Capitolo 76

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"Morti! Voglio quei stramaledetti una volta per tutti mortii!"
Gridó il Signore del castello.
Come aveva potuto prendersi gioco di lui una mocciosa! Oh ma , ancora non sapeva cosa l' attendeva... E poi per puro piacere sarebbe morta danvanti a gli occhi del padre.
Quel maledetto! Che non faceva che tramare contro di lui. Le avrebbe tolto l' ultima cosa che gli era rimasta.
Voleva vederlo soffrire, prima di ucciderlo.
Doveva calmarsi, riflettere, ecco!
Avrebbe preso due piccioni con una fava.
Un matrimonio sarebbe stato perfetto. Quella sgualdrina di sua nipote doveva rimanere vedova e sposare suo figlio.
Per una volta suo figlio gli sarebbe tornato utile e poi quando i due regni sarebbero stati uniti avrebbe tolto di mezzo anche lei...
Si la sua mente già stava pensando. Avebbe obbligato suo figlio a sposarla!

Ma ! Urgeva togliere di mezzo quel Sultano!
Mandò ha chiamare il capitano .

"Mi cercavate mio Signore."

"Si, uccidi il Sultano e di intralcio per i miei piani."

" Sarà fatto." il capitano pensó che la pazzia di quell' uomo non aveva fine...

Qualche giorno dopo Sarim ricevette un messaggio assai strano. C' era scritto (incontramoci stanotte, da soli vi devo parlare. Fuori citta in via...)
Rilesse varie volte il biglietto, e se era una trappola? Però poteva essere anche che qualcuno volesse aiutalo? Be una cosa era sicura doveva andarci e scoprire chi era l' emissario del biglietto.
Ne parlò con Yami e questo cercó di dissuderlo. Ma niente...
A l'ora prevista Samir era sul posto. Poco dopo un rumore lo mise in allerta.

"Mio Signore non temete vengo in pace. Sono il capitano che qualche giorno fa ha rapito vostra moglie."

Samir gli molló un pugno" come osi comparirmi davanti, bastardo!"

"E per questo che sono qui, ho dovuto farlo. Ho quel pazzo mi avrebbe ucciso! Traquillizzatevi lei e viva. Ma lui mi ha ordinato di uccidere voi. Io sto dalla vostra parte anche se non sembra. Dovete far circolare la voce che siete morto ho manderà altri dopo me.
E dobbiamo cerare kulat il padre di vostra moglie. Affinché voi possiate libberarla. Un ultima cosa il cugino e la madre sono dalla vostra parte. Ma dobbiamo organnizzarci al più presto. "

"Perchè tutto questo? Lo zio la vuole morta e con essa i suoi eredi, per il trono che spetta a vostro suovero e vostra mogio per diritto".

Appena rientrato parló con Yami di quello che che gli era stato riferito. E non rimase loro che inscenare la voce del decesso del sultano. Samir prese i bambini si nascose a casa di Yami. Questo diede una lunga vacanza ai domestici. Ho non avrebbe potuto giustificare la presenza di Samir.

"Mia cara abbiamo iniziato con il piede sbaiato e infatti sono qui per darti una buona notizia. Diventerai mia nuora si! Ho riflettuto sposerai mio figlio!"

"Mi dispiace per lei ma sono già sposata! Non vedo come io posso fare un altro matrimonio..." Gli rispose acida e sofferenre per via delle ferite ancora sanguinanti.

" Ostacoli di poco conto, dato che sei ufficialmente vedova da ieri" e scoppiò ha ridere.

Non non poteva essere successo davvero. Non avrebbe rivisto più il viso di Samir, il suo sorriso i suoi occhi, le sue mani non avrebbero più sfiorata. Doveva fuggire... E se per farlo avrebbe dovuto far crede di star al gioco lo avrebbe fatto. Doveva scoprire se era vero ció che quel farabutto le aveva appena detto.?

"Vieni d'ora in poi fino al giorno del matrimonio vivrai di sopra e avrai una camera tutta tua. Ma... Prova scappare e troverai la morte! Ci siamo capiti!"

"Si"

Mentre percorrevano i corridoi ancora una volta provó una strana sensazione, come se qualcuno l' osservasse. Ma guardandosi in torno niente. Pensò fosse la sua fantasia.
La fece entra in una stanza confortevole e la chiuse dentro.
Subito corse alla finestra ma con dispiace notó che erano sbarrate. Quindi decise di farsi una doccia e mettersi a letto. Per pensare ma la stanchezza fisica la sopraffece sia fisicamente che mentalmente, e si addormentó.
Si svegliò a notte fonda e capí di non essere sola nella stanza ma il noccilo della questione era chi fosse
l' altro?
Cercó un' arma per difendersi, ma l'altro rimase impassibile.

" Tranquillizzatevi, sono vostro cugino. Il figlio del pazzo che vi ha fatto rapire." Disse il giovane ora accendendo una piccola luce per farsi vedere meglio.

Sami lo fissava ancora incerta, " il problema e se siete pazzo come vostro padre? cugino..." rispose acida.

Lui scoppió ha ridere. " Mi avevano detto che non temete nessuno, e credo che abbiano ragione. E per mettervi il cuore in pace no. Non sono come quello scellerato che compie stragi sul suo stesso popolo."

" E di grazia cosa fate nella mia camera a quest' ora della notte?"

"Uno per curarvi quelle cicatrici con questa crema, anch' io ho saggiato da giovane la sua frusta e questa riginerá le ferite, e due per farvi capire che non dovete andare contro il suo volere o vi ucciderà, come se niente fosse. Tranquilla ho intenzione di aiutarvi a scappare ma nel frattempo non fate stupidaggini. Ricordate che in fondo siete voi la vera erede al trono."

" Sami si era persa qualcosa in quel discorso pensó, come poteva essere una Principessa? A meno che? Suo padre non era il ...? No, no, e ancora no! Lei voleva una vita tranqilla. Era gia coplicato essere la moglie del Sultano figuriamoci principessa!

"Ma hai ascoltato cosa ho detto riguado a tuo padre?"

"Cosa? E... No... Stavo riflettendoe poi non mi importa, mi hanno abbandonato in un orfanotrofio. Ora ascolta tu me.io una famiglia c'è lo e de da quella che intendo tornare. Tieniti pure il resto!"

" So che sei stata ferita, ma non fermarti mai alle apparenze..." Detto questo la lasció sola con in mano la crema per curarsi le ferite.

Una Sposa Per Il Gran SultanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora