capitolo 36

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Doveva mettersi in contatto in fretta con i ribelli.
Ma prima doveva chiamare il suo fedele servitore non che amico di avventura... Kaleb!  Era stremato e le forze lo stavano abbandonando.
L'inica forza per stare ancora in piedi era, la tenacia di proteggere sua figlia.
Il bene piú prezzioso!
Poi svenne, vicino i pressi di una casa prima ancora di bussare...

Nel frattempo il fratellastro  era stato avvertito della fuga.
E mentre beveva vino in quantità esagerate buttò tutto ciò che c'era sul tavolo, imbandito per terra. "Trovatelo! Inetti! Imbecilli... ho faró saltare le vostre teste!
Agamar ormai se la prendeva con tutti!

Voleva Mulat morto!! 

Era sera inoltrata quando un padre con suo figlio stavano tornando dai campi.

"Padre! C'è un uomo laggiù, per terra." disse il fanciullo di sedici anni.

"Stai qui! Potrebbe essere un ubriacone svenuto."

L'uomo si avvicinó cauto. Infondo poteva sempre cacciarlo via...
Era la sua proprietà!

"Hedi! Corri vieni ada aiutarmi, dobbiamo portarlo subito in casa!"

Non credeva hai suoi occhi...
Il principe Mulat non era scomparso... 
Cosa gli era successo?
Il fratello Agamar il fratello aveva detto che era morto!
E da quando aveva preso il suo posto il paese stava andando in rovina per le troppe tasse...

Aprí la porta chiamando subito sua moglie.
Andava curato e soprattutto.
Aveva molte ferite infette!
Inoltre era sotto peso.

"Salina moglie mia... Lo dobbiamo nascondere ho ci troveremo in guai seri!"

"Nocab?! Chi è questo barbone?"

"  Moglie, abbi rispetto! E il nostro Principe Mulat! Credevamo fosse morto...
Invece quel mostro di Agamar siede al suo posto senza cercarlo.

"Marito... E se fosse il Agamar a volerlo morto!"

" Lo cureremo ma ricordate nessuno, ripeto nessuno deve sapere... Ho le nostre vite saranno in pericolo.
Lui soltanto puó salvare questo paese!

Sami si sveglió nel cuore della notte e con enorme gioia si accorse che lui non era accanto a se.
Forse era uscito? Ma un formicolio alla base della nuca le fece percepire che non era da sola.
Apri lentamente gli occhi e e lo vide seduto su un divanetto, le tende erano aperte e aveva in mano una bottiglia e stava bevendo.
Era a petto nudo solo con il pantalone, dun tratto posò la bottiglia e uscì in balcone, con i raggi lunari poteva contemplerlo. Doveva ammettere che suo marito era davvero bello e il  fisico atletico... No! Era lo stesso uomo che aveva usato violenza su di lei piú di una volta!

Lacrime silenziose scesero dalle sue gote.
Si era innamorata del suo carnefice. Che futuro avrebbe avuto il suo bambino.

Era stato chiaro non l'amava, sarebbe stata l'amante di suo marito! Vita crudele...

Lo vide passarsi le mani tra i capelli, era nervoso, e forse ubriaco.
Che fare?
Finta di niente o lasciarlo solo...

Fu la brezza che entrando dal balcone che decise. Un starnuto le era scappato.
Lui rientró subito e chiuse la porta finestre.

"Mi spiace non era mia intezione svegliarti, spero non ti sarai raffreddata per colpa mia." 

Si era inginocchiato vicino al suo letto, mentre parlava e lei si accorse che aveva le guance bagnate. Santi lumi suo marito oltre ad essere brillo aveva pianto!
Doveva convincerlo a farsi una bella dormita, cosí provo.

"Sarim e tardi.
Stenditi e dormi."

Ma lui si appoggiò il volto suo grembo di sua moglie. E scoppió ha piangere.

Cazzo! Suo marito era davvero sbronzo pensó.

Sami non so cosa provo per te, perché nessuno mi ha mai insegnato ad amare.
Mia madre e scomparsa quando ero piccolo, e non ho nessun ricordo di lei...
Mio padre mi ha cresciuto come un soldato senza affetto.
Ma pensavo fosse normale finché, finche... Un giorno mentre ero ancora ragazzino, stavo entrando di soppiatto nelle cucine per rubare un biscotto!

E sentii due servi parlare di me.
Sami, mio padre era sterile e fece violentare da un carcerato che doveva morire mia madre, affinché rimanesse incinta!!
Poi lui fu giustiziato e mia madre nessuno sa che fine abbia fatto dopo la mia nascita!
Ma conoscendo il vecchio Sultano sicuramente l' avrá fatta uccidere ho bandire.

Da quel giorno mi sono sempre ciò che voglio, ma i miei sentimenti sono rimasto dentro quella cucina di tanti anni fa...
Ecco perché ti dico che, non posso amarti nel mio petto non c'é piú un cuore che batte, e morto quel giorno!
Ora puoi anche odiarmi!"

Lei si inginocchio per terra accanto a lui. E lo strinse forte a se.
Lo aveva giudicato, ma chi era lei in fondo.
Lui che era cresciuto in mezzo al lusso era stato dentro una gabbia dorata.
Senza l' affetto di nessuno.

Lei gli prese il volto fra le mani e si fissarono negli occhi.

"Guardami! Ora hai me, anzi noi.
E noi abbiamo bisogno di te! Perché ti amiamo nonostante tutto!
Ricorda ora hai una famiglia che non ti abbandonerá mai.
Anche se non ci ami mi hai detto che tieni molto ha me.
Queste saranno le fondamenta per il nostro matrimonio.
Ora alzati e vieni a letto."

Lei si alzó ma lui l'attiró a se e stringendola le disse:" bocca di rosa non so cosa provi per te ma quando mi stai vicino sto bene.

Poi l'abbracció e la bació dolcemente si distese accanto a lei tra le lenzuola e poco dopo lei lo sentí addormentarsi, ma prima le cinse la vita.

Lei era sconvolta delle rivelazioni marito.
Chissá quanto aveva sofferto...
Doveva solo avere pazienza, chissa se l' indomani si sarebbe ricordato di quello che le aveva rivelato!

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora