbasso lo sguardo le si avvino le alzò la spallina della sottana e la fece stendere poi la coprí con le coperte e la bació. Sulla fronte, dicendole: "buonanotte bocca di rosa, ricorda non avrei mai voluto violentarti."
E uscí dalla stanza.

Quella ragazza gli stava fottendo il cervello!
Da quando l'aveva incontrata stava andando tutto ha rotoli...
Il matrimonio era previsto tra due giorni e si sentiva una corda al collo che si stava stringendo sempre di piú!
Come avrebbe governato se ammalappena riusciva ha gestire quella che doveva diventare sua moglie. Gia inmmagginava le figuracce in publico?! Malediva suo padre per averlo messo in una situazione del genere.
Calma, doveva trovare la pazienza . Si ma lui a pazienza era zero. Questo il maestro non lo aveva mai tenuto in conto...
Doveva bere doveva scarica in qualche modo.
E cosí un ora dopo era ubriaco...  Una delle cameriere entró nella stanza per pulire lui le disse di dargli piacere e lei non se lo fece ripete ma quando cominció ha baciarla...  C'era qualcosa che non andava...
Giá non era Sami...
Si stacco di botto e l'allontanó.
Cazzo! Non riusciva neanche ha farsi una scopata...
Il suo chiodo fisso era lei ! E questo non andava affato bene! 

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora