Benjamin rimase sorpreso, e in parte anche deluso e ferito, quando Federico lo rifiutò per la seconda volta. Mai nessuno aveva osato rifiutarlo nemmeno una volta, figuriamoci due volte, invece quel ragazzino a lui sconosciuto lo aveva fatto e per di più con grande convinzione. Non si era lasciato convincere dagli occhioni del moro o dal suo fisico, dalle sue carezze e nemmeno dai versi di sorpresa dei suoi amici che quasi volevano spingerlo a farlo.
Federico però era totalmente indifferente a Benjamin. Il moro non sortiva nel ragazzo lo stesso effetto che aveva su tutti gli altri presenti.
Il sapere di non avere lo stesso effetto su tutti un po' destabilizzava Benjamin, che aveva basato la sua vita sulla convinzione di essere irresistibile. Di essere il sogno di chiunque incontrasse. La sua unica certezza era il sapere di non poter essere rifiutato ma, per la seconda volta consecutiva, Federico stava distruggendo quella sua consapevolezza. Gli stava dimostrando che non era irresistibile.
Benjamin, però, non aveva alcuna intenzione di mollare, non si sarebbe arreso tanto in fretta. Sarebbe riuscito ad andare a letto con Federico, non tanto perché trovasse irresistibile il biondo ma perché voleva essere irresistibile per Federico. Voleva diventare il suo sogno proibito.Anche quella sera, dopo il secondo rifiuto di Federico, finì per andare a letto con Francisco. L'amico del biondo non era brutto, anzi era un bellissimo ragazzo, ma gli sembrava un tipo un po' strano. Per due volte consecutive lo aveva praticamente supplicato di andare a letto con lui e lo aveva accontentato solo perché gli faceva un po' pena. Non aveva nulla in comune con Federico che, da quello che aveva potuto capire, non avrebbe supplicato nessuno nemmeno sotto tortura.
Francisco era un bel ragazzo ma decisamente non era il suo tipo.Federico aveva lasciato la discoteca prima dei suoi amici, che si erano tutti appartarti con qualcuno lasciandolo solo con il suo cellulare e il suo drink analcolico, e prima che Francisco facesse ritorno e iniziasse a raccontare ogni minimo dettaglio delle ore passate con quel Benjamin. Era entrato nella sua macchina e si era lasciato alle spalle quel caos che non gli apparteneva, con la promessa fatta a se stesso di non rimettere mai più piede in quella discoteca. Dark, per lui, apparteneva ad un passato breve ma pur sempre passato.
L'indomani mattina venne svegliato dal trillo incessante del campanello di casa sua.
-"Ma chi è lo stupido che sta bussando?!" Imprecò Federico e, ancora assonnato e poco sveglio, si voltò a guardare la sveglia bianca che troneggiava sul comodino in legno chiaro. Erano solo le sette e mezzo e lui quel giorno non aveva lezioni in facoltà. Mentre continuava ad imprecare contro chiunque stesse bussando, si infilò la sua vestaglia blu scuro e scese dal letto per andare ad aprire.
-"Chiunque tu sia spero che tu abbia un motivo valido per svegliarmi a quest'ora!" Urlò Federico mentre scendeva le scale per raggiungere l'ingresso.
-"Smettila di lamentarti e sbrigati ad aprire!" Urlò la persona che continuava a bussare.
Il biondo sospirò rumorosamente e andò ad aprire la porta.
-"Francisco, come ho già detto, spero tu abbia un motivo importante per avermi svegliato." Disse al suo amico, che lo guardava con uno stupido sorriso stampato sul volto.
-"Buongiorno anche a te, dolcezza, è sempre un piacere vederti." Replicò, divertito, Francisco e gli diede un bacio sulla guancia. "Vestaglia nuova?" Chiese ed entrò in casa.
Il biondo alzò gli occhi al cielo e chiuse la porta bianca.
-"Fran, che ci fai qui? E per di più a quest'ora, di solito non ti svegli prima delle dieci."
-"Che importa perché sono qui?" Replicò l'amico e scrollò le spalle. "Ho la colazione, dovrebbe bastare come scusa, no?"
-"Vieni in cucina."I due amici entrarono nell'ampia cucina, dove il colore predominante era il color legno, Federico prese due tazze di ceramica bianca e le poggiò sul grande tavolo in legno.
-"Questa casa è decisamente troppo grande per una sola persona." Commentò Francisco, mentre il suo amico sistemava i dolci portato da lui in un vassoio d'argento.
-"È un modo per dirmi che vuoi venire a vivere con me?" Scherzò Federico e sistemò il vassoio tra di loro. "Vuoi altro zucchero?" Gli chiese e l'amico scosse la testa.
-"Tesoro, sai che ti adoro, ma non riuscirei mai a vivere con te." Ridacchiò l'amico. "Finiremo per prenderci a pugni dopo meno di ventiquattro."
Il più piccolo sorrise e si sedette.
-"In effetti è vero." Replicò e prese un cornetto al cioccolato.
Il castano si mordicchiò per un po' il labbro inferiore, prima di decidersi a parlare.
-"Ieri sera sei andato via prima di quanto mi aspettassi." Disse. "E per di più non hai salutato nessuno."
Il biondo sospirò e diede un morso al suo cornetto.
-"Dovevo immaginare che il motivo, che ti ha spinto a venire qui, fosse la serata di ieri." Rispose il biondo. "E io che speravo di essermi risparmiato i tuoi commenti sull'avventura con quel tipo."
Francisco sbuffò sonoramente.
-"Non è una semplice avventura." Borbottò.
-"E che cosa pensi che sia? Amore?"
-"Non credo sia amore ma non è nemmeno semplice sesso." Rispose Francisco. "Siamo andati a letto due volte, ed è la prima volta che succede una cosa del genere. Solitamente Benjamin non va mai a letto più di una volta con la stessa persona." Continuò. "Qualcosa vorrà pur dire."
-"Francisco l'hai praticamente supplicato, per due volte, di andare a letto con lui. È ovvio che l'abbia fatto." Replicò il biondo. Odiava distruggere i sogni dei su amici ma non poteva lasciare che Francisco si illudesse in quel modo.
-"No, Federico, non l'ha fatto perché gli faccio pena." Rispose, sicuro di se stesso, l'amico. "Lui non fa questo genere di cose."
-"Che cosa ne sai tu di quello che fa o non fa?" Replicò Federico. "Tu non lo conosci, sei andato a letto con lui ma non ci hai mai parlato. Non sai come si comporta di solito, che cosa gli piace e cosa non gli piace." Aggiunse. "Di lui sai soltanto che ha poco più di vent'anni, che si chiama Benjamin e che fa lo spogliarellista in una discoteca. Sai che ogni volta che ne ha voglia trova qualcuno con cui scopare e poi se ne dimentica. Sai che vive mostrando il suo corpo." Continuò. "Non sai nulla della sua vita privata. Non sai nemmeno se è fidanzato."
-"Nemmeno tu sai nulla di lui eppure lo stai criticando, nemmeno ti avesse ucciso qualcuno." Sbuffò il castano. "So di non conoscerlo ma posso farlo."
-"Francisco pensi davvero di poter essere felice con uno spogliarellista? Con uno che vive per il sesso?" Replicò il più piccolo. "Lui non fa per te." Concluse, con estrema sincerità.
Francisco si alzò e prese la sua giacca.
-"Ti sbagli, Federico." Disse. "A me lui interessa e farò di tutto per conoscerlo meglio e, perché no, anche stare con lui. Non mi importa se fa lo spogliarellista, non sono tanto superficiale come te."
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Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.
Fanfiction«Tra i tanti colori di Miami non c'era posto per il nero che Benjamin si portava dietro, per quel nero che sapeva ammaliare e sedurre. Nessuno riusciva ad apprezzarlo come meritava. Nessuno tranne un vulcano di colori. Riusciranno a creare il loro p...