Capitolo 54

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Agamar era al settimo cielo.
Finalmente! Ora poteva uccidere la nipote e far trovare il cadavere al padre...

Non si sarebbe fermato finché non avrebbe ucciso il Principe Mulat.

Ancora non credeva alla fortuna che quella tempesta gli aveva portato.

"Bene " disse rivolgendosi a Janina, "nel mio castello troverete ospitalità per tutto il tempo che vorrete.
Ma prima vorrei che rispondiate ad una domanda.

Quella collana che avete al collo da dove deriva?"

Lei impallidí, maledizione a Sami e a quando aveva deciso di rubarle la collana per vendetta.
Non aveva scelta.
Ormai era in balia del destino. Stava dicendo che l' aveva comprata da una ragazza in viaggio, quando vide la stessa collana al collo del principe.
E decise di cambiare versione.

"E mia per nascita mio signore, ma non conosco i miei genitori. Sono orfana..." concluse con il suo sorriso .

"Tu non lo sai ma sei mia nipote!!
Ti ho fatta cercare tanto."

Le disse abbracciandola,ma Janina percepiva un abbraccio freddo.
Ma davanti a tutto a quel lusso non le importó, se lo zio fosse burbero o meno.

Se solo Sami avesse saputo che era una primcipessa!!
Janina pensó che era sistemata ha vita...

"Nipote! Ora ti farò accompagnare nelle tue stanze,
Per riposare e ricorda domani sera terró un gran ballo per festeggiare."

"Grazie, non so che dire...
Fece un inchino elegante e seguì il domestico."

Povera stupida, il ballo era il.mezzo piú veloce per far sapere che aveva ritrovato la sua amata nipote! E si sa... Dopo il ballo le notizie sarebbero arrivate a Mulat!!
Povero Mulat avrebbe estirpato due erbacce in un colpo solo!

Janina entró nella stanza, era enorme, povera Sami non avrebbe mai saputo la verità. Quella collana... Gli stava portando fortuna!

Era notte inoltrata e Janina dormiva beatamente.
Ad un tratto una mano si poggió sulla sua bocca impedendole di gridare.

Lei tentò di liberarsi dienandosi, ma fú tutto inutie.

"Se prometti di non gridare ti lascio, non voglio farti del male
Io sono tuo cugino. "

Lei fece cenno di si e lui si alzò dal letto e prese una sedia.

"Proprio perché sei mia cugina non voglio che ti succeda niente di male."

Le alzò un sopracciglio,"tipo un aguato da mio cugino nel cuore della notte!" rispose acida.

"Tu! Piccola ingrata, non capiscií. Mio padre ha ucciso molte persone,stai sicuro che ti farà del male.
Per quel maledetto trono.
Scappa tuo padre e ancora vivo, va da lui.
Qui rischi la morte... E tu sei ancora giovane... Non voglio vederti fare una brutta fine!"

A quelle parole Janina rise.
"Ho conosciuto tuo padre.
E... Non credo proprio che sia l' orco che dipingi.
Darà anche una festa per me domani sera.
Chi mi dice che non ti senti minacciato e vuoi che vada via...
No! Bello mio rimango."

Lui le andó vicino, alzò una mano e le pensó che volesse schiaffeggiarla, ma lui le accarezzó una gote dolcemente.

"Cugina... Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, e non c'è peggior ceco di chi non vuol vedere..
Cercherò di vegliare su di te cugina.
Notte..." e le diede un bacio sulla fronte.

Lei era rimasta troppo basita per rispondere.
Quel ragazzo sembrava convinto, di ciò che le aveva appena detto.

Che tu sia maledetta Sami!! Gridó dentro di se.
Quell' uomo era davvero così pericoloso?

Ora il morbido letto non le sembro piú tanto comodo.

Si rigirava nel letto, era perché, aveva mentito sulla sua identità o perché si sentiva impericolo...




Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora