Una Sposa Per Il Gran Sultano

capitolo 40

Janina capí che non aveva nessun alleato quindi il suo corpo sarebbe stato il suo stesso alleato. Sapeva che a Sarim non era indifferente. Avrebbbe fatto litigare quei due allo sfinimento...

Sami fissó con odio, rancore, mille sentimenti contrastanti , suo marito. Ma prevalse la delusione sul suo volto.
L' aveva tradita e ora si presentava tutto preoccupato per il suo stato di salute.
Che attore da Oscar!!

Lui fece un passo verso di lei, ma fú fermato dal gesto che fece lei.

" Sono stata una stupida ragazzina che crede nelle fiabe. 
Da oggi sei libero di scoparti tutte le cameriere che vuoi o infermiere o la stessa Janina. Che tanto vuo nelle nostre mura e che ho tracinato via dal nostro letto. Ma da te accetto che rispetti il mio spazio! Non voglio piú essere toccata.
Per il resto sará come se non mi vedessi in quelle mura. E pretendo delle comunicaziono con il momdo esterno e i miei amici in America!
Persone che mi vogliono bene,  e che si proccupano per me!
Ora dato che avevo chiesto espressamente di non farti entrare, ma sei qui, puoi andartene ho bisogno di riposare.
E maledico il giorno che ho messo piede nel tuo paese.

Per la prima volta lui era senza parole.
Lo aveva visto con quella stronza nel ripostiglio... Forse voleva andare ha cena con lui e in vece... Lui aveva ancora una volta rovinato tutto. Lei non
l' odiava... Ormai lui per lei era semplicemente fastidioso , indifferente ecco la parola giusta.

"Sami, fammi spiegare non è come pensi?!"

"Fatti un favore stai zitto! Che mi fai schifo e soprattutto mi faccio schifo per essermi donata a te, tu che sei abituato ha prendere tutto. Ma un giorno ricorda, quando troverai qualcosa di veramente importante per te, cui ti mancherá anche l'aria... Quella cosa ti scivolerá dalle mani. E allora capirai cosa ha significato perdere qualcosa che hai amato.
Fosse una persona, un ogetto o uno dei tuoi cavalli. Ora lasciami sola!"

"Si ma domani ti spiegheró,io non ,non... Cazzo! Non Ci ho scopato mi sono fermato prima. Lo giuro su nostro figlio..."

"Ti ho ripetuto che voglio che tu vada via."

In quel mento entró il dottore. E non prese bene la presenza di Sarim. Ci mancó poco lo che lo cacciassero, e sua moglie muta come un pesce. Ma quel dottore da strapazzo avrebbe pagato un affronto del genere.
Nessuno poteva scacciare Samir Aghar Romit Di Ruck Sceicco con molti pozzi di petrolio e giacimenti di Diamanti.
Domani avrebbe coprato
l' ospedale cosi avrebbe capito chi dei due sarebbe rimasto fuori.

Se sua moglie non fosse stata incita l' avrebbe lasciata lí. Passandole del denaro.
Se quello era il matrimonio già ne era stufo.
Appena rimessa sarebbero ritornati.

La notte in casa, il letto gli sembró stranamente immenso e freddo. Si era abituato ormai a quel colpo caldo. E il solo non poterla non toccarla piú lo mandava fuori di testa.

Le parole di lei continuavano ha ripetersi nella sua testa. (E quando troverai qualcosa di veramente importante per cui ti mancherá anche l'arira... Quella cosa ti scivolerá dalle mani.
E allora capirai cosa ha significato perdere qualcosa che hai amato. Fosse una persona, un oggetto, un cavallo...) quelle parole erano come una dannsta cantilena. Strinse il cuscino di lei persentire il suo odore, e senza accorgersi lo aveva bagnato di lacrime.
Lacrime di pentimento, di angoscia, di solitudine.
E non gli importó che era cresciuto con persone che gli dicessero che le lacrime erano per le donne! Aveva bisogno solo di qualche lacrima solitaria. Al buio che nessuno vedesse.
Lei era, davvero innamorata e lui aveva aveva distrutto il sogno di una ventenne che aspettava il suo principe innamorato a cui date la sua verginità.

Sami si alzò e fissò la luna era piena. Adatta ha un incontro clandestino di amanti.  La fece sorridere e la sua mente di giornalista cominciò ha vagare.
Pensando ad una delle tante storie che si inventavano, lei e Sara. Quando erano all'istituto...