capitolo 16

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Sami si era addormentata e stava sognando Sarim. Lui le stava lsciando una scia di baci che la stavano facendo infuocare. La toccava come vedeva spesso nei film e lei proprio non riusciva ha resistergli. La lussuria si era inpadronita di lei. La barba di lui la graffiava ma questo a lei non importava. I baci che si scambiavano erano sempre piú convolgenti. Era letteralmente aggrappata alla sua schiena e ripeteva il suo nome Sarim...
Stavano facendo l' amore in modo molto dolcemente, lui la stava accarezzando come se lei fosse di cristallo..
Nessuna violenza solo pure piacere. Ma sentiva che non arrivavano mai al dunque e lei lo voleva disperatamente...

Nel frattempo Sarim era tornato in camera e quando la vide per poco non gli prese un colpo, era in una posizione molto provocante...  Stava parlamdo nel sogno ma di sicuro non era un incubo... Anzi dai sospiri.. E poi sentii il suo nome.

" Sarim... Si..."

Boccuccia di rosa, per caso mi stai sognando? No, non sai cosa ti fare in questo momemto...
Meglio fare una doccia fredda!
Quanfo uscì dal bagno lei era vicino alla finestra e lui era solo con un asciugamno intorno alla vita. Lei arrossi e voltó di nuovo il volto verso il cielo stellato.

"Quando sono entrato tu dormi e non pensavo che ti saresti svegliata."

"Col baccano che fai per lavarti resusciteresti anche un morto!"

" Sami hai fatto un incubo ti la mentavi ma non ho capito cosa dicessi? ".

" Meglio se non hai  il pigiama." Lo provocò lei.

"Perché Infondo non c'è niente che giá non abbia visto! Oppure lo spettacolo e risarvato solo a te!"

"Smettila! Di pensare ha quella maledetta notte!" Rispose lui esasperato.

" Ok , vediamo...  pensiamo a come e ridotta la mia schiena. "Rispose lei riusciva.

" Io quando sono con te non ragiono lucidamente, e questo il problema. Mi confondi. Ora sono stanco e voglio dormire."

"Non siamo sposati perché dividiamo il letto?"

"Perché cosí ti tengo d'occhio. Ora sta zitta mi fai venire il mal di testa."

Lui si coricò e rimase ha fissarla. Al chiaro di luna era ancora piú bella.
Chissá com'era quel volto quando sorrideva. Ma che cavolo stava pensando! E per di piú il suo amico la sotto era ancora sugli attenti neanche la doccia era servita ha calmarlo. Decise di girarsi. E poco dopo si addormento.

Quando vide che lui dormiva profondamente lei si coricò. Era mattina quando lei si sveglio in una posizione assai strana.
Aveva la testa sul petto di lui, le loro gabembe erano incrociate e una mano di lui era sul seno di lei. D'improvviso i battiti del suo cuore si accellelarono. E un grido furioso uscí dalla sua bocca.

"Sarim, toglimi le mani di dosso! Porco!"

Lui non capendo strinse ancora di piú il seno e e due secondi dopo si ritrovó cinque dita sulla guancia.

"Ai! Sei impazzita! Stavo dormendo... E poi perche sei addosso a me scusa? Mi hai anche sbavato addosso.
So di essere bello e che le donne mi sbavano dietro ma tu sei la prima che mi sbava addosso letteralmente...  Comunque credi che ti abbia toccato il seno apposta? Stavo dormendo.

"Io non sbavo stronzo"

"Finiscila dichiamarmi così! E comunque lo hai fatto guarda il mio petto! "

Lui prese il lenzuolo e si pulí.
" Mettiamo le cose in chiaro tu mi devi rispettare non ti azzardare piú ad alzarmi le mani ho ha darmi dello stronzo. Se no ti faccio ragionare con una bella villeggiatura nelle nostre prigioni. Hai predente quelle che hai avuto modo di conoscere. Perché ormai la mia pazienza con te è fi- ni-ta!" Poi si  vestí e uscí. 

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora