«Volevo che anche tu avessi un ricordo di quello splendido pomeriggio, mi dispiace aver fatto delle foto a tua insaputa ma eri troppo bello per evitare di scattarle.
Fai i complimenti al biondino da parte mia, il suo letto è davvero comodo.
Ti amo amore, a presto.
Ti giuro che presto staremo insieme alla luce del sole, non sarai più costretto a sopportare quello per aver i suoi soldi.
Ti amo.
-Thomas.»
-"F- Federico io..."
-"Mi fai schifo, Benjamin." Disse Federico, disgustato dalla persona che aveva davanti. "Non voglio mai più vederti. Mi fai schifo."
Benjamin non riusciva a pensare lucidamente, non riusciva a capire da dove arrivassero quelle foto e quando fossero state scattate. Lui non vedeva Thomas fuori dal lavoro da settimane e mai lo aveva portato a casa di Federico, non ci aveva nemmeno mai pensato. Guardava quelle foto e riconosceva la stanza, il letto, riconosceva anche se stesso ma non riusciva a capire come potessero essere reali. Lui non aveva tradito Federico, lui odiava Thomas.
-"Federico, no, ti prego..." Sussurrò il più grande e si alzò dal pavimento, lasciando le fotografie per terra e calpestandole per avvicinarsi al più piccolo che, di riflesso, indietreggiò. "Io non sono stato con Thomas, o almeno non in questa casa e non perché lo amo, e lo sai bene."
-"No, Benjamin, io non so più niente." Replicò Federico, mantenendo la sua espressione disgustata. "Credevo di conoscerti, credevo mi amassi ma invece mi hai soltanto preso per il culo!"
Il moro scosse vigorosamente la testa, non poteva permettere che Federico pensasse determinate cose di lui.
Benjamin amava Federico, lo amava con tutto il cuore e per lui sarebbe stato disposto a fare di tutto anche se non gliel'avevo mai detto e, soprattutto, non gliel'aveva mia dimostrato. Federico era stato per lui la sua ancora di salvezza, la luce in fondo ad un tunnel che pensava non potesse finire mai. Pensava che sarebbe stato circondato dal nero per sempre, che sarebbe stato per sempre solo, ma Federico gli aveva fatto capire quanto belli fossero gli altri colori e quanto potesse essere bello condividere la vita con un'altra persona. Con la persona amata.
Non poteva permettere che Federico pensasse di lui certe cose, se avesse voluto lasciarlo lui avrebbe accettato la sua decisione ma non poteva permettere che al più piccolo restasse un ricordo negativo della loro relazione. Di lui. Di lui che lo avrebbe amato per il resto della vita.
-"Pensi davvero che io sia tanto viscido da portare Thomas in casa tua? Nella casa che condividiamo?" Gli chiese il moro, sperando che l'altro ritrovasse il buon senso. "Pensi che mi concederei per amore a quell'uomo?
Pensi che io provi amore verso la persona che da anni mi tiene legato a quella vita? Che mi minaccia e mi ricatta per costringermi a fare quello che gli pare?" Continuò. "Pensi davvero che io farei una cosa del genere?
Riflettici su qualche momento, metti da parte la rabbia anche solo per un minuto. Pensi che io sia capace di fare una cosa simile?" Aggiunse. "Rispondi sinceramente, Federico, perché questa tua risposta potrebbe cambiare tutto."
Il più piccolo aprì la bocca per rispondere ma decise di fare come gli aveva detto l'altro. Si prese qualche momento per pensare a quanto gli aveva detto. Pensava che Benjamin fosse in grado di fare una cosa simile? Lo stesso Benjamin che lo aveva fatto sentire amato come mai in vita sua? Benjamin che non riusciva a dormire se non lo abbracciava?
Benjamin che lo guardava come se fosse la cosa più preziosa al mondo?
Pensava davvero che Benjamin potesse tradirlo in quel modo? No, non lo pensava ma la realtà smentiva la sua convinzione.
-"Non importa quello che penso." Rispose, con tono freddo ed espressione impassibile. "La realtà è racchiusa in quelle foto e quelle foto mostrano il tuo tradimento." Aggiunse. "Mi hai tradito, per giunta con Thomas e in camera nostra mentre io ero a fare la spesa per occuparmi di te. Io mi preoccupavo per te e tu andavi a letto con un altro." Continuò e nella sua voce riapparve quella nota di disgusto. "Non ti vergogni, Benjamin? Come fai a convivere bene con te stesso?"
-"Vivo bene con me stesso perché so di non aver fatto quello di cui mi accusi." Replicò Benjamin, cercando di mantenere un certo autocontrollo. "Io non ti ho tradito. In passato sono stato a letto con Thomas, non posso negarlo, ma sai benissimo in quali occasioni e in quali circostanze." Aggiunse. "Non ho fatto quel che pensi, Federico. Te lo assicuro." Concluse.
Il biondo scoppiò a ridere, una risata priva di divertimento anzi a tratti inquietante. Una risata che fece accapponare la pelle del più grande, che temeva quello che sarebbe potuto succedere. Temeva di perdere la sua unica fonte di felicità, forse era egoistico da parte sua pensare soltanto a lui in quel momento ma non riusciva a fare altro che chiedersi che cosa ne sarebbe stato di lui se Federico lo avesse lasciato. Che cosa avrebbe fatto? Sarebbe riuscito ad essere di nuovo felice?
Era certo che quella perdita lo avrebbe ferito quasi quanto lo aveva ferito la morte di sua sorella. Federico era, pian piano, diventato parte della sua vita e non voleva perdere anche lui. Il vuoto lasciato da Alexandra era ancora vivo dentro di lui, non era pronto a perdere anche quel poco che gli restava.
Quando il più piccolo smise di ridere la sua espressione divenne di pura rabbia, Benjamin quasi si spaventò nel vederlo.
-"Pensi che me ne freghi un cazzo di quello che mi assicuri?! Di quello che mi prometti?!" Urlò il biondo, tornando ad alzare la voce contro il suo, ormai, ex fidanzato. "Beh, allora sappi che non è così! Non me ne frega un cazzo di quello che mi dici, non più!" Aggiunse. "Io ti ho dato tutto, tutto! Ti ho dato il mio cuore, la mia casa, tutte le mie attenzioni, ti ho portato nella mia vita! Ti ho dato tutto quello che avevo e in cambio che cosa ho ricevuto?! Che tu mi tradissi con la persona peggiore che esista al mondo e per di più nel mio letto!" Continuò. "Mi fidavo di te, pensavo mi amassi!"
-"E io ti amo!" Urlò in risposta il più grande, le mani gli tremavano e le gambe non erano da meno. Pensava di poter cadere da un momento all'altro, quel litigio con il più piccolo lo stava stremando più di quanto desse a vedere.
-"No!" Replicò Federico. "Tu volevi solo i miei soldi! Ti ho difeso per mesi ma tutti gli altri avevano ragione, sei soltanto una puttana!"
Quelle parole furono per il moro come una coltellata in pieno petto, sgranò gli occhi e sentì il suo cuore rompersi. Aveva per anni sopportato di essere definito in quel modo da tantissime persone, aveva imparato ad ignorare chiunque, ma non poteva sopportarlo detto da Federico. Dal suo Federico.
-"F- Federico..." Sussurrò Benjamin, ormai privo di voce e di energie, e si avvicinò al minore ma venne fermato da un gesto che gli fece pensare che morire fosse meno doloroso.
Una mano di Federico colpì, in modo abbastanza forte, la guancia destra del moro riecheggiando nella stanza vuota dove la porta d'ingresso era rimasta aperto.
Benjamin voltò la testa dall'altro lato dopo quel gesto, sentì gli occhi punzecchiare e si morse il labbro inferiore per evitare di piangere. Lui non piangeva mai.
-"Vai fuori da casa mia, puttana."
STAI LEGGENDO
Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.
Fanfiction«Tra i tanti colori di Miami non c'era posto per il nero che Benjamin si portava dietro, per quel nero che sapeva ammaliare e sedurre. Nessuno riusciva ad apprezzarlo come meritava. Nessuno tranne un vulcano di colori. Riusciranno a creare il loro p...