capitolo 42

501 36 3
                                    

Lei aveva le labbra arrossate per il bacio, e lo sguardo furente!

"Cosa non ti é chiaro di stammi lontanto!"

"Eppure non sembrava mentre eri tra le mie braccia, sembravi quasi vogliosa..." concluse lui con un sorrisso sexsy.

Lo schiaffo che ne derivó fece voltare il viso a Samir.
Gli costó ammettere che gli bruciava, non tanto per il dolore ma per l' orgoglio.

"Mi presento qui, ha farti le scuse con un dono che ne anche hai aperto e poi mi dai uno schiaffo?!
Tu sei mi moglie e riscalderai il mio letto tutte le volte che vorró hai capito! E sappi che non alzo un dito su di te perché sei incita!
Ricorda Sami... Mi devi rispetto.

Ricorda la tua vita vicino ha me puó essere piena di lusso.
Ma potrai rimpiangere di non essere morta insieme a tua madre ogni giorno! Non ti azzardare ha mettermi mai piú le mani addosso! "

Lei era senza parole, i polmoni gli bruciavano, sentiva le gambe molli. Come potevano labbra cosí belle dire parore cosí dure e pieni di odio... Poi si accasció per terra svenuta per l' ennesima volta.

Lui preso dalla foga si era girato un attimo per guardare fuori dalla finestra, quando un tonfo lo fece voltare. Sua moglie era svenuta e aveva battuto la testa contro il mobiletto.
Ma quello che lo spavento furono le macchie di sangue tra le gambe.

Corse fuori chiamdo qualcuno.
Dopo due ore si sentí chiamare da quel fastidioso dottore.

"Che ci fa le qui! Ieri gli ho ben messo in chiaro che non deve venire! Ho la faccio sbattere fuori!"

Sarim quel giorno era di poco pazienza e quindi... Prese il dottore per il camice e dopo averlo sbattuto contro una parete gli rispose.
"Dimmi come sta mia moglie e mio figlio ho ti stacco la testa!"

Ha quelle minaccie l'uomo chiamó le guardie, chiedendo loro di buttarlo fuori. Ma queste non si mossero. All'ora lo ripeté per la seconda volta, ma niente.

"Idiota ho comprato l' ospedale... Adesso loro lavorano per me!! Ora dimmi come sta mia moglie ho ti caccio io fuori di qui!"

Sua moglie ha battuto la testa ed ora una commozione c'elebrale. Ma non accenna ha svegliarsi..."

"Che cazzo vuol dire spiegati coglione!!"

"E in coma, ma non possima sapere fino ha quando."

"E... Il bambino... E edebole ma credo che se passerá le venti quattro ore e apposto se la madre non cede... Ecco perché le avevo richiesto espessamente di non venire in questi giorni. Doveva riposare sia il corpo dallo stress e sia la mente. Sa cosa mi disse il primo giorno- non faccia entrare mio marito- ora capisce perché mi comportavo cosí?!"

Il dottore se ne andó e con lui le guardie.

Aveva distrutto la vita di una giovane ragazza per capriccio, una giovane con dei sogni, non avevo rispettato i suoi spazzi e il loro bambino insieme a lei rischiava la vita.
Entró dentro la stanza. Era semi buia. Lei attacata ad una marea di tubi. Si sedette su una sedia e le prese la mano. Poi scoppió ha piangere.
"Potevi, anzi potevamo essere felici e... Guarda cosa ti ho fatto! Sono spregevole. Se potessi tornare indietro..."

Poi i singhiozzi di Samir si fermarono. E ricordó le parole di lei :un giorno troverai qualcosa di importante, che ti fará mancare anche l' aria all' ora capirai cosa vuol dire amare.. E lo capira quando ti scivolerá dalle mani, fosse una persona un tuo prezzioso cavallo o un oggetto a te caro.
Poi gli venne in mente quando lei rifiutó il suó regalo senza guardarlo, era perché lei voleva che lui l' amasse!! Una strana senzazione si impossessó del suo petto.

"Sami se mi puoi ascoltare,
ora ho capito... "

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora