capitolo 47

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"Vado io Sara, sarà qualche vicino per lo zucchero."

Dopo qualche minuto si sentirono delle grida.

"Ooh mio Dio! Non credo hai mie occhi. Sami!"

Be, ha dirla tutta non si ricordava il suo ormai ex capo cosí affettuoso con lei!?

"Bocca di rosa vieni qui da me" Sarim era comparso alle nostre spalle e dopo avere detto quella frase mi sedetti al mio posto offrendo un pó di torta a Jeck.

Sarim aveva uno sguardo che non mi piaceva per niete.
Poi sgancio la bomba, "amore vuoi dare tu la notizia hai tuoi amici o lo faccio io."

Sami era arrossita e poi Jeck non era un suo amico... Ora capiva, suo marito era geloso di lui!
Inffetti non ci voleva un genio. Bastava vedere come lo fissava Samir, fonte fino ad ora di gioie e dolori.

"Io e Sarim aspiettamo un bambino."

A Jeck sembró che era caduta la mascella.  Mi fissava con insistenza la pancia.

Mentre la mia adorata Sara mi venne vicino e mi strinse ha se.
Poi mi sussurró nell' oecchio. "Amica mia, sorella mia, auguri e si felice per entrambe. Perché basta guardarlo negli occhi per capire che tuo marito ti ama. "

Nel frattempo Sarim aveva proposto di bere qualcosa, per lasciare le due donne, in intimitá.

Maledetto Sultano! Pensó qualche ora dopo a casa sua Jeck.
Pensare che quelle mani toccassero la sua Sami! Gli bolliva il sangue. E ora anche un bastardo di lui da crescere. Che nervi!
Se l'ha doveva scopare quando lavorava per lui! Ma ormai era diventata una vera ossessione, poi sorrise. Sara doveva vivere ad ogni costo, perché finché ci sarebbe stata lei, lui poteva ancora sperare...
Doveva andare per forza cosí, o sarebbe impazzito!!
Doveva farla sua...

La notte dormire nella vecchia camera di Sami in fondo non fú grande sacrificio. Essendo che il letto non era troppo grande erano praticamente appicicati.
Ma lui non si lamentava era lei che lo faceva per entrambi...

"Vabene donna! Ho capito! Dormiró sul divano che c'é in cucina. "

Appena Sarim si coricò vide cominció ha sentire tutte le molle, per non parlare del fatto che non lo si poteva di certo chiamare divano!?

"Conosco questo divano meglio di te. Vieni a letto dai. Neache io e Sara ci  andavamo matte, ci sedevamo sempre ai suoi piedi. Peró era divertente quando qualche ospite lo faceva. Non stava mai fermo. Ha tutte le molle di fuori."

" Siete delle sadiche, lo sai vero!?"

"Domani qiesto andrá fuori di qui,  vuoi comprare altre cose per la casa tipo un vero letto !! E altra roba fai una lista insieme Sara, infondo lei ci abita piú di te
Ma quando torneremo avremo i nostri confort".

"Grazie."

"Non devi. Quando vuoi comprarti qualcosa fallo tieni questa e una carta senza limiti di spesa. Ora sei ufficialmente indipendente. "

Lo prese per mano e si diresssero nella camera
Tutto la dentto sapeva di lei.
Gli odori e poi le foto con Sara.
Quelle due sembravano sorelle.

Mentre la vide rannicchiarsi fra le sue braccia si chiese se fosse giusto non dire niente della malattia, quando la stessa Sara non accetava che lei sapesse.
Credeva addirittura che fosse Jeck ha pagare le spese!

L' indomani sarebbero ripartiti e quando Sara era uscita con una scusa per recarsi in ospedale.

La ignara Sami si era data alla pazza gioia compprando: due divani uno grande e uno piccolo color bordó, le tende per tutta la casa, una nuova cucina, candele, lampadari, cuscini tappeti, una pianta finta perché quelle vere per via del lavoro non duravano,  camera per lei e per Sara, per quando fú tornata Sara la sera era tutto al loro posto.

Certo mio marito aveva pagato qualcosa in piú.

Sara aprí la porta dicendo:
"Scusate ho sbagliato appartamento... "

Poi tornó indietro e disse :
"Ho cazzo! E la casa giusta!"


  

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora