Capitolo 68

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Le carezze divennero come un marchio a fuoco sulla pelle di Sami.

No, non doveva lasciarsi andare al fuoco della passione.
Maledetto Sarim...
Maledetto amore che la faceva gemere ad ogni bacio o carezza di lui.
Era solo una schiava...
In balia dell' uomo che amava.
E lui, l' amava oh stava cercando di costruire qualcosa con lei per via del secondo figlio in arrivo?

"Sarim, guardami e rispondimi sinceramente.
Rimani con me per amore o per questo figlio che aspetto?"

Lui smise di accarezzarla,"credi che sia così? E invece sbagli.
Si ammetto che e mi e dannatamente difficile non pensare te e lui mentre non lo fate. Ma so anche che erano violenze!
Mi maledico per averti lasciato in America.
Credo che di sbagli ne abbiamo fatti entrambi ma solo tu ne hai subito di piú le conseguenze!"

Lui le diede un dolce bacio sulla fronte." questa d'ora in poi sará la nostra stanza e non faró accadere niente tra noi che tu non voglia."

Lei si accoccoló tra le braccia di lui e lentamente si addormentó.

Le settimane come i mesi passarono e venne il giorno del parto.
Il castello era in fibrillazione il sultano dava di matto tutto doveva essere perfetto peccato che le urla di sua moglie non contribuissero a carmarlo...

Yami esasperato sembrava dalla situazione gli disse che cosí facendo non sarrebbe nato prima...

Era notte fonda quando un pianto di un neonato ruppe il silenzio ormai venutosi a creare.

Sarim corse da lei con gioia ma vedendo il piccolo fagottino che teneva tra le braccia rimase interdetto.

Una bambina: bionda con occhi chiari e la carnagione come il latte...

Come poteva essere figlia sua!
Jeck gli aveva lasciato un bel regalino. Maledetto!
La vista gli fu insopportabile, si assicuró con il dottore che lei stesse bene e dopo un sorriso forzato uscì dalla stanza...

Sami vide la gioia negli occhi di suo marito spegnersi ma troppo provata dal parto si addormerto tra le braccia di morfeo dopo aver consegnato la bimba alla balia.

"Sarim sono le cinque del mattino e invece mi fai chiamare per riferirmi questo!
Sembri una vecchia comare..."

Sami sentiva parlare i due uomi dalla stanza accanto e a quell' ora del mattino non poteva essere niente di buono.

"Yami tu non capisci! Oh non vuoi capire!
Lei e bionda, occhi chiari, e pelle bianca come la porcellana... Non può essere mia figlia.  Sami si sará sbagliata o per paura di perdermi mi ha mentito! Ma... "

Bastarono quelle parole per far bollire il sangue Sami.
Si alzò e aggrappandosi hai mobili aprì la porta.

" Sei un ottuso per natura, la prossima volta che devi rinnegate un figlio abbi la decenza di assicurarti che la madre non sia nei dintorni!
Io, posso provarere che lei è tua!
Fai il test?
E comunque mio caro Sultano si vede che a preso da mia madre dato che per metà sono Americanaaaa!!! Stolto!"

"Sami per favore non ti agitare hai avuto un parto difficile e poi io..."

"Tu cosa! E tua fiaglia" Non si era piú trattenuta. Aveva dato uno schiaffo a Sarim.

Lui strinse i pugni nessuno gli aveva fatto mai questo affronto.
Se un uomo non aveva il rispetto della moglie come poteva averlo dal suo popolo.

"Non ti azzardare più a mettermi le mani sopra o dimenticherò che sei una donna o mia moglie."

"Sei solo un bastardo che riesve ha rovinare tutte le gioie che la vita potrebbe riservare.
Ma attento! Quando meno te lo aspetti sarai circondato dal nulla.
Come questo deserto.
Perché anche se le persone ti amano prima o poi si stancano..."

Sami chiese silenziosamente l' aiuto di Yami per ritornare a letto.

Questo infastidí molto Sarim.

"Sarim, da essere umano ti consiglio fatti un esame di coscienza.
La stai distruggendo.
Oggi eta giorno di fedta e tu metti in dubbio la tua paternità!
Sappiamo entrambi che lei e araba solo per metà!
Ha ragione lei se continui cosí resterai solo..."

Prese il suo stallone e cavalcó fino allo sfinimento.

Doveva liberare la mente ma soprattutto il cuore dal gelosia dal fantasma di Jeck!

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora