capitolo 44

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In quel momento Sami, si certo era furiosa con quella cameriera. Ma non riuscí ad esserlo anche con suo marito. Ma questo lo avrebbe tenuto per se.

"Sai cosa credo invece caro sposo! Che apppena mi volti la schiena ti rotrovó sempre con una donna appiccicata. Dovró chiedere ad un giudice un ordine ristrettivo tra te e le donne. Prima che perda la pazienza!"

Ovviamente Sami aveva capito che lui era ubriaco marcio e quella gli si era buttata tra le braccia. Ma aveva apprezzato il fatto che lui l'avesse respinta...

"Dove mi porti moglie..."

"Sotto la doccia per farti passare la sbronza! Stupido. "

"Ooh..."

"E smettila con tutti questi oh! Mi rendi nervosa."

"Sei bella anche da arrabbiata bocca di rosa."

Aprí il rubinetto della doccia, e gli chiese di entrare, "non posso vedo tutto doppio..non potresti lavarti con me."_

" ok, ma voltati che mi spoglio. E domani ti faró una ramanzina che non dimenticherai tanto presto!"

Rimanere nuda davanti ha suo marito le procuró molto imbarazzo. Lo fece sedere su un piccolo sgabello e cominció ha buttargli l'acqua sui capelli poi prese lo shampoo e massaggio delicatamente la cute.  Lui sembrava goderne, infatti poi appoggió la testa nell' incavo dei seni di lei.  Lei sciaquo i capelli per proseguire con il corpo lui so alzó e si fece insaponare la schiena il petto. E lo sciaquo...

" non credi di avere menticato di inzaponare un'altra parte... Moglie..."

Sami arrossí come un pomodoro, " be...credo che quella parte la possa insaponare tu stesso!"

Lui scoppió ha ridere, davvero non capiva che erano nudi in una doccia!  Gli ormoni della della gravidanza facevano uno strano effetto... Doveva uscire da quella dannata doccia, altro che rinfrescare. Stava bollendo dal desiderio...

"Dove pensi di scappare piccola!? Ora é il tuo turno... Stai buona che ti lavo per bene..."

"Samir, ti prego credo che tu abbia frainteso. Quello da lavare eri tu!"

Parole al vento si ritrovó lui di fronte con le loro parti intime che si sfioravano, ma li sembrava tranquillo cominció dai capelli, poi scese al collo dove ladcio dei baci, continuananfo sul seno. Dio stava impazzendo la sta torturando. Poi scese sulla pacia e ancora piu giú tra le cosce. E dovette aggrapparsi a lui per non cadere. Era tutto inutile non riusciva neanche fisicamente a stargli lontano.

Lui la fece voltare e la penetró. Non fú violento, ma dolce. Come se avesse paura che lei si rompesse.

La sbornia ovviamente era passata. Presero gli accappatoi e si distero sul letto.

"Sami!"

"Si..."

"E stata la miglior doccia che avesse  mai fatto... " e lui le bació dolcemente il collo.

"Sei senza speranza!? "

"Lo so...!?
Bocca di rosa.."

"Dimmi..."

"Ti Amo e sono sincero."

A quella affermazione lei gli sorrise. E si abbracció ancora di piú a lui. Poi crolló in un sonno sereno. Ma prima gli rispose

"anch' io testone"

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora