capitolo 21

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Stava succedendo davvero non poteva crederci! Si stava risposando per la seconda volta. E per la seconda volta impotente stava vedendo il suo futuro andare in rovina per un uomo troppo egoista che trattava le persone come se fossero un oggetto.
Decise che nel momento che pronunció il famoso, Sí, gli avrebbe reso la vita un vero in ferno.
Al confronto le sue prigioni sarebbero state il paradiso!

E guerra sia mio caro marito.
Gia sapeva come iniziare la sua tortura.

A interrompere le sue riflessioni fú il baccano che ne seguí.

L' ambasciatore Americano con Asseguito La sua adorata, Saraa!!
Si era era lei non c'erano dubbi! Le guardie li tenevano fermi.
E l' ambasciatore accusava Sarim di sequestro.
Forse sarei tornata a casa?!

" Qui non siete nella vostra ambasciata! Guardie buttateli fuori! Ora! Prima che perda la pazienza e li sbatta in prigione. "

Un'altravoce voce tuonó nella stanza." Sami ora basta! Siamo venuti fin qui ha riprenderti muovi quelle chiappe e torniamo in America! Che ho un giornale di cui occuparmi."

il solito Jeck...
Non si smettiva mai...
Ma almeno in quella occasione era divenuto il suo salvatore!

Va bene tutti nel mio studio ,Yami di a gli ospiti di cominciare i festeggiamenti e alle guardie di non far uscire nessuno di questi individui senza il mio permesso!"

"Sará fatto."

" Allora... Vediamo, chi? Vuolete portare via di qui? Per dove?
Aah... Si... Bene, aprite le orecchie perché parleró solo una volta.
Sami resta qua! "

Subito si alzarono un coro di proteste e lui li zitti con una occhiataccia.

"Dite che siamo incivili e voi non siete capaci di avere neanche una conversazione...
Comunque la risposta alle vostre domande e facile.
Ci siamo appena sposati! Quindi per far contenta mia moglie potete far parte degli ospiti ovviamente tranne l'ambasciatore."

Questo apprendendo del matrimonio offeso andó via. E lui lo lasció fare. Sara era scioccata il capo furioso.

Sarim per favore non scapperó ma dammi cinque minuti con loro per spiegare come siamo arrivati entrambi a questo matrimonio.

Poco dopo il capo la guardava scioccata e Sara era una valle in lacrime. "E tutta colpa del vecchio Sultano. E suo figlio  segue solo le leggi. "

Omise il fatto delle frustare e della violenza se violenza se ne vergognava, e poi lui neanche se lo ricordava. Ma quelle stupide leggi che la tenevano li. E poi il capo e Sara contro di lui cosa mai avrebbero potuto fare. Doveva convincerli ad andare via, aveva paura che Sarim gli potesse fare del male...

Se solo fossero arrivati prima del matrimonio... 
Forse l'ambasciatore avrebbe potuto fare qualcosa ma ormai era tardi e doveva proteggere la sua amica, che era come una sorella e il capo.

"Ascoltate vi chiedo di tornare a casa io... Sono felice sono immezzo alla mia gente. Unitevi hai festeggiamenti. 
Io sono contenta cosí. E vi ringrazio di cuore per avermi cercata. "
Mentre pronunciava quelle parole il suo suo cuore sanguinava per le bugie...

Il capo la fissó poi lele sfioró dolcemente una guancia con le dita e le dita e le disse "Sami quando hai imparato ha dire cazzate!

"Metti giù quelle manaccie da mia moglie, ho ti ritroverai ha scrivere i tuoi maledetti articoli con i piedi!..."
Sarim era entrato in quel momento e non aveva gradito la scena. Dal tronde l' aveva ribadito spesso.
Ció che era suo non si toccava!

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora