Una Sposa Per Il Gran Sultano

capitolo 56

Janina notó come l'armonia non fosse nelle mura di quel castello così immenso.

La moglie era molto remissiva, e i camerieri impauriti quasi che il presunto zio li potesse incenerire con gli occhi.. questo non le importó. No.
Si sentiva a disagio per colpa del giovane.

Comunque meglio non sottovalutare il padrone di casa si disse. E con un po' di fortuna tutti i tasselli sarebbero andati al loro posto. Così lei avrebbe avuto un futuro agiato, e avrebbe ereditato quello che spettava alla vera Sami. In fondo le sue disavventure erano colpa sua e  quello era un giusto risarcimento, per averle portato via anche l'uomo che amava.

Il quartetto fece colazione in silenzio tranne per il modo sgraziato e poco consono del padrone di casa.

Vederlo mangiare era un vero e proprio insulto all
a nobiltà.
Per non parlare di tutto il cibo che ingurgitava, voracemente per poi pulirsi sulle pregiate tovaglie ricamate.

Janina era scioccata, ma cercò di non darlo a vedere.
Il figlio dal canto suo sembrava essere assorto e la moglie mangiava senza fare domande.
Famiglia assai complicata pensò Janina, comunque se il giovane era molto furbo doveva stare attenta. Anzi stare attenta ad ogniuno di loro.

"Mia cara Sami cosa farai dopo colazione?"

" In sincerità mi buon zio pensavo di fare un giro peril castello o il giardino. Così potró familiarizzare con il luogo , se per voi va bene".

L'uomo osservò la ragazza che gli stava sorridendo, e pensò che sarebbe stato un peccato ucciderla era davvero bella. Al confronto sua moglie era una vecchia ciabatta.
Solo a guardarla il desiderio si faceva strada in lui. Non capiva come suo figlio facesse a stare con le mani in mano!

"Certo mia cara sei libera di andare dove vuoi...  "

" Cugina se permettete vi farò da guida, non vorremmo di certo che ti succeda qualcosa. Vero padre?"

"Certo figlio... Fate come più vi aggrada io ho da fare nel mio studio ci vediamo più tardi. "
Doveva escogitare qualcosa per liberarsi di lei in modo non sospetto.