Capitolo 69

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"Cugina... Vedo nel tuo comportamento qualcosa di misterioso.
Spero che lo abbia notato soltato io.
Mio padre certe facende le affronta in modo assai brutali oserei dire..."

"Caro cugino, te lo ripeto per l' ennesima volta lasciami in pace!"

"Sei una stolta, perfino io ho capito che non siamo parenti.
Al tuo posto scapperei, mio padre odia essere preso in giro!"

Janina era sbiancata.
Ma sfoderó uno dei suoi falsi sorrisi e gli rispose, " mi hai stancato tu e le tue inzinuazioni."

Il ragazzo andó via furioso.

Finalmente Janina poteva godersi la giornata pensó.

Peccato, che due uomini aspettassero che la ragazza rimanesse da sola per metterle un cappuccio in testa e rapirla.
Qualche ora dopo Janina si trovó in un vecchio capanno poco illuminato.
Vide due uomini per niente affidabili. Pensó di trattare in fondo la credevano ricca!

"Come state mia cara..."

Quella voce fece venire la pelle doca alla ragazza.
Non poteva essere !
"Zio aiutatemi mi hanno rapito!"

Lui sorrise," lo so brutta bugiada e stato fatto per ordine mio! Davvero crevi che  il dubbio tra te e quella ragazza vestita di rosso alla festa in maschera nn saltavano fuori.
I suoi lineamenti sono uguali a quelli di mio fratello e mia cognata. Stolta!!"

"Perdonatemi mio signore vi prego..."

"Spiacente il perdono non rientra tra i miei sentimenti addio."

" Aspettate! Vi prego non uccidetemi.
Potrei darvi informazioni inportanti su vostra nipote. E stavolta intendo quella vera..."

" Tu comincia ha cantare mio dolce usignolo , poi vedremo cosa fare di te..."

Qualcheora piu tardi Agamar era compiaciuto.
"Quindi a quanto stai dicendo e mi auguro per te che sia la verità mia nipote e felicemente sposata con il Sultano Sarim.
E si crede orfana di entrambi i genitori... Si sei stata veramente utile..."

Nuovamente il capuccio venne messo in testa a Janina con un nuovo destino.

Era passa una settimana quando un fidato uomo del padre di Sami il Principe Mulat ebbe tra le sue mani un famoso giornale di cronaca.

Ritrovata morta l' unica figlia del principe Mulat. La principessa si chiama Sami...

L' uomo  continuó ha leggere, le avevano spezzato il collo. E  aveva riconosciuto il cadavere il povero zio. Una foto ritraeva la ragazza mettendo in evidenza il ciondolo. Che aveva al collo, il viso era sta coperto perché era deturpato.

Il Principe riconobbe subito il ciondolo.
Era lo stesso che aveva messo al collo alla figlia ancora in fasce.
Le mani gli tremarono. Dovette appoggiarsi al muro per non cadere.

"Fratello se hai ucciso mia figlia, non ci sarà posto che neache il Diavolo in persona possa nasconderti!
Perché ti scoveró!
E prima di ucciderti ti faró urlare come se stessi tra le fiamme dell' inferno!"

Yami era arrivato tutto al castello di Samir e senza chiedere udienza bussó alla porta dell' amico.

"Che Diavolo hai sembra che ti stia inseguendo la morte. "

"Qualcuno qui è preso di mira questo e sicuro ma non sono io! Ma tua moglie! Dimmi che sta bene!"

"Veramente dorme."

"Allora e meglio se leggi il giornale."

Sarim era sconvolto quella era la collana di sua moglie.
E poi l' articolo diceva che era figlia di un principe!
Ma se la collana era ancora al collo... Questo voleva dire che...
Non erano ladri!
Perché quella nella foto era sicuro, che doveva essere Janina!
Allora la vera Sami era impericolo!
Doveva andare affondo in quella faccenda!.
Chi era questo zio di Sami e il padre che fine aveva fatto?

"Yami, lei non deve venirne ha conoscenza di tutto ció. Non voglio che la quiete interiore che ha pian piano riaquistato le sia tolta. La proteggeremo, senza che lei se ne accorga."

" Si ne ha passate tante, sono daccordo, mi trasferisco qui finché la situazone non si chiarisce. Le diremo che ti do solo una mano come consigliere. In mododo che voi avrete più tempo per i piccoli."

"Sai penso che gli amici si vedano nel bisogno e tu lo sei. Mio buon fidato Yami. Non so come tu possa sopportarmi."

"Perché sei solo uno sciocco che senza di me e perso."Rispose yami con una delle sue battute per smorzare la tensione.

Entrambi risero allungo.
Ma la tensione era in loro, e il ricordo di quella foto senza vita, su quella pagina di giornale era ancora vivida in loro.

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora